Bertol: «La nuova Citroen C4 Cactus nasce a Madrid. Ecco come»

Bertol: «La nuova Citroen C4 Cactus nasce a Madrid. Ecco come»
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Matteo Valenti
  • di Matteo Valenti
José Carlos Robredo Bertol, Direttore dello stabilimento PSA Peugeot – Citroen di Madrid, ci porta alla scoperta della nuova C4 Cactus, svelandoci tutti i segreti legati alla produzione
  • Matteo Valenti
  • di Matteo Valenti
15 maggio 2014

Villaverde (Madrid) - Per conoscere a fondo una nuova auto non c'è modo migliore di visitare da cima a fondo lo stabilimento dove viene prodotta. In questo caso l'occasione era davvero ghiotta, perché abbiamo avuto la possibilità di mettere il naso nei capannoni spagnoli dove nasce la nuovissima C4 Cactus, un'auto per molti aspetti davvero innovativa, che ha il compito di iniziare a riscrivere la storia di Citroen.

 

Per farlo la Cactus attinge a piene mani dalla migliore tradizione del Double Chevron, che storicamente ha portato sul mercato auto fuori dagli schemi, ma allo stesso tempo innovative e spesso molto accessibili dal punto di vista dei costi.

 

Durante la nostra visita allo stabilimento - che vi racconteremo più avanti in maniera più dettagliata, anche grazie ad un video - abbiamo avuto modo di parlare a lungo con José Carlos Robredo Bertol, Direttore dello stabilimento PSA Peugeot –Citroen di Madrid, dove viene realizzata la C4 Cactus, insieme ad altri modelli del Gruppo che sfruttano la medesima piattaforma 1.


Quanto auto può produrre lo stabilimento PSA di Madrid e come si colloca nella galassia Peugeot-Citroen?
«Lo stabilimento PSA di Madrid ha una capacità produttiva potenziale di 200.000 pezzi all’anno. È completamente inserito nella struttura aziendale del Gruppo PSA, è a tutti gli effetti uno degli stabilimenti della galassia Peugeot-Citroen ed è anche molto avanzato. Abbiamo per esempio un livello di automatizzazione della saldatura pari al 95%.Inoltre possiamo vantare un alto livello qualitativo, tanto che l’85% delle auto escono perfette da questo stabilimento al primo colpo, senza bisogno di nessun tipo di “ritocco” finale».

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Nello stabilimento PSA di Madrid sono stati costruiti molti modelli storici dei marchi francesi, come la Citroen C3 Pluriel


In questo stabilimento vengono prodotte direttamente alcune componenti delle auto realizzate?
«No, qui non c’è produzione interna. Questo è uno stabilimento di assemblaggio (Classico esempio di quella che in termine tecnico viene definitiva “fabbrica cacciavite”, ndr). Non ci sono presse, mentre motori e gruppi trasmissione arrivano da altri stabilimento del Gruppo».

Quando nasce questo stabilimento? Quali modelli sono stati costruiti qui in passato?
«Questa fabbrica nasce nel 1952. Nel corso della sua storia ha prodotto prima motori diesel, trattori e propulsori nautici. Poi si è specializzata nella produzione di automobili, realizzando prima modelli Simca, poi, per un breve periodo, modelli Chrysler e Dodge, per finire in seguito nelle mani di PSA. Da allora abbiamo prodotto diverse vetture del Gruppo, tra cui spiccano le Peugeot 205, 309 e 306, ma anche le Citroen C3 e C3 Pluriel, senza dimenticare Xsara e Xsara Break e poi ancora Peugeot 207, 207 SW e 207 CC».

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La linea di produzione della C4 Cactus dà vita anche a Peugeot 207 e 207 CC, tutte automobili che sfruttano la Piattaforma 1 di Citroen


Oggi quali modelli vengono realizzati qui?
«Questo stabilimento lavora esclusivamente con la Piattaforma 1 del Gruppo PSA (utilizzata per Citroen C3, Citroen C4 Cactus, Peugeot 208, Peugeot 207 ecc., ndr). Potenzialmente potremmo assemblare qualsiasi modello del Gruppo a patto che utilizzi questo pianale. Oggi lo stabilimento produce ancora la 207, un modello ormai in run out, oltre alla 207 CC e alla nuovissima C4 Cactus».

