Incentivi per auto elettriche: in Europa funzionano così

Incentivi per auto elettriche: in Europa funzionano così
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Alfonso Rago
  • di Alfonso Rago
Le diverse politiche di sostegno all'acquisto di vetture a zero emissioni
  • Alfonso Rago
  • di Alfonso Rago
31 gennaio 2024

Favorire la transizione energetica nella mobilità con il sostegno all'acquisto di veicoli a zero emissioni: la premessa è comune, ma l'applicazione concreta differisce - e anche di molto - da nazione a nazione.

Con la nuova tornata di incentivi in partenza nel nostro Paese, ci è sembrato corretto verificare quanto accade oltre i confini d'Italia; premesso che per tutti è valido il principio di svecchiare il parco circolante togliendo dalla circolazione veicoli anziani e quindi molto inquinanti, le strategie divergono già in fase di definizione delle vetture da comprendere tra quelle destinate a beneficiare degli incentivi: solo elettriche 100%, anche ibride o magari termiche in base alla scala di emissioni?

E poi, qual è la natura degli incentivi? Sono strutturali, ovvero senza scadenza temporale, o vanno rinnovati anno dopo anno, in base alla disponibilità di cassa del Governo?

A queste domande arrivano risposte diverse, come dimostra la nostra inchiesta sulle misure di sostegno all'acquisto messe in campo nei diversi Paesi europei.

Francia

Oltralpe, le amministrazioni dipartimentali (che somigliano grosso modo nostre Regioni) possono prevedere l’esenzione totale o al 50% dalle tasse di immatricolazione per le auto elettriche e ibride plug-in, oltre a quelle alimentate a metano, GPL ed E85; a tale possibilità si aggiunge anche un “bonus ecologico“ statale che varia in base alle emissioni di CO2 e al prezzo di listino del veicolo: per le vetture elettriche con emissioni inferiori a 20 g/km e prezzo inferiore a 45.000 €, il bonus è di 6.000 €, che può arrivare a 7.000 se si rottama un’auto con più di quindici anni d'anzianità; per le ibride plug-in con emissioni tra 21 e 50 g/km e prezzo inferiore a 50.000 euro, il bonus è di 2.000 euro, innalzabile fino a 5.000 se con l'acquisto avviene una contestuale rottamazione; infine, è prevista un'ulteriore sovvenzione di 1.000 euro per agevolare l’installazione di una stazione di ricarica domestica.

Spagna

Si chiama Moves III il piano di incentivi previsto dal governo iberico, con una gradualità di importi in base alla tipologia di veicolo, alle emissioni di CO2, all’autonomia elettrica e al reddito dell'acquirente.

Oltre a contributi per l’installazione di infrastrutture di ricarica e la promozione della mobilità sostenibile, Moves III prevede per le auto elettriche con emissioni inferiori a 50 g/km ed autonomia superiore a 90 km, incentivi che partono da un minimo di 4.500 euro e arrivano fino a 7.000, se si rottama un’auto vecchia più di sette anni.

Per le ibride plug-in con emissioni comprese tra 50 e 120 g/km ed autonomia in modalità elettrica superiore a 30 km, gli incentivi spaziano da un minimo di 1.300 euro a un massimo di 4.500, sempre con contestuale rottamazione; tali incentivi vengono però aumentati del 10% se l'acquirente della vettura dispone di un reddito inferiore a 1,5 volte il salario minimo professionale o se risiede in aree rurali o fuori dai centri urbani a maggior concentrazione di autoveicoli.

Germania

Fino a dicembre 2023 gli incentivi per le auto elettriche in Germania (esentate peraltro per dieci anni dal pagamento della tassa di circolazione) sono stati composti da un contributo statale per 2/3 e per 1/3 a carico dei produttori di autovetture: per le auto elettriche con prezzo inferiore a 40.000 euro netti, il contributo totale era di 9.000 euro, 6.000 dei quali garantiti dallo Stato e 3.000 dalla Casa d'auto; per le elettriche con listino compreso tra 40.000 e 65.000 euro netti, il contributo è stato di 7.500 euro, ovvero 5.000 di provenienza statale e 2.500 messi sul piatto della bilancia dal produttore.

Se ne parliamo al passato è perchè una sentenza dei giudici di Karlsruhe, dove ha sede la Corte Costituzionaleha bocciato con effetto immediato i trasferimenti di risorse per incentivare l'acquisto di vetture elettriche: di conseguenza, ed in attesa di eventuali proposte alternative da parte dell'esecutivo di Berlino, al momento restano solo le Case costruttrici ad erogare contributi agli automobilisti intenzionati a scegliere una vettura a zero emissioni, in molti casi confermando l’erogazione dell’intero bonus, incluso quello federale, per le macchine già ordinate. 

