Auto ferma per Covid-19? Quello da fare e non fare, se resta tanto nel box

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Cautele dovute e falsi miti del fermo vettura: quello da fare e quello a cui non serve dare seguito se l'auto resta a motore spento più del solito
20 marzo 2020

Le restrizioni alla mobilità in Italia proseguono, per colpa del Coronavirus che dilaga. Molti automobilisti si preoccupano di avere l’auto ferma come non mai, nel box o in strada. Cosa occorre fare per tutelarsi da eventuali danni? In realtà quasi nulla, specie se oltre alle fake news del Covid19 si incontrano anche falsi miti del rimessaggio auto. Dato il periodo ancora breve di cui stiamo parlando, settimane e non lunghi mesi, non ci sono parti a rischi sulle auto.

Ovviamente dipende da caso a caso, ma parlando di modelli “normali” qualche settimana di pausa non danneggia alcun sistema o elemento.

BATTERIA. Il primo, classico e temuto problema, può essere quello della batteria che “va a terra”. Si tratta di una evenienza possibile, specie per chi ha una vettura con batteria particolarmente vecchia o, non sapendolo, un sistema di ricarica che è poco efficiente. Il primo consiglio allora è certezza sull’assenza di assorbimenti. Dimenticare acceso o collegato qualunque accessorio potrà far scaricare la batteria. Se al contrario la vettura è di quelle ben tenute, in tutti i sensi, con impianto originale in tutto e per tutto, anche restando ferma non dovrebbe mettere in crisi la batteria. Dotarsi di cavi o booster è comunque buona norma seguendo, se capiti, tutte le cautele del caso nella procedura di avviamento (link). Staccare i cavi per evitare che si scarichi? Se sapete cosa fate può avere un senso, piccolo, ma di certo ha una serie di rischi grandi, specie per vetture che necessitano poi di accorgimenti o addirittura, sono delicate nei sistemi connessi che non amano gli shock da alimentazione.

SERBATOIO. Lasciare un’auto ferma a lungo con serbatoio pieno non è il massimo, per ovvi motivi. Attenzione però a non esagerare, pensando di lasciare sempre in “riserva sparata” le auto che si usano poco durante questi giorni di restrizioni. Specialmente le auto vecchie, trovandosi a “pescare” dal fondo non avranno beneficio, anzi, smuoveranno ed accumuleranno potenziali residui nel circuito di alimentazione.

INIETTORI. Altra bufala da non temere è quella del danneggiamento “all’iniezione”. Non siamo più ai tempi dei carburatori (qualcuno dirà purtroppo, per mille motivi, risalendo a inizio anni Novanta) che letteralmente seccavano parti di tenuta e movimento al loro interno. Oggi, pur esistendo parti “morbide” e di tenuta alla pressione carburante come certi O-Ring e filtri, la qualità degli stessi è a prova di alcuni mesi di fermo. Ovviamente si parla sempre di auto recenti e ben tenute. Se solo andiamo indietro a modelli Euro3/Euro4, dove magari con gli anni si sono sostituite parti con pezzi non originali o usati: allora il discorso cambia. Cambia in un modo dove comunque il semplice automobilista poco può fare, salvo usare benzina di qualità o farsi fregare i soldi da chi vende additivi minimamente utili.

FARLO GIRARE. Per la serie delle stupidate rischiose, occhio a non eseguire saltuari e brevi avviamenti del motore solo per lasciarlo girare al minimo, o peggio per “sgasare” e poi subito spegnere. I motori più vecchi non apprezzano meccanicamente, quelli maturi per probabile eccesso di ricchezza nella miscela a freddo e quelli nuovi perché, al contrario, sono “impiccati” dal ciclo emissioni. Se dovete accendere l’auto è per muoverla e usarla alcuni km, viceversa rischiate davvero di stressare la batteria per nulla. Buona regola sarebbe avere un multimetro e vedere il voltaggio a riposo e sotto trascinamento, piuttosto che fare cicli di avviamento e uso “tanto per”.

NON SI RESETTA. Ogni unità elettronica di comando, per auto Euro4 e seguenti, difficilmente dimentica. Un po’ come alcuni partner delusi dal comportamento di chi amano. Nessun timore, o speranza, di vedere comparire piuttosto che sparire caratteristiche della vostra auto. Gli errori non “si cancellano” e gli adattamenti al tipo di uso, le configurazioni, non “si smemorizzano”. Piuttosto si rischiano danni se, come detto sopra, si causano stress alla batteria e si avvia in emergenza senza criterio.

GOMME OVALIZZATE. I maniaci assoluti della cura, magari giusta per mezzi di gran pregio storico, possono anche pensare di mettere l’auto sui cavalletti, per tutelare la precisione di assetto e rotondità delle gomme. Se avete modo, fatelo pure, ma se non è il caso, e per il 99% del circolante italiano non è il caso: non fatelo se poi non siete avvezzi al rimontaggio in sicurezza. Semmai prestate attenzione al primo riutilizzo, dopo una lunga sosta. Potrebbero essere variate le risposte di una meccanica ferma da troppo che deve sgranchirsi, come per i freni: cautela e verifica, prima di guidarla come sempre, un’auto rimasta molto a motore spento.

RABBOCCO? ANCHE NO. Tutti i circuiti delle auto sono a circuito, appunto, chiuso. Gli spurghi e gli sfoghi avvengono quando serve e li cura un professionista. Altri stupidi miti quindi, quelli di spurgare o rabboccare liquidi vari senza motivo. Ne freni, ne clima, tanto meno il liquido di raffreddamento motore o l’olio. Questo sempre e solo se, si parla di auto normali, di serie senza modifiche, mantenute come d’origine e regolarmente tagliandate. Se al riutilizzo dopo la sosta imposta, per Coronavirus o altro, prendete il tempo di guardare dentro, ma anche intorno e sotto all’auto, non dovreste trovare traccia di perdita alcuna. Il contrario, macchie di ogni tipo, deriva da un problema che va fatto notare all’autoriparatore prima di pensare a un semplice rabbocco.

Ovviamente, quanto detto è riferibile un periodo non esteso, di stagioni intere, come tutti sperano sia nel caso dell'attuale emergenza per diffusione Covid-19.

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