CMove 2020, Dibattito su Mobilità futura: buona la prima di Milano

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Inaugura con buoni riscontri l'evento congressuale milanese che include attori della mobilità da tutta Italia; per discutere sia il fronte tecnologico, sia quello della rete distributiva e assistenziale. A confronto (non sempre d’accordo) enti, aziende e Case auto
8 marzo 2020

Tra i molti eventi che trattano la mobilità oggi, CMove si contraddistingue alla sua prima edizione per il buon coinvolgimento di Case costruttrici, Enti ed operatori. Non solo una nicchia quindi, o una parte di mercato, ma un fronte abbastanza vario e solido nella rappresentanza. Fatto di attori aziendali e istituzionali, fino ai dealer. Il tutto già da questa prima edizione.

Automoto.it, media partner, ha avuto il piacere di gestire sul palco una delle sessioni, la InnovAuto, ma anche di fare interviste di cui leggete a parte. Si sono alternati davanti al pubblico infatti rappresentanti di molte Case automobilistiche. Non tutte, ma quasi tutte quelle che sono già pronte alla mobilità pienamente elettrificata e connessa. Marchi esteri come Toyota, Nissan, PSA, ma anche VW e poi gli enti. Come i comuni, piuttosto che le aziende di trasporto, i fornitori di servizi, le stesse Poste Italiane, tanto per citare qualcuno che di flotte in movimento e servizi ne gestisce.

Non sono mancate assicurazioni e fleet manager, oltre che alcuni dealer di riferimento a livello nazionale. Dal confronto dei protagonisti, dalle loro grafiche e dai loro numeri esposti nei circa 50 interventi, in sintesi si capisce meglio quello che ne pensa la filiera automotive nazionale, del cambiamento in corso. Tutti diciamo e più o meno sappiamo che la mobilità evolve e non solo tecnologicamente, ma a CMove gli addetti ai lavori si sono confrontati liberamente per fare il punto: guida autonoma e connessa, auto elettrica, sostenibilità ecologica e via dicendo.

AUTO CONDIVISA: Ne viene fuori qualcosa di interessante, non aria fritta. Perché a CMove non tutti la pensano alla stessa maniera. Non tutti affrontano esigenze di clienti o utenti con medesimi strumenti. Come per esempio AutoTorino che a dispetto di VW e PSA, tanto per dire, non crede proprio che sarà tutto condiviso, il mondo dell’auto.

AUTO ELETTRICHE. Circa l’uso delle auto elettriche nelle flotte è emersa la disparità, secondo gli usi. Aziende con alte percorrenze scartano EV e anche molte ibride, tenendo il caro motore diesel a riferimento quando si fanno oltre 35mila chilometri annui. Altre, con percorsi limitati, sono pronte a mettere in flotta, condivisibile per i dipendenti, vetture elettriche che non facciano oltre 50/60 Km a tratta.

Le Case propongono, non sempre ascoltate, ascoltano a loro volta e incentivano; queste fasi di sperimentazione e rinnovo per la mobilità che non ha solo le quattro ruote di proprietà. Appuntamento alla seconda edizione, allora, dove si conteranno anche gli effeti del coronavirus in Italia ed Europa.

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