Anche la nuova C4 Cactus viene realizzata sulla stessa linea di assemblaggio di 207 e 207 CC?
«Assolutamente sì, la produzione dei modelli è assolutamente integrata dal momento che di fatto utilizzano la medesima piattaforma di partenza. La linea è unica e lo stesso operario lavora prima su una 207, per poi passare ad una Cactus e poi magari ad una 207 CC».

Questo stabilimento utilizza alcune filosofie produttive giapponesi, mutuate direttamente da Toyota, come l’Andon e la Lean Production. Quando sono state introdotte queste innovazioni?
«Questa fabbrica utilizza il metodo di costruzione giapponese della “produzione snella” da oltre 30 anni, mentre il sistema Andon viene applicato da circa 10-12 anni».

Lavoro in questo stabilimento da 37 anni e non è mai stato necessario togliere nemmeno una scocca dalla linea di produzione


Il metodo di produzione Andon è davvero curioso. Ci spiega in che cosa consiste?
«L’Andon è un metodo di produzione che si basa su un principio di funzionamento molto semplice, ma allo stesso tempo anche molto intelligente ed efficace perché permette di rendere più efficiente la linea produttiva, evitando perdite di tempo e riducendo il rischio di difettosità. Lungo la linea di produzione vengono appese delle vere e proprie corde che pendono dall’alto. Non appena un operaio si imbatte in qualche problema tira questa fune, attivando un segnale luminoso e una musica diversa a seconda della stazione di riferimento. In questo modo si arresta temporaneamente la linea e si individua immediatamente, grazie alla musica, il punto in cui si è verificato il problema. A questo punto si può intervenire in maniera tempestiva per risolvere l’inconveniente, senza portarselo dietro nelle stazioni successive, con il rischio di aggravare la situazione e quindi di perdere ulteriore tempo».

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Una C4 Cactus appena realizzata, in attesa delle fasi di collaudo


Quanto tempo rimane ferma mediamente la linea prima di risolvere un problema? A volte è necessario addirittura togliere la scocca dalla linea, in caso di inconvenienti particolarmente gravi?
«Lavoro in questo stabilimento da 37 anni e non è mai stato necessario togliere una scocca dalla linea di produzione. Nemmeno una volta. Quando si tira la corda in ogni caso la linea riparte mediamente dopo 3 massimo 5 minuti. In generale la linea si ferma per inconvenienti con una frequenza pari al 2% delle ore totali lavorate».

Oggi quante C4 Cactus vengono prodotte?
«In questo momento lo stabilimento produce 90 C4 Cactus al giorno, ma già dalla prossima settimana arriveremo ad un ritmo di 140 pezzi al giorno, fino ai primi di luglio, quando la produzione salirà ancora per andare a regime».

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Lo stabilmento di Madrid è fornito di una linea ad elevata automazione. Le saldature, per esempio, vengono effettuate al 95% in maniera completamente automatica


In quanto tempo viene assemblata una C4 Cactus?
«Con il nostro tipo di impianto sono necessarie 20 ore di lavoro per ultimare una C4 Cactus».

Complessivamente oggi quanti veicoli produce lo stabilimento di Madrid? Su quanti turni lavorano gli operai?
«Lo stabilimento di Madrid oggi produce complessivamente, tra 207, 207 CC e C4 Cactus, 380 veicoli al giorno. Con questo ritmo produrremo circa 100.000 pezzi all’anno a partire dal 2015. Lavoriamo su due turni giornalieri, ma è chiaro che se aumenterà la domanda di C4 Cactus dovremo rivedere i ritmi di lavoro ed aumentare la produzione. Nel caso siamo già pronti, dal momento che abbiamo una capacità che può raggiungere già oggi le 200.000 unità/anno».

Quando uscirà di produzione la 207? Da quel momento in poi produrrete soltanto la Cactus?
«La 207 uscirà di produzione definitivamente il prossimo mese di giugno, mentre la 207 CC nel corso del prossimo anno. Nel 2015 quindi produrremo la Cactus e, almeno per una parte dell’anno, la 207 CC».

