“The Meta”. Sfida BMW “M” alla Dakar?

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Piero Batini
  • di Piero Batini
Il Super SUV di BMW per celebrare i 50 anni di “M”. Sembra una sfida alla realtà, uno sberleffo a Audi, un attacco alla Dakar. È virtuale, ma secondo noi basterebbe davvero poco per…
  • Piero Batini
  • di Piero Batini
3 marzo 2022

Virtual Monaco, Baviera, 3 Marzo. Io mi immagino un Le Corbusier o un Ferdinand Porsche che, tracciando di grafite un foglio bianco, ispirano l’icona eterna di una 2CV o di una 911. È l’attimo di un incantesimo in cui si fissano per sempre genio, talento e bellezza. La realizzazione del profilo estetico è un istante. Il resto è ammattimento di ingegneri, tecnici, costruttori per tradurre quelle linee in un prodotto, nel caso dell’auto da immaginaria a roulante.

Oggi è diverso. Stessi genio e talento, l’istante del miracolo e un bel… CAD. Al designer viene in aiuto l’informatica, e da lì l’esplorazione del contenuto può andare parecchio avanti. Al punto che, se come oggi si tende a sconfinare nell’immaginario molto più che dentro i limiti della… decenza, il risultato può essere realistico, verosimile.

A capo. BMW festeggia il 50° anniversario della sua “M”. Una sola lettera, sia pure maiuscola, che sottintende l’amplificazione in chiave passionale e sportiva del Mondo che la ispira. Dall’auto alla prestazione, insomma. Possibilmente brutale.

Parte della celebrazione del compleanno è affidata a tale Carlos Pecino, artista virtuale londinese meglio riconoscibile nel suo alias, o avatar, Colorsponge. È quel genio del pixel che, io non sapevo, ha di molto tirato il virtuale dentro la vita degli appassionati. La chiave celebrativa di Colorsponge, in comunione artistica con quell’altro scalmanato di Ash Thorpe, è “The Meta”, un Super Suv che si libera degli stilemi del segmento e si libra molto al di sopra di tutto quello che si è mai visto a firma BMW.

"The Meta” non esiste, e come tale fa presto a diventare verosimile, attuale domani, urgente. Che si faccia un giorno nella realtà oppure no poco importa, nel suo mondo virtuale è già avanti, è proponibile, ultra realizzabile. Il rendering può mettere una sequoia millenaria in un giardino da realizzare alle porte di Milano. Il rendering porta “The Meta” sulle nostre strade. Anzi fuori dagli asfalti, il quel mondo di Baja messicane e di Dakar… un momento. Dakar. Già! Ecco dove abbiamo visto qualcosa di simile. La Dakar di Audi.

La RS Q e-tron, la sibilante astronave elettrica che ha debuttato, vinto tappe, piazzato doppiette con Peterhansel, Ekstrom, Sainz. La sfida elettrica di Audi alla Dakar è rimasta immaginaria e virtuale per tre giorni soltanto, poi è diventata realtà. Temibile. Brutale.

Su quel pre-piano “The Meta” è la sfida alla Dakar. Verosimile. Dopo essersi sbarazzata di un altro “mostro”, l’RS Q e-Tron appunto. Possibile? Certo!

Non tragga in inganno la tendenza. Quei due scarichi laterali, a meno che non siano due megafoni Bose, stanno ad indicare che la sfida possibile non è ad armi pari, non uguali. Qui benzina, gasolio che esplode nella tradizione del rumore. Già pare di ascoltare il rombo di “The Meta” lontano, oltre il cordone di dune che si avvicina minaccioso a caccia di Audi. Tutto un sogno? Tutto virtuale? Si certo, ma anche no.

Per realizzare la e-tron della Dakar Audi ha impiegato tre anni di composizioni tecnologiche. Per stampare in 4D “The Meta”, e portarla alla quinta dimensione, a BMW possono bastare tre mesi, anche meno. Pensate bene, sì. Basta far indossare all’attuale, vincente Mini John Cooper Works Buggy il vestito della festa di “The Meta”, e magari presentare, il giorno 24 Maggio, giorno dei 50 anni di cui sopra, la sfida BMW alla Dakar 2023.

Roba stratosferica. Roba da “M”!

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