Salone di Francoforte 2017, Hyundai: intervista a Klaus Köster

Salone di Francoforte 2017, Hyundai: intervista a Klaus Köster
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Parliamo di competizioni e nuova gamma stradale sportiva a denominazione N del costruttore coreano, con il diretto responsabile sviluppo Hyundai
23 settembre 2017

È nata da poco, la connotazione stringatissima, di una sola lettera, la N, per i veicoli più sportivi di Casa Hyundai. Già perché il costruttore coreano corre con ottimi risultati nel Mondiale Rally, il WRC e non solo in quello, ma non ha ancora costruito sulla propria gamma veicoli in vendita una seria e duratura immagine legata alla sportività, come altri invece possiedono da tempo. Ecco allora che nasce questa variante che mira a portare su strada le maggiori sensazioni possibili di un’auto Hyundai come quelle che il grande pubblico non apprezza ancora, quelle che si cimentano nel Motorsport. La lettera N scelta è quella derivante da Namyang, sede del reparto sportivo Hyundai, ma i test e le ispirazioni sono per gran parte europee, senza scordare come tracciato di prova “validante” il mitico Nurburgring.

A Francoforte abbiamo incontrato Klaus Köster, responsabile della Casa per lo sviluppo dei modelli ad alte prestazioni, con un passato nel mondo Mercedes e AMG. Ci ha introdotto al Salone la prima vettura di questa nuova serie, la i30 N a breve in arrivo sulle strade, configurabile in due livelli di potenza (250 e 275 CV) e disponibile anche in versione TCR, già pronta per correre nelle competizioni Turismo. Novità non da poco queste per il costruttore coreano. Con la terza generazione i30 arriva la prima Hyundai di serie ad alte prestazioni. Progettata, sviluppata e realizzata in Europa, punta al piacere di guida grazie a incremento della tenuta di strada in curva e delle prestazioni, da gara, ma usando una vocazione sportiva adatta anche alla guida di tutti i giorni. Il 2.0 T-GDI quattro cilindri è abbinato a un cambio manuale 6 marce a corsa corta e alla trazione anteriore. Entrambe le versioni erogano 353 Nm di coppia e raggiungono 250 km/h di velocità massima. L’accelerazione da 0 a 100 km/h è in 6.4 secondi per la versione da 250 CV e in 6.1 secondi con Performance Pack. Testata al Nürburgring per oltre 10.000 km, offre cinque modalità di guida - Eco, Normale, Sport, N e N Custom – che agiscono su ammortizzatori, Controllo Stabilità, Differenziale Elettronico a Slittamento Limitato, sound, sterzo e funzione Rev matching, per una scalata più sportiva. Se la i30 N è in arrivo dai concessionari, la corsaiola TCR invece ha già attirato l’attenzione in pista nel campionato ADAC, in Germania; è equipaggiata con serbatoio da 100 litri e kit endurance, per il rifornimento sia a gare sprint che molto lunghe.

 

“Le attività nel Motorsport in senso stretto sono interessanti e le seguiamo, ma tramite struttura esterna dedicata alle competizioni internazionali“.

Cosa prendete dal Motorsport per la serie N? “Ci piace vedere dove possiamo migliorare l’aerodinamica, la trasmissione e molti aspetti anche non meccanici come per l’informazione al guidatore, ma non si può prendere in rapporto 1:1 tutto. Ci sono aree dove prendiamo spunti dalle gare, ma non tutti, le nostre competizioni non sono la F1 apposta per cercare lo spazio di modelli da corsa vicini a quelli stradali“.

Per quanto riguarda i materiali e il setting delle auto che corrono, possono differire da quanto in uso ai clienti, quindi la N e la TCR già sono diverse. Pensate che N potrà divenire per Hyundai come altri Brand 100% sportivi che divengono parte indipendente, dalla gamma generica (es. Abarth per Fiat, o AMG per Mercedes) oppure sarà solo un diverso livello di allestimento? “i30 N è il primo di una serie di prodotti che saranno vicini al mondo sportivo e delle gare, ma non sarà un brand autonomo”.

Potrà divenire una personalizzazione, dedicata a ogni modello Hyundai in gamma, nel futuro? “Siamo agli inizi, anche altri hanno cominciato da una nicchia per poi arrivare secondo esigenze di mercato a fare una linea o una serie allestimenti; al momento non possiamo già dire su che modelli arriveremo“.

Dove andranno i modelli N inizialmente, come preferenza? “Germania e Regno Unito sono i mercati forti, per le sportive, ma anche molti altri Paesi europei e persino l’Australia”.

Quali le differenze maggiori con la i30 normale e la N? “Certamente molte cose, il controllo elettronico di molti aspetti telaistici e di trazione, per avere il migliore grip sono corrette anche la cinematica e la gommatura. La vogliamo rendere non solo adeguata per divertirsi, o correre in pista, ma anche rimanere adeguata per la strada, di tutti i giorni. Abbiamo investito per dare emozione, quello su cui abbiamo puntato molto è la guida, le sensazioni più che le prestazioni assolute. i30 N vuole essere l’unica con questo taglio nel suo segmento. Anche il raffreddamento e la strumentazione poi sono diverse, per esempio, con indicazione di marcia e possibilità personalizzazione”.

La N esce dalle stesse linee di produzione della i30 normale? “Si, ma questa è quella provata al Nurburgring. Non abbiamo un tempo assoluto da rincorrere lì, ma diamo un’auto capace di girare bene in circuito senza doverci lavorare troppo, quando parta dall’uso stradale quotidiano”.

 

Quale è il vostro marchio riferimento come competitor, per questo nuovo segmento sportivo? “Lavoro in R&D quindi non saprei dire esattamente, anche se noi pensiamo prima ai nostri potenziali clienti che ai concorrenti. Personalmente amo un’auto che possa scendere in pista proprio come è nata la i30 N, capace con poco impegno di andare e bene in circuito. La sensazione ci è stata confermata da chi ha sinora potuto provarla“.

 

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