Milano: Regione Lombardia contro la “domenica a piedi” di Sala

Milano: Regione Lombardia contro la “domenica a piedi” di Sala
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L’assessore Cattaneo: «Demagogia in salsa green»
29 gennaio 2020

La “domenica a piedi” del 2 febbraio programmata a Milano per rispondere all’impennata di polveri sottili degli ultimi giorni non va giù alla Regione Lombardia. La contrarietà sull’iniziativa anti-smog firmata dal sindaco Giuseppe Sala è stata formalizzata con una mozione urgente approvata a maggioranza dal Consiglio regionale.

Il testo, presentato dalla Lega, «impegna il Presidente e la Giunta regionale a chiedere al Comune di Milano di non bloccare per domenica 2 febbraio le auto Euro 5 e 6». A favore della proposta leghista si è schierato tutto il centrodestra. I consiglieri del Movimento 5 Stelle non hanno partecipato al voto (uno si è astenuto), contrari il PD e gli altri gruppi di opposizione.

Particolarmente duro l’intervento dell’Assessore Regionale all'Ambiente e Clima Raffaele Cattaneo: «Siamo all'esempio di demagogia in salsa green. Il sindaco di Milano Beppe Sala sa bene che dopo il blocco di domenica, lunedì le polveri non miglioreranno. Sa altrettanto bene che se arriva un po' di pioggia o un po' di vento certamente i risultati saranno molto più importanti del blocco del traffico. Con questa operazione vuole rincorrere un po' il facile consenso di chi vuole che si faccia qualcosa a tutti i costi anche se i risultati non sono significativi".

«Questa non è la linea della Regione - ha ribadito Cattaneo - e noi abbiamo scelto di intervenire con interventi strutturali come quelli che abbiamo concordato con le regioni del Bacino Padano e che stiamo attuando e non con iniziative estemporanee che facevamo vent'anni fa».

«Il blocco del traffico - ha proseguito l'assessore - Formigoni lo faceva con le domeniche a piedi vent'anni fa quando non sapevamo ancora bene quali erano gli effetti di questi blocchi e quali le vere fonti emissive. E allora avevano anche un senso di sensibilizzazione e di educazione delle persone alla gravità del problema. Vent'anni dopo i cittadini conoscono bene la serietà del tema e noi sappiamo che il traffico incide per una percentuale che è circa 1/4 del totale del PM10 e che, di quel quarto, 1/2 non deriva dagli scarichi, ma dal consumo dei freni, dei pneumatici e dal risollevamento delle polveri depositate a terra. Quindi, con tutte le conoscenze che abbiamo maturato, questo blocco è ancora più insignificante».

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