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I particolari Airbump della C4 Cactus, che proteggono gli spoertelli dagli urti


Delle 100.000 unità prodotte nel 2015, quante saranno Cactus e quante 207CC?
«Pensiamo che saranno circa 90.000 Cactus, le restanti invece saranno 207 CC».

Quanto pensate di poter aumentare la produzione?
«Per adesso è molto presto per parlare di previsioni in termini di produzione perché la vettura non è ancora arrivata sul mercato (sarà visibile nelle concessionarie italiane a partire dal prossimo luglio, per poi arrivare su strada a settembre, ndr)».

La C4 Cactus verrà prodotta solamente qui? Quando è iniziata ufficialmente la produzione?
«Questo stabilimento sarà l’unico che produrrà la C4 Cactus. La produzione del nuovo modello è iniziata il 28 aprile scorso, a maggio inizierà la realizzazione dei primi esemplari destinati al mercato italiano».

Abbiamo assunto 200 nuovi lavoratori, che hanno iniziato a lavorare proprio alla fine di aprile, quando è iniziata la produzione della Cactus


È stato necessario assumere nuovo personale per la produzione della nuova C4 Cactus?
«Sì, abbiamo assunto 200 nuovi lavoratori, che hanno iniziato a lavorare proprio alla fine di aprile, quando è iniziata la produzione della Cactus. Per il futuro vedremo quali risultati commerciali raggiungerà questo modello, è chiaro che se ci sarà una forte domanda dovremo assumere nuovi collaboratori».

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Per realizzare da zero una C4 Cactus servono 20 ore di lavoro


L’introduzione sulla linea della Cactus ha costretto gli operai ad apprendere nuovi metodi di assemblaggio?
«Gli operai non hanno dovuto imparare particolari nuove tecniche di costruzione per assemblare la C4 Cactus. In ogni caso abbiamo impartito 25.000 ore di formazione specifiche per la Cactus ai nostri operai».

Con l’arrivo della C4 Cactus avete introdotto per la prima volta in questo stabilimento la saldatura laser del tetto. Quali vantaggi offre questa tecnologia?
«La saldatura laser del tetto ci garantisce un livello qualitativo impareggiabile rispetto a quella di tipo tradizionale».

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Un vetro speciale di colore verde protegge gli occhi dai raggi laser che vengono utilizzati per rilevare eventuali imperfezioni della scocca


Airbump, airbag a tendina dall’alto e finestrini posteriori “a compasso” sono tre vere particolarità della Cactus. Hanno creato problemi a livello di assemblaggio?
«No, queste tre particolarità non hanno influito sulla linea di assemblaggio. Gli Airbump ci arrivano così come sono già fatti da un’altra azienda, noi li montiamo soltanto, mentre per
il montaggio dei finestrini posteriori a “compasso” possiamo dire di aver maturato grande esperienza, visto che moltissimo modelli montati qui in passato li utilizzavano. Stesso discorso per l’airbag lato passeggero dall’alto, che viene utilizzando seguendo tutte le procedure di installazione di un normalissimo airbag, cambia solo la posizione di installazione».

Perché avete scelto di adottare i finestrini posteriori con apertura “a compasso”? Era da un po’ che non si vedevano su nuovi modelli…
«Abbiamo scelto la soluzione del vetro posteriore a “compasso” per tre motivi. Prima di tutto per lo stile, perché rende ancora più unica la nostra Cactus. Inoltre consente di mettere a disposizione dei passeggeri molto più spazio nella portiera e soprattutto ha permesso di risparmiare ben 11 di peso rispetto alla soluzione tradizionale, con l’automatismo che permette di abbassare o alzare il vetro. È anche per merito di questa scelta tecnica del resto se la C4 Cactus pesa 200 kg in meno rispetto alla tradizionale C4. Di questi 175 kg sono stati ottenuti da modifiche ed ottimizzazioni della piattaforma 1, mentre i restanti 25 grazie al tetto, ai finestrini posteriori e alla panchetta posteriore unica».

Da Moto.it

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