BMW, Stellantis e Geely si collegano ai satelliti: così nasce l’auto connessa “senza limiti”

BMW, Stellantis e Geely si collegano ai satelliti: così nasce l’auto connessa “senza limiti”
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Le grandi case automobilistiche stanno puntando sui satelliti per garantire una connettività costante anche dove il 5G non arriva
23 ottobre 2025

Mentre la copertura 5G continua a espandersi in tutto il mondo, esistono ancora aree, soprattutto rurali o montuose, dove la connessione è instabile o del tutto assente. Per i costruttori, questo rappresenta molto più di un fastidio: è un ostacolo concreto alla diffusione dei sistemi di guida autonoma e di tutte le funzioni digitali che richiedono una connessione continua al cloud.

È qui che entra in gioco la connettività satellitare, la nuova frontiera dell’auto connessa. Secondo le stime di ABI Research, entro il 2034 verranno venduti 30 milioni di veicoli con collegamento satellitare, con una crescita annua del 32% a partire dal 2027. Tra i pionieri ci sono BMW, Stellantis e Geely, che vedono nei satelliti la chiave per eliminare i cosiddetti “punti bianchi” dove le reti terrestri non arrivano.

BMW: il satellite come chiave per l’auto definita dal software

Per BMW, il futuro dell’automotive è strettamente legato alla connettività costante. Olaf Eckart, responsabile delle collaborazioni R&D della casa tedesca, ha spiegato che un’auto moderna “senza connessione non funziona”, perché ogni funzione, dalla navigazione alle funzioni cloud, dipende da uno scambio di dati continuo. La connettività satellitare garantirà accesso ininterrotto a servizi come navigazione in tempo reale, aggiornamenti OTA, musica in streaming e diagnostica predittiva, anche nelle aree più isolate.

BMW collabora con Qualcomm, Viasat Technologies e Skylo per sviluppare moduli di comunicazione capaci di connettere i veicoli a reti non terrestri (NTN), integrando così satelliti e 5G in un’unica architettura di rete. Un primo test pubblico si è svolto durante un evento della 5G Automotive Association, dove BMW e Viasat hanno mostrato la possibilità di inviare messaggi d’emergenza via satellite da veicoli in movimento. È la prova che il collegamento diretto con lo spazio non è più fantascienza, ma una tecnologia già pronta per entrare nelle auto di serie nei prossimi anni.

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Stellantis e Geely: il futuro “ibrido” tra rete terrestre e satelliti

Anche Stellantis ha partecipato ai test con la 5GAA, dimostrando come i veicoli possano comunicare simultaneamente via satellite e rete mobile. Secondo la roadmap del consorzio, la prima diffusione commerciale di questi sistemi arriverà entro il 2027, aprendo la strada a un ecosistema di auto sempre connesse. Dal canto suo, Geely, tramite la controllata Geespace, legata a Volvo e Polestar, ha già lanciato 11 satelliti in orbita per creare una costellazione LEO (Low Earth Orbit) dedicata alla mobilità.

Queste reti consentiranno aggiornamenti in tempo reale, avvisi di pericolo immediati e assistenza vocale in zone isolate, ma anche la gestione di dati cruciali per la guida autonoma. Le potenzialità sono enormi: dai video streaming ai collegamenti d’emergenza, fino a sistemi V2X (Vehicle-to-Everything) che permetteranno alle auto di comunicare con infrastrutture e altri veicoli in tempo reale. “Il satellite può letteralmente salvare vite” ha dichiarato Kevin Cohen, vicepresidente di Viasat, sottolineando come la sicurezza sarà il primo grande beneficiario di questa tecnologia.

Auto connesse 24/7: la nuova era della mobilità intelligente

Il futuro dell’automotive si gioca nello spazio. L’obiettivo è creare un ecosistema ibrido dove satelliti, 5G e edge computing lavorano insieme per garantire copertura totale, latenza ridotta e dati sempre disponibili. Questo consentirà alle auto di reagire in tempo reale a traffico, meteo e pericoli, migliorando sicurezza e fluidità di guida.

Per i costruttori, la sfida sarà quella di standardizzare i chip satellitari e integrarli nei veicoli in tempi compatibili con l’industria automobilistica, dove ogni nuovo componente richiede anni di test e certificazioni. Ma il percorso è ormai tracciato: nel giro di cinque-dieci anni, la connettività satellitare diventerà parte integrante dell’esperienza di guida, aprendo la strada a un mondo dove le auto non saranno mai più “offline”.

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