Ecco come funziona un NFT (Alfa Romeo Tonale compresa)

Ecco come funziona un NFT (Alfa Romeo Tonale compresa)
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Carlo Bellati
  • di Carlo Bellati
Con il lancio della nuova Alfa Romeo Tonale è salita alla ribalta una nuova sigla che i più non conoscono: NFT (Non Fungible Token).
  • Carlo Bellati
  • di Carlo Bellati
17 febbraio 2022

Vi ricordate quando al bar si discuteva di ESP, l’ABS, il DSC e il TCT? Beh, oggi non sarebbe fuori luogo chiedere al venditore “Scusi, questo modello ce l’ha l’NFT?” perché è una cosa che, specie se si parla di usato, avrà il suo peso in futuro.

Prima di capire come verrà applicata all’auto e alla Tonale in particolare, breve excursus sui beni digitali non modificabili - appunto i token. Servono per certificare in modo inequivocabile e irrevocabile la proprietà (fisica o intellettuale) di un bene, l’autorialità ma anche i vari passaggi che comportano modifiche ai dati di partenza.

Questi vengono inseriti in un meccanismo chiamato blockchain distribuito su migliaia di computer che lo memorizzano e tengono inesorabilmente traccia di tutte le successive modifiche. Per poter “taroccare” il sistema occorrerebbe avere sotto controllo tutti i server della blockchain, cosa non inimmaginabile, ma praticamente impossibile.

Dunque, nel caso della Tonale, una sorta di “diario” elettronico che si aggiorna da solo ma non perde una pagina del passato e, nelle intenzioni di Alfa, attraverso la "blockchain card", terrà debito conto di come è stata usata la vettura, quali codici di errore sono stati registrati, com’è lo stato dei tagliandi e i chilometraggi. Si presume che venga offerto come un servizio a pagamento e in teoria ogni singolo elemento informativo potrebbe venire registrato.

Ovviamente lo scopo di un NFT non è di spiarvi ma di tenere una traccia precisa dello stato d’uso dell’auto, cosa quanto mai preziosa quando sarà il momento di venderla o  - per un concessionario - di ritirarla. Il classico “tarocco” sui km non sarà più possibile e probabilmente non ci sarà nemmeno la seccatura di tenere tutte le fatture dei tagliandi.

In realtà registri digitali simili esistono già (i marchi tedeschi, per esempio, sono molto precisi nel tenere nota di ciò che accade alle loro auto) per non parlare di Tesla, che ha tutti i modelli prodotti dal 2012 sotto controllo, ma è la prima volta che un costruttore si rivolge alla tecnologia blockchain per proteggerli adeguatamente, e sotto questo profilo la Tonale è un esempio unico.

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