Mercato Italia: ad ottobre, scivolone a -7,4%

Mercato Italia: ad ottobre, scivolone a -7,4%
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Alfonso Rago
  • di Alfonso Rago
In sofferenza le vendite di nuove auto nel nostro Paese: e le associazioni di categoria scrivono al Governo per tutelare il settore
  • Alfonso Rago
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5 novembre 2018

A voler essere ottimisti ad ogni costo, si può affermare che rispetto alla frana di settembre (vedi qui), ad ottobre il mercato ha attenuato la caduta: eppure, i dati resi noti dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti segnalano una debolezza del settore da non sottovalutare ed anzi da affrontare con decisione, per evitare di disperdere quanto faticosamente recuperato nelle ultime stagioni, dopo gli anni della Grande Crisi.

Partiamo dai numeri: a ottobre il mercato italiano dell’auto totalizza 146.655 immatricolazioni, che corrispondono ad un ulteriore calo del 7,4% rispetto allo stesso mese del 2017.

I volumi immatricolati nei primi dieci mesi del 2018 ammontano a 1.638.364 unità, il 3,2% in meno rispetto ai volumi dello stesso periodo del 2017.

Dinanzi a queste cifre, le Associazioni del settore automotive hanno (e finalmente!) deciso di fare fronte comune, inviando al Governo un documento con proposte relative alla mobilità a basse emissioni e alla delicata fase di transizione verso nuovi assetti produttivi e distributivi.

Il mercato dell’auto, ricordiamo, vale per importo quasi l’11% del PIL, e quindi appare chiaro quanto sia importante che ci sia, da parte del Palazzo, un’attenzione particolare per non creare ostacoli artificiosi ad un settore che ha un peso di rilievo per tutta l’economia italiana.

Bene vetture a benzina e alternative

Passando all’analisi del mercato per alimentazione, a ottobre 2018 sono in crescita le immatricolazioni di vetture a benzina, ibride ed elettriche, mentre risultano in calo quelle diesel, a GPL e a metano.

Le diesel continuano a calare (-27% ad ottobre), con una quota totale del 43,6%: l’ultimo mese in cui è stata registrata una quota più bassa è stato marzo 2010, quando il diesel rappresentava il 38,4% del mercato; da inizio anno, il calo di vendite di vetture diesel è stato dell’-11%.

Sono quindi in crescita le immatricolazioni di auto a benzina, che nel mese registrano un aumento del 23% e nel cumulato del 4%; la loro quota di mercato tocca oggi il 42%, livello più alto dal marzo 2009.

Le vetture ad alimentazione alternativa, in crescita dello 0,6% nel mese e del 13% nel cumulato, rappresentano il 14,4% del mercato di ottobre.

Le autovetture GPL sono in lieve calo: -3% sia nel mese di ottobre che nei primi dieci mesi del 2018, con quota di mercato del 7,2% nel mese. Le vetture a metano subiscono a ottobre un pesante ridimensionamento: -63%, pur mantenendo una variazione positiva del 28% nel cumulato da inizio anno; la loro quota di mercato scende allo 0,8%.

Continua la crescita sostenuta delle auto a zero emissioni: le immatricolazioni di elettriche crescono del 183% ad ottobre, con circa 670 unità, e del 155% nel cumulato; la quota di mercato di queste autovetture è dello 0,5%.

Infine, le autovetture ibride aumentano del 31% a ottobre e del 33% nei primi 10 mesi del 2018; la quota di mercato delle auto ibride, a ottobre, è del 5,9%.
 

Sempre italiani i modelli più richiesti

In riferimento ai segmenti, a ottobre 2018, Fiat Panda e Fiat 500 sono le auto più vendute tra le superutilitarie: insieme, totalizzano hanno una quota di mercato del 52%.

Lancia Ypsilon è l'auto più venduta del segmento delle utilitarie, di cui rappresenta il 13% del mercato del mese; Jeep Compass è il più venduto dei SUV compatti e i modelli del Gruppo FCA rappresentano il 16% del mercato dei SUV di tutte le dimensioni; Fiat 500L è il monovolume piccolo più richiesto e rappresenta un terzo delle vendite di questo mercato.

