F1. Gran Premio del Canada: respinta la protesta di Red Bull contro Russell. Ecco tutti gli esiti delle investigazioni

F1. Gran Premio del Canada: respinta la protesta di Red Bull contro Russell. Ecco tutti gli esiti delle investigazioni
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Il Gran Premio del Canada 2025 è definitivamente finito: la direzione gara ha rigettato il reclamo della Red Bull contro George Russell. Confermato così il podio. Arrivati anche gli esiti delle investigazioni su Antonelli, Piastri, Ocon, Leclerc, Sainz e Gasly
16 giugno 2025

Il sipario sul Gran Premio del Canada 2025, decimo appuntamento stagionale della Formula 1, è calato da qualche ora, ma la gara ha avuto il suo esito definitivo solamente a tarda notte italiana. Diversi piloti sono finiti sotto investigazione, mettendo a rischio anche il podio. La Red Bull ha infatti presentato un reclamo formale contro George Russell. Tuttavia, la direzione gara ha rigettato le proteste del team di Milton Keynes confermando la vittoria del pilota della Mercedes. Penalizzato, però, di 5 secondi Lando Norris.

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AGGIORNAMENTI

03:13 - Ufficiale: vittoria confermata a Russell. Dopo aver analizzato i dati delle telemetrie, gli on-board e ascoltato i piloti insieme ai rappresentanti dei team, la Federazione ha deciso di rigettare le proteste (essersi avvicinato troppo alla Safety Car e aver frenato aggressivamente per indurre Verstappen all'errore) presentate dalla Red Bull.

Le accuse di Red Bull:

  • Red Bull ha sostenuto che, durante la Safety Car, George Russell abbia frenato inutilmente tra le curve 12 e 13, costringendo Max Verstappen a superarlo momentaneamente prima di restituire la posizione;
  • Red Bull ha inoltre affermato che, segnalando via radio che Verstappen lo aveva superato sotto regime di Safety Car, Russell abbia mostrato un comportamento antisportivo;
  • Verstappen ha dichiarato di essere stato sorpreso dalla frenata improvvisa e di non avere avuto alternative se non superare brevemente la vettura 63;
  • Red Bull ha presentato la telemetria e ha sostenuto che la frenata fosse premeditata, dato il pilota n.63 ha guardato negli specchietti prima di frenare;
  • Hanno anche sostenuto che la comunicazione radio fosse intenzionalmente volta a far scattare un'investigazione contro l’olandese;
  • Secondo Red Bull, era ovvio che la gara sarebbe terminata sotto Safety Car e non c’era bisogno di mantenere la temperatura delle gomme e dei freni.

La difesa di Russell:

  • Frenare sotto regime di Safety Car è normale per tenere in temperatura gomme e freni;
  • Si stava avvicinando troppo alla Safety Car e ha gesticolato per chiedere che accelerasse;
  • Ha frenato sia per mantenere la distanza che per la temperatura;
  • Ha controllato gli specchietti per vedere dove fosse la vettura 1 prima di frenare;
  • La pressione dei freni era moderata (30 psi).
  • Verstappen avrebbe dovuto aspettarsi delle frenate;
  • Non era sua intenzione far scaturire un’investigazione contro Verstappen;
  • Non sapeva con certezza che la gara sarebbe finita sotto regime di Safety Car;

Mercedes ha aggiunto che il team non ha esposto alcuna segnalazione ai commissari, dato che  Verstappen ha subito restituito la posizione. Il team di Bracley ha presentato anche altre telemetrie che mostrano come Verstappen abbia frenato nello stesso punto anche in altri giri sotto regime di Safety Car.

L'esito della FIA

Il direttore di gara Malyon ha confermato che la situazione era stata osservata e giudicata normale. Frenate periodiche sotto Safety Car sono comuni e viene tollerato un determinato margine sulla regola delle 10 macchine di distanza dalla Safety Car.

  • I commissari hanno accettato la spiegazione del pilota della 63;

  • Non ha frenato in modo irregolare;

  • Non è stato un comportamento antisportivo segnalare via radio il sorpasso;

  • Anche se non contestato formalmente, frenare in quel punto non è stato antisportivo;

Dunque, le proteste sono respinte.

02:38 - Warning anche per Antonelli, Piastri, Ocon, Leclerc, Sainz e Gasly per aver infranto il regime di Safety Car alla bandiera a scacchi

02:22 - 5 secondi di penalità a Lando Norris (ritirato per danni) per il contatto con Oscar Piastri

02:10 - No further action per Ocon

02:08 - Solo un warning per Bearman

01:27 - Ancora nessuna novità neanche a riguardo degli Safety Car infringements di Antonelli, Piastri, Ocon, Leclerc, Sainz, Gasly and Stroll, l'investigazione su Ocon e il modo di guidare errato su Sainz, il contatto tra Piastri e Norris e il taglio di Bearman a curva 14

01:22 - "Non abbiamo certamente nulla di personale contro George. I regolamenti, tuttavia, sono molto chiari a tal proposito. Se ricordate, a Singapore, nel 2022, Perez ha ricevuto 5 secondi di penalità proprio per non aver mantenuto la corretta distanza dalla Safety Car", sono state le parole di Christian Horner ai media presenti nel paddock di Montreal.

00:42 - Dopo 45 minuti passati a colloquio, Russell e Verstappen sono usciti insieme dalla direzione gara senza rilasciare commenti alla stampa. La FIA deve ancora emettere il verdetto finale.

 

Il concitato finale, segnato dall’errore di Lando Norris e dall’ingresso della Safety Car, potrebbe aver alterato le sorti della corsa di Montreal. Durante il regime di neutralizzazione, infatti, alcuni piloti — tra cui Oscar Piastri, Charles Leclerc e Kimi Antonelli — avrebbero commesso delle infrazioni, secondo quanto segnalato dalla direzione gara.

La protesta ufficiale di Red Bull riguarda nello specifico George Russell. Il vincitore della gara e Max Verstappen sono stati convocati dai commissari, anche se la FIA non ha ancora comunicato pubblicamente i dettagli della contestazione.

L’ipotesi più accreditata riguarda una manovra avvenuta al 68° giro: sotto regime di Safety Car, sul rettilineo che porta all’ultima chicane del circuito, Russell avrebbe effettuato una frenata particolarmente brusca. Verstappen, via radio, l’ha definita “troppo aggressiva”. L’interpretazione della Red Bull è che il pilota Mercedes possa aver tentato deliberatamente di indurre l’olandese all’errore — magari facendolo superare involontariamente, il che avrebbe comportato una penalità.

Un sorpasso sotto Safety Car è infatti severamente vietato dal regolamento, che impone il congelamento delle posizioni e una velocità limitata. Se Verstappen avesse violato la regola, anche involontariamente, avrebbe rischiato una penalità pesante. E con 11 punti sulla superlicenza (su un massimo di 12), una sanzione ulteriore gli costerebbe la squalifica automatica per il prossimo GP in Austria.

Si attendono aggiornamenti ufficiali dalla FIA nelle prossime ore.

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