F1, Fernando Alonso: «Voglio il mondiale nel 2022»

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Fernando Alonso torna in Formula 1 con ambizioni sfidanti: sogna la vittoria nel mondiale nel 2022. E dopo l'anno pazzo raccontato nella prima stagione della docuseries Fernando, disponibile da oggi su Amazon Prime Video, è pronto a tutto, forte della sua incredibile ambizione
25 settembre 2020

«Ovviamente vorrei cogliere il titolo mondiale nel 2022. Non torno in F1 per prendere aerei e andare al ristorante, voglio vincere. O vinci o no, il resto conta poco. L’obiettivo è stare davanti a tutti». Fernando Alonso non si nasconde dietro a un dito. In lui brucia un’ambizione ancora fortissima, a dispetto dei suoi 39 anni. Merito del suo spirito di competizione mai pago. Quando era bambino, faceva a gara con la sorella Lorena, di cinque anni più grande, per vedere chi sarebbe arrivato prima al piano terra scendendo le scale alla velocità della luce. Ora, invece, battaglia «pure al supermercato per una bottiglia di latte».

E la resilienza del due volte campione di Formula 1 è evidente in Fernando, docuseries di cinque puntate disponibile da oggi su Amazon Prime Video in cui viene ripercorso il 2019 pazzo di Alonso, passato da Daytona, Indianapolis e Le Mans, fino alla sfida più grande, quella Dakar così lontana dal glamour della F1, in cui «sei in tenda, mangi quello che capita e usi bagni discutibili». Forse l’esperienza più estrema vissuta da Alonso, che definisce «molto arricchente». L’ennesima prova di quella voglia di mettersi in gioco, certamente non ereditaria. «Non so da dove venga la mia ambizione, ci penso spesso. I miei genitori non sono assolutamente competitivi, così come mia sorella e i miei amici».  

Eppure Alonso ambizioso lo è, eccome. Tanto da decidere di lasciare la F1, «visto che vinceva sempre lo stesso team». «Mi sono detto che fosse il momento giusto per fare altro e poi tornare con il nuovo regolamento». E così l’asturiano ha spuntato «un po’ di cose dalla mia lista dei desideri». Un’agenda decisamente fitta, che non gli ha fatto mancare la F1. Anche se un passaggio nella docuseries tradisce la voglia di Alonso di riassaporare il Circus. In Bahrain, costretto ai box come una belva in gabbia, Fernando guardava le McLaren in pista con lo sguardo indispettito di chi vorrebbe prendere tuta e casco e gettarsi in pista.

Ed è proprio questo desiderio quasi infantile, da bimbo apparentemente capriccioso, che nasconde l’indole del vero campione, spesso insolente quanto implacabile in pista. E così Alonso ha deciso di tornare in F1, ma alle condizioni giuste. Infatti l’asturiano rivela di aver avuto contatti infruttuosi con un team intorno al giugno del 2019. C’era, spiega Alonso, «qualcuno che cercava un pilota, ma non volevo tornare solo per sei mesi». Preferiva concentrarsi sulle sue nuove sfide, Alonso, prima di pensare al 2021. I primi riavvicinamenti, poi rivelatisi decisivi, con la Renault risalgono al novembre del 2019, in ottica 2021.

Alonso aveva intenzione di tornare con il nuovo regolamento tecnico, poi slittato al 2022. Ma ha deciso di affrontare l’anno di transizione con la sua Renault, con la quale colse i suoi due titoli mondiali, nel 2005 e nel 2006. E il suo percorso verso il ritorno in F1 lo vedremo nella seconda stagione di Fernando, le cui riprese sono in corso. «Vedrete la mia preparazione per tornare, quello che succede da quando decidi di farlo a quando lo fai davvero. Ritornare alla forma mentis della F1 non è facile, è unica. Bisogna essere dei perfezionisti, parlare con gli ingegneri, sono molto coinvolto in quello che succede in pista ora per prepararmi al 2021».

Un ritorno alle origini in cui Alonso crede molto, pur restando realista. «Nel 2022 abbiamo grandi speranza per l’Alpine, ma ci sono anche la Ferrari, Carlos, Red Bull e Verstappen. Nel 2022 saremo tutti sullo stesso piano, vedremo se potremo essere a livello della concorrenza. Spero ci sia più competizione rispetto ad oggi». E il grande sogno è quello di poter regalare alla sua Oviedo un’occasione per festeggiare, proprio come accadde nel 2005 e nel 2006. Celebrazioni gigantesche, roba da vittoria dei Mondiali di calcio, con la gente a mollo nelle fontane. E negli occhi di Alonso si legge tutta la determinazione a rendere questo sogno una realtà.

Ma l’indomito Alonso ha paura di qualcosa? Sì, del COVID. «Bisogna stare attenti, pulisco tutto quando porto la spesa a casa. Non so perché lo faccio ancora, ma non credo sia cambiato nulla. Mantengo la mia routine perché ho timore», spiega Alonso, che confessa pure di non amare gli aerei, lui che ne prende centinaia ogni anno. Anche i più grandi campioni hanno un lato umano, e Alonso ha scelto di mostrarlo in Fernando, pur essendo una persona estremamente riservata. «Non è stato facile svelare la mia vita privata – concede Alonso - avere le telecamere in salotto e in palestra. Ho dovuto negoziare dove potessero venire e dove no, ma alla fine c’erano sempre. Si è creata un’atmosfera di fiducia». Oltre al lato umano di Alonso, Fernando mostra anche «azione in pista, allenamenti, eventi, test: è un anno normale nella vita di un pilota come me».

Se sono quinto a pochi giri dalla fine, penso al podio. Sono sempre ambizioso

Vederlo nella vita di tutti i giorni potrebbe far cambiare idea a chi non apprezza umanamente Alonso, ma lo spagnolo fa spallucce. «Ci saranno sempre persone che mi criticano sui social media, ma l’opinione che conta è quella delle persone importanti nella mia vita». Tanto, concede Alonso, gli estranei troveranno sempre qualcosa da ridire. Ma Alonso professionalmente è pienamente conscio delle sue capacità. «Forse c’è un pilota migliore di me sul bagnato, in qualifica. Ma penso di essere molto vicino alla perfezione in diversi aspetti». Se lo dicessero altri, sarebbero tacciati di superbia. E Alonso superbo lo sarà anche, ma con cognizione di causa, visto che dice il vero. E non vediamo l’ora di vederlo in pista mentre spreme la sua Alpine come un’arancia matura. Perché Alonso combatte «fino alla fine. Se sono quinto a pochi giri dal termine, penso al podio. Sono sempre ambizioso». E la sua essenza di campione non pago sta tutta qui.

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