Mercato Italia: con -25,4%, a settembre sembra già inverno

Mercato Italia: con -25,4%, a settembre sembra già inverno
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Alfonso Rago
  • di Alfonso Rago
Pesante calo a doppia cifra: dopo l’euforia di agosto, il mercato si contrae in modo massiccio
  • Alfonso Rago
  • di Alfonso Rago
2 ottobre 2018

Vi piacciono le montagne russe? Benvenuti allora in Italia, dove le vendite di auto seguono un andamento che possiamo solo indulgentemente definire altalenante.

Se infatti i dati di agosto erano decisamente positivi, in molti temevano che per via delle nuove norme sulle emissioni in vigore dal 1° settembre ci sarebbe stata una brusca frenata degli acquisti: ebbene, detto fatto.

I dati resi noti dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, indicano che a settembre il mercato italiano dell’auto ha totalizzato 124.976 immatricolazioni, in calo del 25,4% rispetto allo stesso mese del 2017.

I volumi immatricolati nei primi nove mesi del 2018 toccano, così 1.491.261 unità, il -2,8% rispetto ai volumi dello stesso periodo del 2017; nel confronto trimestrale, il terzo del 2018 si attesta al -6,9% rispetto all’analogo periodo dell’anno scorso.

Sono in flessione tutti i canali di vendita: le immatricolazioni ai privati si riducono del 16,3% nel mese e del 4,8% nel cumulato (con quota del 59,9% e 54,8%); più forte il calo delle società: -34,5% nel mese e periodo gennaio-settembre in diminuzione del 4%; infine il noleggio, che nonostante la peggiore performance fra i canali in settembre (-38% in volume, determinata sia dal breve sia dal lungo termine), resta in territorio positivo nel cumulato dei 9 mesi (+3,2%, con quota in salita al 24,3%).

Le vendite per categorie

A settembre 2018 crescono solo le immatricolazioni di auto ibride ed elettriche, mentre sono in forte calo le richieste di vetture diesel, che perdono un ulteriore 38% nel mese ed il 9% nel cumulato.

La quota di mercato delle vetture alimentate a gasolio a settembre è del 47,6%: per trovare una una quota più bassa, bisogna risalire a marzo 2010, quando il diesel rappresentava il 38,4% del mercato.

Come risulta da un’analisi del Centro Studi e Statistiche dell’Unrae, negli otto mesi di questo anno la contrazione di vendite di auto diesel è più accentuata nelle grandi città: a Milano la flessione delle immatricolazioni a privati è del 28,6%, a Roma del 22,3% e sale al 37,4% a Torino, a fronte di incrementi delle altre motorizzazioni; nel totale italiano, il calo delle vetture diesel tra i privati è del 15,8%.

Flessione anche per le vetture a benzina: -6% nel mese, ma il cumulato da inizio anno conserva il segno positivo (+2%); in termini di quota, le auto a benzina conquistano il 39% del mercato totale, quota mensile più alta da febbraio 2012.

Le vetture ad alimentazione alternativa sono il 13,4% del mercato di settembre e pur calando del 12% nel mese, mantenendo il segno positivo nel cumulato dei primi 9 mesi (+14%).

Sono in diminuzione sia le vetture a GPL - variazione negativa nel mese del 24% e nel cumulato del 3% - sia quelle a metano, che con il -63% di settembre 2018 rispetto a settembre 2017, riducono la crescita tendenziale nei primi nove mesi del 2018 (+40%).

Il miglior andamento tendenziale è per le vetture elettriche: le spettacolari quote del mese (+167%) e del cumulato (+150%), si traducono comunque in una quota molto piccola del mercato; le circa 500 immatricolazioni a settembre valgono solo lo 0,4% del totale.

Infine, le autovetture con motore ibrido sono in crescita del 29% a settembre e del 33% nei primi nove mesi del 2018.

L'ottima performance di auto elettriche ed ibride porta le autovetture con queste alimentazioni a rappresentare, insieme, la quota record del 6,6% del mercato di settembre.

