Mostra delle Distribuzioni Desmodromiche: un evento straordinario!

Mostra delle Distribuzioni Desmodromiche: un evento straordinario!
Pubblicità
Massimo Clarke
  • di Massimo Clarke
E' stata inaugurata ad aprile la Mostra delle Distribuzioni Desmodromiche, visitabile il primo fine settimana di ogni mese sino a novembre a Prunaro di Budrio (BO) | <i>M. Clarke</i>
  • Massimo Clarke
  • di Massimo Clarke
4 maggio 2012

Come avevamo anticipato a suo tempo, a Prunaro di Budrio, alle porte di Bologna, il 28 Aprile è stata inaugurata la Mostra delle Distribuzioni Desmodromiche, che sarà possibile visitare il primo fine settimana di ogni
mese (salvo luglio e agosto), da qui a novembre. Gli autentici capolavori esposti sono numerosi, e si tratta generalmente di pezzi unici, sui quali vale sicuramente la pena di soffermarsi.

Il desmo anche sulle auto

Sono tutti visibili all’interno del Museo della Valle dell’Idice, con la sola eccezione della Mercedes-Benz W 196 di Formula Uno, vincitrice del campionato mondiale con Juan Manuel Fangio nel 1954 e nel 1955, che è parcheggiata all’esterno (e che purtroppo resterà esposta solo per pochi giorni). Questa vettura, che di fatto ha portato alla ribalta una volta per tutte le distribuzioni desmodromiche, grazie agli straordinari successi ottenuti, era azionata da un motore a otto cilindri in linea di straordinaria raffinatezza tecnica, con presa di moto centrale e iniezione diretta. Il sistema desmodromico utilizzato era stato ideato da Hans Gassmann ed era quindi stato sviluppato da Manfred Lorscheidt. Il suo primo brevetto risale al 1952 e il secondo al 1954.

Oramai la Casa tedesca aveva aperto una strada che subito dopo diversi altri hanno deciso di imboccare. La Osca dei fratelli Maserati ha sviluppato rapidamente un suo ottimo sistema di distribuzione desmodromica (il brevetto risale al 1955), che è stato impiegato per diversi anni, con eccellenti risultati, sulle sue vetture Sport di 1500 e di 2000 cm3.

mv agusta 125 testa desmodromica 1959
L'affermazione delle moto di Borgo Panigale nel GP delle Nazioni svoltosi a Monza nel 1958, portò la MV Agusta alla decisione di realizzare un motore di 125 cm3 con distribuzione desmodromica, che è stato impiegato nelle prime gare del 1959


L’americana Scarab ha corso in Formula Uno nel solo 1960 con una vettura a motore anteriore (a quattro cilindri, con distribuzione di schema analogo a quello impiegato dalla Mercedes-Benz), quando oramai per essere competitivi era necessario collocarlo posteriormente, e la Porsche più o meno nello stesso periodo ha ottenuto un interessante brevetto relativo a una testa desmo.

L'impiego della distribuzione desmodromica sulle moto

Più interessante, anche per via degli sviluppi successivi, è stata la storia in campo moto. Nel 1956 la Ducati ha esordito con un 125 monocilindrico da Gran premio desmodromico, dotato di un interessante sistema con tre alberi a camme (due di apertura e uno di chiusura), che è stato il primo sviluppato dall’ing. Taglioni. La straordinaria affermazione delle moto di Borgo Panigale nel GP delle Nazioni svoltosi a Monza nel 1958, con cinque moto piazzatesi ai primi cinque posti, ha portato la MV Agusta alla decisione di realizzare un motore di 125 cm3 con distribuzione desmodromica, che effettivamente è stato impiegato nelle prime gare del 1959, salvo essere rapidamente accantonato in quanto non andava più forte della versione con distribuzione tradizionale.

bmw bicilindrica boxer raffreddata ad acqua con teste desmo
La BMW sperimentale fu studiata per poter essere eventualmente impiegata in Superbike. Era equipaggiata con un motore boxer raffreddato ad acqua e quattro valvole per cilindro

 

L’esemplare esposto a Budrio è un pezzo unico al mondo. Fa bella mostra di sé anche una splendida Mondial 125 desmo, realizzata nel 1956-57 ma che non è mai scesa in gara. Costruita essa pure in un unico esemplare, era andata a finire in Germania, ma oggi è di proprietà di un collezionista italiano. Taglioni ha anche realizzato un bellissimo V8 raffreddato ad aria per le monoposto di Formula Uno di 1500 cm, nei primi anni Sessanta, che non ha mai corso e che costituisce uno dei pezzi di maggiore interesse tra quelli esposti.

Passando a tempi decisamente più vicini a noi ed evitando di parlare delle Ducati, che tutti ben conosciamo e che impiegano la distribuzione sulle moto di serie a partire dall’autunno del 1968 (dapprima su certi modelli soltanto e poi, dalla seconda metà degli anni Settanta, su tutta la gamma), nella mostra organizzata dal dinamico Gianluigi Mengoli, figura di grande rilievo nella storia della Casa di Borgo Panigale, sono esposte delle vere e proprie gemme, rimaste tutte purtroppo allo stadio di prototipo.

Una soluzione valutata anche da BMW per la SBK

Per quanto riguarda le moto, spicca la BMW sperimentale, studiata per poter essere eventualmente impiegata in Superbike, con motore boxer raffreddato ad acqua e quattro valvole per cilindro. Realizzata nella prima metà degli anni
Novanta, è stata provata a lungo tanto al banco quanto in pista. In merito alla potenza, si parla di 140 cavalli (all’albero) a 11000 giri al minuto. La distribuzione, bialbero a quattro valvole, è realizzata con uno schema analogo a quello delle bicilindriche Ducati della serie 851-916.

testa sperimentale ferrari formula uno v 12 desmo
All'interno della mostra spicca una testa sperimentale della Ferrari, a cinque valvole per cilindro, realizzata in vista di un possibile utilizzo in Formula Uno all’inizio degli anni Novanta

Le sperimentazioni sulla Formula 1 moderna

Tornando al reparto automobilistico, alla mostra spicca una testa sperimentale della Ferrari, a cinque valvole per cilindro, realizzata in vista di un possibile utilizzo in Formula Uno all’inizio degli anni Novanta. Un pezzo davvero notevole, dal punto di vista meccanico. Strepitoso il contributo fornito dalla Toyota, che ha inviato due monocilindrici sperimentali, con testa ricavata dal pieno e distribuzione desmodromica; ruotavano dalle parti di 19.000 giri/min, ed erano in effetti delle autentiche “fette” di motori di Formula Uno. Sono stati realizzati nei primi anni Duemila, quando si parlava di una possibile messa al bando delle molle pneumatiche da parte della FIA.

Fondamentale per la realizzazione della mostra è stato il ricercatore olandese Henk Cloosterman, che con un lavoro durato decenni è riuscito a scovare e a catalogare oltre 800 brevetti relativi alle distribuzioni desmodromiche per motori a combustione interna, a cominciare dai primissimi anni del secolo scorso. All’esposizione ha portato una serie di modelli di quelle più interessanti, montandoli su plexiglass, e anche questo è qualcosa di straordinario. Un motivo in più per non mancare! Per informazioni si può consultare il sito dedicato.

Pubblicità
Caricamento commenti...