Filosofia della tecnica. Il Manzoni, Fra Cristoforo e le coincidenze

Filosofia della tecnica. Il Manzoni, Fra Cristoforo e le coincidenze
Pubblicità
Le precedenze: sono sempre garantite dalla segnaletica e diritti da esercitare meccanicamente o serve anche il buon senso?
5 giugno 2014

Senza un problema di precedenze ad un incrocio, chissà cosa si sarebbe inventato il Manzoni, nei Promessi Sposi, per creare un personaggio adamantino come fra Cristoforo.

Dunque già nel diciasettesimo secolo si litigava per passare per primi e la precedenza era a destra, salvo che un prepotente pirata della strada ante litteram dicesse, come nel romanzo, “co’ vostri pari la diritta (la destra) è sempre mia!”.

Con seguito di duello e morti infilzati e il giovane Lodovico che divenne fra Cristoforo. A quell’epoca la circolazione era, come già detto, quella attuale “all’inglese”: cavalli e carri (oggi veicoli) a sinistra e precedenza a destra, e tutto andava abbastanza bene.

Il momento del cambiamento

Grazie a Napoleone si è spostata la circolazione a destra ma non si è cambiata la precedenza. C’è qualcosa che “non torna”; in due situazioni speculari dovrebbe essere: mano sinistra/precedenza a destra e, di contro, mano destra/precedenza a sinistra.

Ci sono dei volonterosi che si battono da anni, anche in luoghi importanti come la Conferenza di Stresa sul traffico e la sicurezza stradale, perché si dia, in Italia, la precedenza a sinistra, in modo effettivamente speculare rispetto all’Inghilterra: una battaglia con poche speranze di vittoria, viste le abitudini consolidate, ma non senza ragione.

Supponiamo di voler passare ad un incrocio...

L’esempio più significativo è un incrocio tra due strade perpendicolari ove non ci siano segnali di precedenza. Supponiamo di voler andare diritto attraversando l’incrocio. Abbiamo la precedenza su chi ci arriva da sinistra e quindi tendiamo a immetterci, ma dobbiamo dare la precedenza a chi ci viene da destra e ci arrestiamo, di conseguenza, quasi in mezzo ad una corsia, ostruendola.

precedenza incrocio
Le precedenze queste sconosciute. Sono regole da applicare meccanicamente o bisogna usare anche il buon senso? Perché non entrambi?!


In poco tempo l’ingorgo è creato perché il sopravvenire di altri veicoli da ogni parte ha come conseguenza un “imbottigliamento”. Se invece dovessimo dare la precedenza a sinistra, staremmo fermi fino a quando cessano di arrivare veicoli da quel lato, e poi potremmo attraversare in un colpo solo, godendo della precedenza rispetto a chi proviene da destra.

Chi si diletta di giochi da tavola potrebbe fare l’esempio speculare (quello “inglese”) con un disegno o delle macchinine, constatando che con quelle regole non ci sarebbero ingorghi. Ma poiché, come detto, le cose non cambiano, ci sono solo due azioni necessarie.

La prima è che con un po’ di buona educazione si impari ad astenersi dall’avanzare nell’incrocio se non si ha la certezza di poterlo attraversare in un colpo solo. La seconda, categorica: che ad ogni incrocio ci sia la segnaletica che definisce le precedenze, come avviene immettendosi nelle “rotonde”, dove chi viene da sinistra ha il diritto di passare.

Nessuna garanzia assoluta

Le precedenze non sono comunque garanzie assolute, ma diritti da esercitare con buon senso, accertandosi che tutti quelli che confluiscono abbiano ben inteso come stanno le cose. Chi ritiene che con la precedenza può senz’altro attraversare e che, mal che vada, si rifarà la carrozzeria a spese altrui, dovrebbe dare un’occhiata al sistema di liquidazione dei danni da parte delle Società di Assicurazione e alla conseguente attribuzione delle classi di merito.

Carlo Sidoli  

Argomenti

Pubblicità