Le marche nazionali, nel complesso, totalizzano nel mese 34.842 immatricolazioni (-16,2%), con quota di mercato del 23,8%; nel cumulato da inizio 2018, le immatricolazioni ammontano a 436.560 unità (-10,8%), con quota di mercato del 26,6%.

I marchi di FCA (escludendo Ferrari e Maserati) totalizzano 34.315 immatricolazioni nel mese (-16,8%), con quota di mercato del 23,4%.; andamento positivo per il brand Jeep (+7,3%) e bene soprattutto Ferrari (+105,6%) e Lamborghini (+300%).

Nel periodo gennaio-ottobre, i marchi FCA totalizzano 432.411 vetture, in calo dell’11,1% e  quota di mercato del 26,4%; chiudono positivamente il progressivo 2018 i brand Alfa Romeo (+2,3%) e Jeep (+76,6%), ai quali si affiancano Ferrari (+16,2%) e Lamborghini (+58,1%).

Sono quattro, a ottobre, i modelli italiani nella top ten: Fiat Panda (12.379 unità) ancora in prima posizione, seguita, al secondo posto, da Lancia Ypsilon (4.476), anch’essa stabile; il terzo gradino del podio è occupato dalla Volkswagen Polo (3.449 unità); al nono posto troviamo Fiat 500 (2.710), seguita da Jeep Renegade (2.687).

Il mercato dell’usato totalizza ad ottobre 422.715 trasferimenti di proprietà al lordo delle minivolture a concessionari, in aumento dello 0,3% rispetto a settembre 2017; nei primi dieci mesi del 2018, i trasferimenti di proprietà sono 3.714.643, pari al -3,1% rispetto allo stesso periodo del 2017.

I commenti delle Associazioni

«A ottobre il mercato, ancora in parte influenzato dal nuovo regolamento WLTP, responsabile di un’anticipazione delle vendite nei mesi estivi e del conseguente forte calo di settembre, registra una flessione decisamente più contenuta rispetto al mese precedente - commenta Aurelio Nervo, Presidente di ANFIA - Il questo contesto, il Costruttore italiano sta puntando sulla qualità delle vendite con buoni segnali di crescita nei canali più remunerativi - vendite ai privati, flotte e noleggio a lungo termine - a fronte di una riduzione dei volumi in quelli meno remunerativi. Si segnala in particolare che il brand Jeep ha mantenuto un trend crescente negli ultimi mesi, raggiungendo una quota di mercato del 4,3% nel progressivo da inizio anno. Visto il momento di profondo cambiamento che il comparto sta attraversando – prosegue Nervo – Anfia, con Unrae e Federauto ha inviato al Governo un documento con riflessioni sul tema della mobilità a basse emissioni e proposte che speriamo di poter congiuntamente rappresentare e discutere con le istituzioni».

«Per quanto l’obiettivo prioritario di Amministrazioni centrali e locali dovrebbe essere di rinnovare il vetusto parco auto italiano - rileva Michele Crisci, Presidente dell’Unrae - i provvedimenti introdotti, fra loro scollegati e, in alcuni casi destinati più a demonizzare alcune motorizzazioni rispetto al più alto obiettivo ambientale, non fanno altro che generare incertezza nel consumatore che in molti casi rimanda il momento di scelta e sostituzione della vettura e non supporta il processo virtuoso di ammodernamento del parco circolante. L’Unrae nei suoi continui contatti con le Istituzioni centrali e territoriali, afferma la necessità di mettere in campo un piano adeguato alle moderne tecnologie e di un’armonizzazione degli interventi legati alla mobilità dei cittadini, nel rispetto del principio della neutralità tecnologica, l’unica via, nel breve periodo, in grado di soddisfare i limiti di emissione indicati dalle norme europee e di provvedere al necessario rinnovo del parco più anziano che, secondo le più recenti stime, conta oltre 37 milioni di vetture, con oltre il 34% ante Euro4, quindi immatricolate prima del 2006».

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