BYD sotto accusa: emergono condizioni di lavoro estreme e salari ridotti

BYD sotto accusa: emergono condizioni di lavoro estreme e salari ridotti
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Il colosso automobilistico cinese BYD torna sotto i riflettori, e ancora una volta per motivi controversi
9 giugno 2025

BYD è travolta da nuove accuse e, secondo le informazioni dei media cinesi, il colosso automobilistico avrebbe imposto ai propri dipendenti straordinari non retribuiti, suscitando forti critiche online e riaccendendo il dibattito sulle condizioni lavorative nel settore automotive cinese.

Secondo quanto riportato da QQ e rilanciato sui social da presunti dipendenti interni, BYD avrebbe introdotto – in modo non ufficiale ma sistematico – l’obbligo di lavorare almeno due ore extra al giorno, senza alcuna compensazione economica. In particolare, l'accusa riguarda il reparto ingegneria, dove il personale sarebbe costretto a rimanere in sede fino alle 20:00, una prassi che, se confermata, equivarrebbe a circa 40 ore di straordinario non retribuito al mese.

 

Oltre il danno, la beffa: turni lunghi e benefit limitati

Le testimonianze raccolte online tracciano un quadro preoccupante. I dipendenti denunciano:

  • Pause pranzo inefficaci: sebbene sulla carta sia prevista un'ora di pausa, oltre 30 minuti verrebbero spesi in fila per il cibo, lasciando meno di 10 minuti per riposare effettivamente.

  • Permessi paternità sotto pressione: i padri che superano i 7 giorni di congedo rischierebbero la perdita totale del bonus performance.

  • Politiche di presenza draconiane: ogni dipendente deve timbrare quattro volte al giorno; anche un solo minuto di ritardo può comportare penalizzazioni. È previsto un solo "make-up punch" al mese.

  • Sicurezza o controllo?: secondo alcune fonti, i supervisori monitorerebbero i lavoratori per accertarsi che non usino il cellulare durante l’orario lavorativo.

  • Contratti opachi: gli accordi di lavoro indicherebbero solo la retribuzione base, escludendo in modo esplicito bonus e incentivi legati a performance e profitti.

Un impiegato del “Twelfth Business Unit” ha raccontato che, con uno stipendio base di circa 2.500 yuan (circa 348 dollari), senza straordinari la sua paga mensile si abbasserebbe addirittura a 2.000 yuan (278 dollari), ben al di sotto della soglia necessaria per sostenere un tenore di vita dignitoso. Solo con gli straordinari riuscirebbe a raggiungere un’entrata tra i 4.000 e i 5.000 yuan (556 – 716 dollari).

Un altro ingegnere ha confermato il sistema del “P-value” come unica parte garantita del pacchetto retributivo, mentre tutti gli altri bonus sarebbero considerati variabili, e quindi non tutelati né previsti contrattualmente.

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Nessuna risposta ufficiale da BYD

Al momento, BYD non ha rilasciato alcuna dichiarazione ufficiale riguardo alle accuse. Il silenzio dell’azienda, in un momento già critico per l'immagine pubblica del brand, rischia di aumentare la pressione da parte dell’opinione pubblica e dei media, sia in Cina che a livello internazionale.

Se confermate, queste pratiche rappresenterebbero una grave violazione delle norme sul lavoro e un campanello d’allarme sulla sostenibilità del modello industriale di BYD. Una questione che, ormai, non riguarda più solo la qualità delle batterie o le strategie di mercato, ma tocca il cuore stesso del rapporto tra impresa e persone.

 

Fonte principale: QQ

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