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Il nuovo pacchetto di incentivi per le auto elettriche entra nella sua fase decisiva. Dopo settimane di attesa, il Consiglio dei ministri dell’Economia dell’Unione Europea (Ecofin) ha approvato in via definitiva la revisione tecnica del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR) presentata dall’Italia. Il via libera ufficiale, arrivato lo scorso 20 giugno 2025, rappresenta il passaggio chiave per attivare una nuova tornata di Ecobonus destinati alla mobilità a basso impatto ambientale.
Il piano approvato dall’Ecofin – che ha dato l’ok anche alle modifiche dei PNRR di altri 7 Stati membri – prevede per l’Italia 67 modifiche volte a semplificare procedure, correggere criticità e migliorare l’attuazione del programma. Tra queste, spicca l’allocazione di 1,2 miliardi di euro per sostenere due aree cruciali: l’economia circolare dei rifiuti e gli incentivi per l’acquisto di veicoli ecologici.
Di questi fondi, circa 600 milioni saranno destinati alla nuova campagna di incentivazione per le auto elettriche, resa possibile grazie al risparmio derivante dal precedente programma – fallimentare – per la diffusione delle colonnine di ricarica.
Un comunicato ufficiale di Palazzo Chigi conferma: “Sono stati implementati gli investimenti per incentivare l’acquisto di automobili a basso impatto ambientale per un importo complessivo pari a 1,2 miliardi di euro”.
In attesa dei decreti attuativi, i primi dettagli trapelati indicano che il nuovo Ecobonus auto 2025 sarà strutturato su più livelli. La misura potrebbe offrire:
fino a 11.000 euro di contributo per chi rottama una vecchia auto e ha un ISEE inferiore a 30.000 euro;
9.000 euro per chi ha un ISEE tra 30.000 e 40.000 euro;
Per i veicoli commerciali elettrici (categorie N1 e N2) un incentivo pari al 30% del valore del mezzo, fino a un massimo di 20.000 euro per veicolo.
L’obiettivo del Governo è ambizioso: sostituire oltre 39.000 veicoli inquinanti con vetture elettriche entro il 30 giugno 2026.
Il passaggio più delicato – l’approvazione europea – è stato superato. Ora resta da attendere la pubblicazione dei decreti nazionali che daranno attuazione concreta al nuovo schema di incentivi. Il rischio, già sottolineato da più associazioni di settore, è che un ritardo possa nuovamente bloccare il mercato in attesa dei fondi, come accaduto nel 2024.
Nel frattempo, la Cabina di regia del 24 giugno sarà un momento cruciale per fare il punto sull’attuazione del PNRR. L’Italia punta a raggiungere il 54% degli obiettivi complessivi, ben al di sopra della media UE del 36%, confermando così il proprio primato nella gestione del piano.