Urus, Gentiloni: «Lamborghini esempio di innovazione»

Urus, Gentiloni: «Lamborghini esempio di innovazione»
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Alla presentazione di Lamborghini Urus sono intervenuti il CEO della casa di Sant’Agata Bolognese, e il Presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni
4 dicembre 2017

Alla presentazione di Urus è intervenuto il Presidente del Consiglio, Paolo Gentiloni. «Sono risultati di cui essere orgogliosi, quelli della Manifattura Lamborghini, una specialità non solo nostra, ma del nostro territorio – ha spiegato - . Con un mix di innovazione tecnologica ed economie di scala, è arrivata in tutto il mondo. L’impegno per l’innovazione proietta la manifattura nel futuro. Non è vero che i legami con il terriorio saranno disperse nel mondo cosmopolita. Dobbiamo muoverci verso il futuro con le capacità della nostra industria. Investire sul capitale umano è fondamentale: il governo ringrazia per questo».

«Lamborghini è un esempio di innovazione che si espande dal territorio, esportando con qualità prodotti su scala internazionale. È un esempio di Italia che attrae investimenti, grazie ad azionisti che hanno creduto nel lavoro di Lamborghini. Si tratta di capitali da curare e non disperdere. Domenicali, siete esempio dell’Italia che fa sistema, perché se oggi la collezione taurina si arricchisce di nuovo elemento, lo dobbiamo anche al fatto che il governo italiano di Renzi qualche anno fa abbia fatto sistema con azienda, azionisti e sindacato, superando momenti difficili: questa è una lezione importantissima. Insieme, pubblico e privato possono rafforzare proprie capacità».

Lamborghini è un esempio di innovazione che si espande dal territorio, esportando con qualità prodotti su scala internazionale. È un esempio di Italia che attrae investimenti, grazie ad azionisti che hanno creduto nel lavoro di Lamborghini. Si tratta di capitali da curare e non disperdere

«La Lamborghini Urus nasce da un approccio visionario, il risultato della combinazione del DNA Lamborghini con la versatilità tipica di un SUV, elevato a un livello finora impossibile: il Super SUV. Per le emozioni che suscita e in termini di design, prestazioni e dinamica di guida questa è una vera Lamborghini, ma è anche un’auto adatta alla guida di tutti i giorni su terreni molto diversi tra loro»: così Stefano Domenicali, presidente e CEO di Lamborghini, in occasione della presentazione di Urus.

«La Urus entra nella famiglia Lamborghini come una vettura ad alte prestazioni – ha proseguito. Rappresenta il massimo punto di incontro tra competenze tecniche e passione nell’intento di creare una nuova “razza di tori”: un Super SUV che trascende le aspettative e apre la porta a nuove possibilità, sia per il brand che per i nostri clienti».

«Noi di Lamborghini amiamo sognare, ma anche dare concretezza alle cose, alla nostra ambizione, finché non le vediamo realizzate – ha dichiarato il CMO di Lamborghini, Katia Bassi -. Questo spirito che ci contraddistingue mi fa pensare a due artisti, Andy Warhol e Pablo Picasso, che incarnano perfettamente il DNA di Lamborghini: hanno avuto la capacità di rinnovare in modo assoluto il mondo dell’arte. Dal 1963 creiamo delle vetture che non solo fanno sognare, ma per il loro alto contenuto tecnologico ed innovazione ancora oggi rivoluzionano il mondo dell’automobile».

«Noi prediligiamo l’essenza alla forma, anche se a questa forma diamo un vestito molto sexy, il design delle vetture. Siamo il lusso informale, per chi vive una vita senza costrizioni. Abbiamo l’ossessione per l’innovazione e la tecnologia, non fini a se stesse: il nostro dipartimento di ricerca e sviluppo non lavora solo per incrementare la performance delle nostre vetture, ma anche per migliorare la vita di tutti i giorni». 

«Noi disegnamo esperienze: la Urus è una di queste. È 100% DNA Lamborghini, ed è più generosa, perché coinvolge non solo il proprietario, ma anche la sua famiglia. Si tratta del primo Super Sport Utility Vehicle al mondo e regala un’esperienza senza precedenti».

«Noi di Lamborghini amiamo le sfide –ha dichiarato Ranieri Niccoli, Chief Manufacturing Officer di Lamborghini - quella più grande è stata l’arrivo della Urus, una macchina completamente diversa da quelle che producevamo. Una sfida, questa, che implicava un processo realizzativo senza precedenti e il raddoppiamento delle superfici produttive: tutto questo in soli 365 giorni».

«Per realizzare questa fabbrica, siamo partiti dagli 80.000 metri quadri di terreno agricolo che circondavano i nostri edifici. Ci siamo resi conto che non avremmo potuto procedere con metodi tradizionali. La progettazione della fabbrica è avvenuta grazie alla realtà virtuale, simulando ogni impianto con modelli computerizzati tridimensionali prima dell’avvio dei cantieri. Oggi siamo qui nel cuore dell’espansione, nel cuore produttivo.

«Accanto alla forma c’è stato un grosso cambiamento di sostanza. Si parla tanto di fabbrica 4.0; noi la chiamiamo Manifattura Lamborghini. È un nuovo modo di produrre le auto, che prima non esisteva, in cui gli strumenti digitali sono al servizio dell’uomo, e le competenze sono al centro del processo produttivo. La vera sfida sarà mantenere questo approccio artigianale all’aumentare dei volumi. La Manifattura Lamborghini ha creato un’interazione completamente nuova tra uomo e robot, artigianalità e automazione».

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