Dakar 2023-D8. Sainz… No, Loeb. Ma la Dakar, Si Vince nel Deserto o a Tavolino?

Dakar 2023-D8. Sainz… No, Loeb. Ma la Dakar, Si Vince nel Deserto o a Tavolino?
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Piero Batini
  • di Piero Batini
Sainz, Loeb, Al Attiyah. Poi El Matador è penalizzato per eccesso di velocità, 5 minuti, e scende al terzo posto. Un’altra giornata “virtuale”, con i tre protagonisti alle prese con obiettivi diversi, la “realtà” è Al Attiyah, Lategan, Moraes
  • Piero Batini
  • di Piero Batini
8 gennaio 2023

Riyadh, 8 Gennaio. Un’altra giornata “virtuale” alla Dakar, nel senso che si intitola all’epopea di uno scontro tra Titani e invece è solo un sogno di giornata nel confronto dei Campionissimi, ben lontano dalle cruda realtà della Classifica di un’edizione spenta già giorni fa e che lascia in vita solo il Detentore, Nasser Al Attyah. Altri sogni di giornata ci aspettano, ahimè, prima della fine. Ammesso e non concesso che e qualcuno dei Titani virtuali non finisca la riserva di pazienza e che decida di salutare tutti e tornarsene a casa. Uno come Carlos Sainz, per esempio.

Carlos Sainz ha vinto la prima Tappa. Alla grande, grande show del suo inarrivabile talento. Poi gli è successo di tutto. Forature, incidenti, guasti, penultima la cessione della sospensione a Ekstrom… ultima oggi. Ogni volta Sainz è ritornato, da grande, e grande professionista, sempre spinto dallo stesso spirito dei Campioni, che è la voglia di vincere, l’essenza della vittoria indipendente da quel che quella vittoria può significare quel giorno. Anche l’ottava Tappa lo vede al via, un ritardo mostruoso accumulato per i guai di cui sopra, quasi 30 ore, più del tempo impiegato da Al Attiyah per correre tutte le Tappa disputate.

Sainz è il più veloce a tutti i passaggi intermedi. Il fatto che lo tallonino costantemente Loeb e Al Attiyah dimostra che il ritmo è elevato e che il tri-campione spagnolo lo mantiene con grande autorità. Loeb è della stessa pasta e non si sarebbe mai tirato indietro rinunciando al confronto, Al Attiyah dimostra che è uno sportivo, prima di tutto, e che competere lo affascina. Lategan e due new entry, Romain Dumas con una Toyota Overdrive e Jakub Przygonski con la nuova Mini JCW T1+, danno un cenno di presenza animando il gruppetto degli inseguitori verso un target ovviamente impossibile.

All’arrivo di Speciale i cronometri non debbono far altro che confermare il trend di tutta la giornata di Gara: Sainz, Loeb, Al Attiyah. Ma si vede che non deve finire così, neanche oggi deve andare liscia. Uno ha 30 ore di ritardo, parte infreddolito all’alba di un bivacco disgraziato, ce la mette tutta, vince e poi… perde. Arriva una penalità. Un limite di velocità. Un passaggio a 30KM/H superato almeno di una quarantina. Ancora una volta il “tavolino” prende il sopravvento sul Deserto e cambia tutto. Sébastien Loeb vince la 8a Speciale, Nasser Al Attiyah è secondo, Carlos Sanz è terzo. Poi tutti gli altri, a cominciare da Lategan, Przygonski, Chicherit. Laia Sanz e Maurizio Gerini sono 23mi, benissimo.

Finita la favola del giorno, si torna al libro della realtà della Dakar numero 45. La Classifica Generale? Quella è un’altra cosa, di un’altra Dakar. Principe Nasser Al Attyah primo, Henk Lategan, suo Vice, secondo, a un’ora, Lucas Moraes, detto ‘o Cangaçeiro, terzo, un’ora e venti, Sèbastien Loeb, detto il Cannibale, quarto, un’ora e 52 minuti. La Classifica, la realtà, aspetta ancora un sacco di Concorrenti ancora in pista o in trasferimento, che vedono avvicinarsi faticosamente o sfumare disperatamente il traguardo di metà Gara.

Fortuna che si va al riposo. È Giornata di Riposo. Il lunedì del barbiere è anche il lunedì della Dakar: saracinesca agonistica abbassata!

 

© Immagini ASO Media, Red Bull Content Pool, DPPI

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