Officine, aumenta il lavoro... ed anche i prezzi!

Officine, aumenta il lavoro... ed anche i prezzi!
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Alfonso Rago
  • di Alfonso Rago
Registrato a novembre un incremento delle prestazioni presso le strutture di autoriparazione: ed anche il listino ne risente
  • Alfonso Rago
  • di Alfonso Rago
11 dicembre 2019

E’ il logico riflesso della fiacca dinamica del ricambio del parco circolante, la conseguenza di vendite che ristagnano e sono ferme al palo: l'auto nuova non si compra, e si ripara quella vecchia.

L'Osservatorio Autopromotec, sulla base di inchieste mensili condotte su un campione rappresentativo di officine di autoriparazione, ha registrato a novembre una crescita dell’attività delle officine: secondo l’elaborazione dei dati, la percentuale di autoriparatori che ha giudicato alta l'attività di officina è cresciuta nell’ultime mese al 18% rispetto il dato del 15% di ottobre, mentre la percentuale di quelli che hanno registrato un basso livello di attività è diminuita a novembre al 13% dal 16% di ottobre.

La tendenza all'aumento dell'attività è solo in parte bilanciata dal dato della maggioranza degli interpellati (il 69%) che giudica il livello di lavoro come normale.

Per quanto riguarda i prezzi di officina, tra ottobre e novembre è aumentata dall'1% al 6% la quota di autoriparatori che segnalano una crescita del listino praticato; aumenta però anche la quota di coloro che indicano una riduzione dei prezzi (dal 12% al 15%), mentre le indicazioni di normalità si sono ridotte dall'85% al 79%.

Valutando il volume delle attività di autoriparazione, secondo i giudizi espressi a novembre, per i prossimi mesi si attende un’ulteriore tendenza all'incremento dell’attività in officina: il 15% degli interpellati, infatti, ha dichiarato di attendersi un aumento del carico di lavoro nei prossimi 3/4 mesi, contro l'11% di chi prevede al contrario una diminuzione, seppur in un contesto in cui la maggioranza (74%) ha indicato una situazione di stabilità.

Per il listino, si conferma una leggera tendenza alla diminuzione: solo l'1% degli operatori interpellati si attende infatti un aumento del livello dei prezzi, contro l'8% di chi si attende un calo, seppur in quadro complessivo dominato da giudizi di stabilità (91%).

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