Formula 1, la Mercedes rinuncia al ricorso per il GP di Abu Dhabi

"Abbiamo presentato appello nell'interesse della correttezza sportiva, e da allora abbiamo instaurato un dialogo costruttivo con la FIA e la F1 per creare chiarezza per il futuro, in modo tale che tutti i concorrenti sappiano le regole dello sport cui partecipano, e come sono applicate. Per questo, accogliamo di buon grado la decisione della FIA di istituire una commissione che avrà il compito di analizzare approfonditamente quello che è accaduto ad Abu Dhabi e migliorare la solidità delle norme, della governance e dei processi decisionali in F1. Apprezziamo anche il fatto che abbiano invitato i team e i piloti a partecipare". 

"Il team Mercedes-AMG Petronas lavorerà attivamente con questa commissione per dare vita a una F1 migliore, per ogni team e ogni fan che ama questo sport tanto quanto noi. Non mancheremo di ricordare alla FIA la propria responsabilità in questo processo, e, con la presente, ritiriamo il nostro appello". La Mercedes, che nella nota fa sapere di aver pensato attentamente a come reagire agli eventi di domenica insieme a Lewis Hamilton, esprime il proprio "sincero rispetto" per i risultati di Max Verstappen e della Red Bull, che hanno "reso questa lotta per il mondiale assolutamente epica". "Max, ci congratuliamo con te e l'intera scuderia. Non vediamo l'ora di battagliare in pista il prossimo anno".

La missiva della Mercedes si conclude con i complimenti a Hamilton, "il più grande pilota nella storia della F1". "Hai messo il cuore in ogni giro di questa stagione. Sei uno sportivo impeccabile dentro e fuori la pista e hai perfezionato una performance senza macchia. Sei un competitore nato e un esempio per milioni di persone al mondo, e per questo ti rendiamo onore". Ma c'è spazio anche per i ringraziamenti a Valtteri Bottas, "una parte così importante nel nostro team per la conquista di cinque mondiali costruttori in cinque anni", e alle donne e agli uomini di Brackley e Brixworth. La Mercedes si defila, ma la questione, internamente alla Federazione, è tutt'altro che chiusa. E chi, tra Graham Stoker e Mohammed ben Sulayem, sarà il nuovo presidente della FIA, troverà una F1 segnata da un disperato bisogno di credibilità.