Fiat Panda torna prima

In riferimento ai segmenti, a settembre 2018, Fiat Panda ritorna sul primo gradino del podio, seguita da Fiat 500: i due modelli, insieme, toccano una quota di mercato nel segmento del 49%.

Fiat Tipo è il primo modello tra le vetture medie-inferiori e vale il 12% delle vendite a settembre per questo segmento, mentre Alfa Romeo Stelvio è il primo tra i SUV Medi.

Le marche nazionali, nel complesso, totalizzano nel mese 28.554 immatricolazioni (-39,8%), con quota di mercato del 22,8%. Da inizio 2018, le immatricolazioni tricolori ammontano a 401.636 unità (-10,4%), con una quota di mercato del 26,9%.

I marchi di FCA (escludendo Ferrari e Maserati) totalizzano 28.136 immatricolazioni nel mese (-40,3%), con quota di mercato del 22,5%; andamento positivo a settembre per Maserati (+19%) e Lamborghini (+66,7%).

Nel cumulato da inizio anno, i marchi di FCA totalizzano 398.015 vetture immatricolate, con calo del 10,6% e una quota di mercato del 26,7%; chiudono finora positivamente il progressivo 2018 i brand Alfa Romeo (+6,5%) e Jeep (+86,4%), ai quali si affiancano Ferrari (+10,4%) e Lamborghini (+42,7%).

Sono quattro, a settembre, i modelli italiani nella top ten delle vendite, con Fiat Panda (9.722 unità) in prima posizione, seguita, al secondo posto, da Lancia Ypsilon (3.365); quarto posto per Fiat 500 (2.800), mentre Jeep Renegade (2.549 unità) si mantiene stabile al settimo posto.

Il mercato dell’usato totalizza 339.354 trasferimenti di proprietà al lordo delle minivolture a concessionari a settembre 2018, pari al -7,9% rispetto a settembre 2017; nei primi nove mesi del 2018, i trasferimenti di proprietà sono 3.291.928, il -3,5% rispetto allo stesso periodo del 2017.

I commenti delle Associazioni

«Il calo nel mese - sottolinea Aurelio Nervo, Presidente di Anfia - fa seguito ad un trimestre estivo dai volumi insolitamente alti determinato dall’introduzione dal 1° settembre delle nuove normative sulle emissioni e, quindi, dell’obbligo di immatricolare solo vetture con propulsore Euro 6C e 6D temp. La crescita delle immatricolazioni a luglio e ad agosto al di sopra della media ha portato ad un effetto di compensazione nel mese successivo. Per interpretare correttamente questa discontinuità è opportuno confrontare l’andamento del terzo trimestre 2018 con lo stesso periodo del 2017, da cui emerge una contrazione ben più contenuta. La situazione è destinata comunque a normalizzarsi nel quarto trimestre del 2018 con lo smaltimento degli stock di auto Euro 6B».

«I blocchi della circolazione - rileva Michele Crisci, Presidente dell’Unrae - per le vetture più anziane e, quindi, più inquinanti e meno sicure sono un segnale positivo nell’ottica del rinnovo del parco, da noi più volte auspicato e sollecitato. Queste misure però andrebbero accompagnate da messaggi chiari e concreti, per favorire la transizione verso motorizzazioni a impatto zero, ispirati al principio della neutralità tecnologica e, quindi, riferiti alla possibilità di sostituire i veicoli anziani con mezzi più moderni e innovativi, compresi i diesel Euro 6, considerati i virtuosi livelli di emissione raggiunti. Invece le campagne di “demonizzazione” delle vetture a gasolio stanno disorientando e impaurendo i clienti, anche alla luce dell’impatto sul valore residuo della propria vettura.
Pensare di fare a meno nell’immediato di una motorizzazione che ancora oggi rappresenta oltre il 50% del mercato, significa creare un buco produttivo che il nostro Paese non può nell’immediato colmare con altre motorizzazioni, senza considerare i riflessi negativi sulla necessità di rinnovo del parco circolante e sul raggiungimento degli obiettivi europei in tema di emissioni».

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