Ehi Siri, se ci sei batti un colpo; l'assistente vocale di Apple si è addormentata?

Ehi Siri, se ci sei batti un colpo; l'assistente vocale di Apple si è addormentata?
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Simone Lelli
  • di Simone Lelli
Mentre le IA avanzano, sembra che Siri non lo stia facendo
  • Simone Lelli
  • di Simone Lelli
6 marzo 2023

Più di 15 anni fa nasceva Siri, l'assistente vocale poi comprato da Apple e impostato di default su ogni dispositivo del brand della mela; mentre i competitor lavoravano a altri prodotti simili, al tempo sembrava impossibile parlare di un assistente in grado di coordindarsi con i comandi vocali dati.

Addirittura, alcune versioni più vecchie di tali software erano molto puntigliosi nel riconoscere il timbro vocale, richiedevano una chiarezza di tono assurda ed erano molto macchinosi. Salto in avanti di qualche anno, la domotica inizia ad usare tali strumenti, con dispositivi in grado di controllare luci e altro, e in tutto ciò Siri si adatta con Apple al controllo tramite Casa, l'applicazione che gestisce la domotica.

Ora ci sono le IA, software come ChatGPT in grado di rispondere a quasi tutto e Midjourney, capace di creare artwork davvero dettagliati. In tutto questo, dov'è Siri? Se c'è una cosa che Apple ci ha insegnato, è lo stare al passo con i tempi, eppure dove nascono ogni giorno novità interessanti nel mondo delle IA come addirittura colleghi virtuali nati con lo scopo di aiutare su uno specifico argomento o ruolo lavorativo, Siri rimane impantanata nella sua tecnologia.

Se tale cosa è evidente nel mondo delle IA, un po' meno visibile ma comunque presente nel mondo delle auto: si tratta di tecnologie che iniziano ad arrancare, persino con Apple CarPlay. Se da un lato abbiamo un software che ogni mese ha qualche novità interessante da presentare, i comandi vocali rimangono sempre allo stesso livello, con poche e interessanti feature nuove e mancanze evidenti soprattutto per l'implementazione su alcune app famose.

Non sappiamo se potremo avere in futuro un boost di tale tecnologia, magari un Siri 2.0 in grado di sfruttare algoritmi come ChatGPT o altro, eppure per ora c'è da dire che se tutto questo fosse paragonabile davvero ad una gara, l'assistente vocale starebbe senza dubbio perdendo sul lungo periodo.

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