Tesla, Supercharger addio, ed Elon si arrabbia e denuncia "corruzione"

Tesla dovrà smantellare 64 stalli Supercharger lungo la New Jersey Turnpike, una delle autostrade più importanti degli Stati Uniti. Una decisione che ha sollevato polemiche, soprattutto da parte di Elon Musk, che ha parlato di "corruzione" senza fornire prove.

Tutto nasce dalla scadenza dell'accordo del 2020 tra Tesla e la New Jersey Turnpike Authority (NJTA), che aveva permesso l'installazione di 64 punti di ricarica in 8 aree di servizio. Alla scadenza, la NJTA ha deciso di affidare in esclusiva il servizio ad Applegreen, già presente in tutte le aree della Turnpike.

Secondo la versione ufficiale, si tratta di una scelta strategica per unificare l'infrastruttura e offrire "caricatori universali" con standard CCS. Ma la decisione ha sollevato dubbi e malumori, anche perché il mercato nordamericano si sta spostando sempre più verso il connettore NACS, utilizzato proprio dai Supercharger Tesla. In questo contesto, la definizione di "caricatore universale" da parte della NJTA appare contrastante, almeno nel medio termine.

Tesla ha espresso delusione ma ha sottolineato di aver anticipato lo scenario: "Abbiamo costruito 116 nuovi stalli Supercharger fuori dalla Turnpike negli ultimi tre anni per garantire continuità ai clienti". Il Trip Planner è già aggiornato per indirizzare verso stazioni alternative. Il CEO ha reagito su X accusando le autorità di "corruzione" senza prove concrete. Un'accusa pesante che lascia più interrogativi che certezze.

Le infrastrutture Tesla erano operative e utilizzate. Rimuoverle invece di puntare sulla co-esistenza di fornitori sembra controproducente per l'obiettivo di aumentare le reti di ricarica elettriche. Anche Tesla ha mostrato scarsa lungimiranza accettando un accordo quinquennale senza tutele robuste, benché avesse già preparato alternative.

In definitiva, questa vicenda rischia di essere una sconfitta per tutti: per Tesla, che perde visibilità in un punto strategico; per Applegreen, che dovrà affrontare le critiche di chi vede l'operazione come un'esclusione forzata; e soprattutto per gli utenti, che si troveranno con meno opzioni di ricarica a disposizione.