Dakar 2015. Peugeot, ma quando vinci?

Dakar 2015. Peugeot, ma quando vinci?
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Piero Batini
  • di Piero Batini
Si è sparsa la voce che Peugeot voglia ottenere con la 2008 DKR almeno una vittoria. Niente di ufficiale, nessuna smentita, ma è un fatto che Peterhansel ci sarebbe andato vicino se... | <i>P. Batini, Salta</i>
  • Piero Batini
  • di Piero Batini
15 gennaio 2015

Salta, 15 Gennaio 2015.  Quando Stephane Peterhansel si è ritrovato nella bagarre della nona tappa tra Iquique e Calama, una tappa “omnicomprensiva”, completa, molti si sono accorti che la debuttante 2008 andava forte, e che Peugeot forse aveva deciso di rompere gli indugi e di forzare la campagna di collaudo della nuova macchina. La macchina è andata a sbattere contro un ostacolo sotto il fesh-fesh, si è fermata ed è rimasta tre ore in pista per essere riparata, e non se ne è parlato più. Vista la competitività, ma il risultato non è venuto. La decima tappa non era adatta per un attacco frontale, la 2008 DKR era stata “assettata” per una tappa più desertica e sconnessa, e Peterhansel partiva troppo indietro e nella polvere per avere via libera.

Molti, nel frattempo, hanno continuato a tempestare Bruno Famin di domande per sapere se la 2008 DKR è affidabile come dovrebbe essere. Famin, che è una sfinge, ha sempre risposto che le Macchine sono ancora in gara, che erano state date per spacciate sin dalle prime tappe e che invece “sopravvivono”, risposta incompleta ma promettente.
Restano ancora tre tappe da disputare prima che la Dakar del 2015 abbia termine, e ci si continua a chiedere se Peterhansel ci proverà ancora e se, soprattutto, ci riuscirà. L’analisi delle Speciali dice che non sono tre tappe adatte alla nuova macchina. Non c’è sabbia in proporzioni importanti, non ci sono dune, e l’ultima tappa contempla una Speciale corta, un “volatone” più o meno come è stata la tappa inaugurale della 37ma edizione.

 

Test di affidabilità e desiderio di vittoria?

Viene da dare un’interpretazione diversa al protocollo in questione. Intanto l’affidabilità non si verifica in quindici giorni di Dakar, semmai si raccolgono dati fondamentali per ottenerla nello sviluppo successivo, e questo è l’obiettivo dichiarato dei responsabili del progetto, e d’altra parte il fatto di esserci ancora non pare essere una risposta seriamente tecnica.

La domanda che mi pongo è la seguente. Dato per scontato che Stephane Peterhansel non è un Pilota “adrenalinico” che un giorno decide di rischiare il tutto per tutto, e dato che lo stesso Pilota non verrebbe mai meno all’impegno continuativo basato sulla raccolta di informazioni utili per lo sviluppo della Macchina vincente, non è che la 2008 DKR si è dimostrata, anche “provvisoriamente”, tanto affidabile da poter essere lanciata alla conquista del suo primo successo pieno? Tre tappe per darsi una risposta ci sono.
 

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