In Germania, ricordiamo, erano incentivate anche le vetture ibride plug-in: per quelle con prezzo inferiore a 40.000 euro netti, il contributo totale era di 6.750 euro (4.500 dallo Stato e 2.250 dal produttore), ma per veicoli con prezzo compreso tra 40.000 e 65.000 euro il contributo arrivava a 5.625 euro (quindi, rispettando le proporzioni del provvedimento, 3.750 euro dallo Stato e 1.875 dal produttore).

Gli incentivi, prima della sentenza citata, in Germania sarebbero stati in vigore fino al 31 dicembre 2025: per questo non è escluso, alla luce anche delle dinamiche del mercato, che il Governo federale metta in campo nuove iniziative di sostegno alla domanda di vetture elettriche.

Regno Unito

Il governo inglese offre un contributo per l’acquisto delle sole auto elettriche e a ridotte emissioni attraverso il PiCG, ovvero il Plug-in Car Grant: il contributo statale massimo arriva a 2.500 sterline per le auto elettriche con emissioni inferiori a 50 g/km, autonomia superiore a 112 km e prezzo inferiore a 35.000 sterline; il contributo non è previsto in caso di acquisto di vetture ibride plug-in.

Come ulteriore agevolazione all'acquisto di auto elettriche, queste sono esenti dal pagamento della tassa di circolazione e dalla London Congestion Charge, che prevede il pagamento di 15 sterline al giorno per ogni veicolo circolante nella zona a pagamento tra le 7 del mattino e le 22.

Danimarca

Da tempo impegnata a favorire l'incremento percentuale delle vetture elettriche circolanti, in Danimarca il 2023 si è chiuso con quasi il 40% del mercato ad appannaggio delle auto a zero emissioni, risultato ottenuto grazie ad una politica finalizzata, con una serie di incentivi fiscali introdotti da tempo, come l‘esenzione dal pagamento dell’IVA e delle tasse di immatricolazione.

Per il 2024 il governo ha deciso di non sottoporre a tassazione vetture a batteria con listino fino a 436.000 corone danesi, ovvero poco meno di 60.000 euro, mentre per quelle più costose la soglia di tassazione è stata fissata al 20%.

Inoltre, le auto elettriche pagano una tassa di circolazione ridotta, basata sul peso del veicolo, che varia da 330 a 660 corone danesi (al massimo 90 euro) e continuano a beneficiare di altri vantaggi, come l’esenzione dai pedaggi autostradali e dai parcheggi pubblici; unica eccezione, Copenhagen, dove dall'inizio del 2024 è stato reintrodotto anche per le vetture a batteriail pagamento negli stalli pubblici.

Norvegia

Ovvero, il Paese con la maggiore diffusione di auto elettriche al mondo, arrivate al 70% del mercato nel 2023: un risultato stupefacente, dovuto anche ad una politica fiscale favorevole e lungimirante, iniziata addirittura prima della fine dello scorso millennio.

Lungo l'elenco delle esenzioni: in Norvegia le auto elettriche non pagano l'IVA (che da queste parti è del 25%!), tasse di immatricolazione, bollo annuale, pedaggi autostradali e parcheggi pubblici.

E non è tutto: le auto elettriche possono circolare sulle corsie riservate ai veicoli del trasporto pubblico locale.

Ottenuto il risultato, e valutato che non serve più incentivarne l'acquisto, si inizia ad invertire in parte la rotta: dallo scorso anno è stata introdotta una “tassa dinamica” sulle auto elettriche, calcolata in base a peso, potenza e valore del veicolo, quindi è più alta per i modelli premium e più bassa, quando non azzerata, per le vetture più piccole. 

Svezia

Superata nel 2023 dalle auto elettriche la soglia simbolica del 50% del mercato, in Svezia si punta a stabilizzare e migliorare il dato confermando il sistema bonus-manus introdotto nel 2018 per i veicoli nuovi, che prevede un premio per le auto a basse emissioni e una penalità per quelle ad alte emissioni.

Ricordato che dal 2022 il governo svedese ha eliminato ogni incentivo per le auto ibride plug-in, considerate troppo inquinanti rispetto alle full electric, il bonus per le auto elettriche è di 60.000 corone svedesi (circa 5.000 euro), mentre il malus è calcolato in base alle emissioni di CO2 per chilometro.

Inoltre, le auto elettriche sono esentate per i primi tre anni dal pagamento della tassa annua di circolazione, che poi diventa quasi simbolica, costando 360 corone svedesi (circa 30 euro); le vetture elettriche, inoltre, godono di sconti sui pedaggi urbani e sui parcheggi.

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