Per inviarci segnalazioni, foto e video puoi contattarci su info@moto.it
Meno di 48 ore ed avrà inizio la settimana del Gran Premio del Made in Italy e dell’Emilia-Romagna 2025, settimo appuntamento stagionale della Formula 1. Questa sarà anche la prima occasione per Lewis Hamilton di incontrare il pubblico di casa della Scuderia Ferrari in pista come pilota ufficiale. Tuttavia, sul weekend di Imola pesa anche un grandissimo punto interrogativo dato che arriverà un altro pacchetto di aggiornamenti che potrebbero aumentare le performance della SF-25, ma saranno sufficienti al #44 per ritrovare la sua “magia”? Toto Wolff dice la sua.
Lo scorso dicembre, dopo dodici anni insieme, Lewis Hamilton ha ufficialmente detto addio alla Mercedes, grazie alla quale è entrato nella storia della Formula 1, per unirsi alla squadra più titolata della griglia. Ovviamente parliamo della Scuderia Ferrari che l’ha accolto a Maranello nel mese di gennaio, iniziando il delicato periodo di acclimatamento del sette volte campione del mondo con la realtà del Cavallino Rampante. Una realtà che si è rivelata essere molto più complicata rispetto a quelle che erano le sue aspettative quando ha firmato il contratto pluriennale che gli era stato offerto da Frédéric Vasseur. Ma il problema principale di Hamilton non è stata tanto la vettura della Ferrari, quando l’impatto con l’era ad effetto suolo.
La sua ampia esperienza delle monoposto e dei motori Mercedes gli ha permesso di trovare un appiglio nel regolamento tecnico che ha debuttato nel 2022 che ha di fatto neutralizzato quelli che erano i punti di forza del suo stile di guida. Di sua stessa ammissione, infatti, l’effetto suolo l’ha messo in evidenti difficoltà ma con il passaggio alle Ferrari i problemi sono stati messi maggiormente in evidenza. Cambiare team, soprattutto dopo così tanto tempo, è un evento che di base destabilizza qualsiasi pilota. Nuova power-unit, nuova piattaforma, nuovo cambio, nuovo volante, nuovo freno-motore sono solo alcuni dei cambiamenti che Lewis Hamilton sta cercando di digerire nel più breve tempo possibile. A tutto questo si aggiunge una cultura completamente diversa che regola gli equilibri della Ferrari rispetto alla Mercedes, partendo da quella che è la relazione con il proprio ingegnere di pista.
Questi elementi non stanno sicuramente aiutando il numero #44 che deve ora fronteggiare anche una SF-25 con una forbice prestazionale alquanto ridotta. Per mettere nella giusta finestra questa vettura, infatti, bisogna spingersi al limite, cosa che sta facendo Charles Leclerc, mentre a Lewis Hamilton manca ancora quella fiducia necessaria. Solamente in due casi il quattro volte campione del mondo ha trovato il perfetto bilanciamento: nella Sprint del GP della Cina dove ha vinto partendo dalla pole e nella Sprint di Miami dove ha chiuso a podio grazie alla strategia richiesta da lui stesso. Il resto della stagione, per il momento, si è rivelato quasi un calvario per lui. Tuttavia, la speranza è ancora viva e potrebbe riaccendersi ancora di più ad Imola, dove dovrebbe arrivare un secondo pacchetto di aggiornamenti che potrebbe risolvere i problemi strutturali della SF-25.
Parlando con i media a Miami, tra cui F1.com, Toto Wolff ha risposto ad una domanda: sei rimasto sorpreso dall'inizio difficile affrontato da Hamilton alla Ferrari o credi ancora che la “magia” del pilota ci sia ancora? “Penso che abbiamo visto quella magia nella Sprint Race [a Shanghai] – ha risposto il team principal della Mercedes - Stava dominando completamente quella gara. Non è che hai la magia in una gara e poi improvvisamente la perdi nella successiva. Credo fermamente che sia ancora lì. Se allinea tutti i suoi fattori di prestazione e sente di essere nel posto giusto e che la macchina è di suo gradimento, sarà stellare. Non ne ho dubbi. Ma non mi sorprende nemmeno che abbia quei problemi. È stato con noi 12 anni con il suo modo di operare. È stato messo in Ferrari, dove il suo compagno di squadra [Charles Leclerc] è stato [per] molto tempo, ed è chiaramente uno dei più bravi. Quindi, dall'esterno, e parlando con lui, è una traiettoria che ogni nuovo pilota deve seguire in un top team”.
Da quando Hamilton ha lasciato Mercedes, la situazione nel box è cambiata? “No, non direi. Lewis faceva parte della famiglia. Come pilota, sapeva esattamente cosa volesse e gli ingegneri e i meccanici lo conoscevano. Li conosceva. Andavamo d'accordo. Ci sono giorni buoni, giorni cattivi, punti di forza e debolezze. Ma quando conosci qualcuno così bene, è facile gestirlo. Ora la dinamica è diversa. George ha fatto un enorme passo avanti come pilota senior nel team. Kimi è quasi come il fratello minore che è arrivato. Lavorano bene insieme, il che è molto piacevole da vedere”. Su Antonelli ha aggiunto che “non si stressa troppo, si limita ad aumentare costantemente la sua prestazione. E su George, puoi contare su di lui quando si tratta di tempi sul giro e di gara, quindi il morale è alto”.