Litio per le batterie: il prezzo cala, il Governo cileno lo nazionalizza

Il Cile è il secondo produttore al mondo del prezioso litio, largamente utilizzato per la realizzazione di batterie per auto elettriche e uno dei pochi luoghi al mondo dove è molto abbondante. Il primo produttore è l'Australia e il terzo la Cina, ma la repubblica sudamericana è balzata alla cronaca perché il Presidente Gabriel Boric ha appena comunicato che le riserve del minerale saranno d'ora in poi gestite direttamente dallo stato e che ogni futura concessione per le estrazioni dovrà essere oggetto di un contratto con il Governo. Il provvedimento ha lo scopo, dice il Presidente Boric, di valorizzare le nostre risorse e proteggere l'ambiente. Si stima che in Cile ci siano le più grandi riserve del mondo di litio ancora in gran parte non utilizzate e nelle intenzioni del Governo ci sarebbe la volontà di sottrare le estrazioni a due giganti minerari, la SQM e la Albemarle per passarle ad una società di proprietà pubblica.

Il prezzo del carbonato di litio è rapidamente calato negli ultimi mesi e questo ha portato di recente alla nazionalizzazione delle estrazioni in Messico e al bando delle esportazioni di nickel da parte dell'Indonesia. La battaglia per le materie prime necessarie per realizzare gli accumulatori è appena cominciata ed è chiaro che con la sempre maggior richiesta di batterie l'industria dell'auto si ritroverà a fare i conti (non diversamente da quanto è accaduto in larga parte col petrolio) con pochi Paesi monopolisti di risorse minerarie o con chi si sarà assicurato i diritti per le estrazioni. Un motivo in più per muoversi, in Europa come negli altri continenti, verso una molteplicità di risorse energetiche per la mobilità.