Multe in base al reddito, ecco come funziona negli altri Paesi

Multe in base al reddito, ecco come funziona negli altri Paesi
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In altri paesi europei, diversamente dall'Italia, le multe sono proporzionate in base al reddito
16 dicembre 2022

Da qualche giorno, dopo le dichiarazioni del sottosegretario alle Infrastrutture e dei Trasporti Galeazzo Bignami, si sta pensando di introdurre un meccanismo per il quale le sanzioni stradali siano proporzionate in base al reddito.

Il viceministro, giustamente, ha spiegato che una sanzione può avere un diverso deterrente se viene applicata a un trasgressore che guadagna 1.000 euro al mese rispetto a chi ne guadagna 5.000, dove il primo avrà un impatto negativo maggiore (nonostante ci sia la stessa violazione). 

Come riporta Sicurauto, l’Italia, rispetto ad altri Paesi europei, è quasi sempre il fanalino di coda nell’applicare delle novità nell’ambito giuridico, soprattutto se confrontiamo le normative dei nostri vicini europei:

  • Finlandia: Nelle multe di eccesso di velocità, se si superano i 20 km/h l’importo è fisso e se si superano i 21 km/h in poi, la sanzione si applica in base al reddito. Nel 2009, ad esempio, un uomo benestante è stato multato di 112.000 euro per aver viaggiato a una velocità di 82 km/h quando il limite era a 60 km/h. 

  • Danimarca: Le multe sono proporzionate in base al reddito e vengono applicate solo nel caso in cui si stia guidando sotto l’effetto di alcool o droghe. 

  • Regno Unito: Per chi prende una sanzione per aver superato i limiti di velocità e altre infrazioni stradali gravi, paga una sanzione da un minimo di 100 a un massimo di 1.000 sterline (in base al reddito settimanale e fino a 2.500 sterline se l’infrazione è avvenuta in autostrada). 

  • Svezia: le sanzioni che vengono applicate sono determinate in base al reddito della persona, considerando diversi criteri (il minimo è di circa 70 euro).

 

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