Silk Way Rally Report. Alla conquista di Russia e Mongolia attraverso l’Altai

Silk Way Rally Report. Alla conquista di Russia e Mongolia attraverso l’Altai
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Piero Batini
  • di Piero Batini
Krotov, Mini, e Caimi, Hero, sono i primi due vincitori a Novosibirsk, prima tappa dell’Edizione 2021. Da Omsk a Ulan Bator, oltre 5.000 chilometri in 9 Tappe. 2a Prova di Campionato del Mondo FIM e 3a di Coppa del Mondo FIA
  • Piero Batini
  • di Piero Batini
2 luglio 2021

Novosibirsk, 2 Luglio 2021. La decima edizione… disputata all’undicesima, del Silk Way Rally, è partita da Omsk, Siberia, Russia. La carovana affronta una spedizione affascinante, da Omsk a Ulan Bator attraverso la steppa siberiana e le incredibili “terrazze” asiatiche dell’Altai, per poi distendersi sulle sconfinate praterie della Mongolia fino alla Capitale, dove è previsto l’arrivo l’11 Luglio. Carovana non numerosa, le difficoltà del momento e “geografiche” non sono poche, ma di qualità, e in un certo senso è quello che conta. Campionato del Mondo, Moto, e Coppa del Mondo, Auto, ormai in piena stagione. Per le Moto, infatti, è il secondo appuntamento Mondiale dopo il Rally Kazakhstan, per le Auto il terzo dopo Andalucia e Kazakhstan. 5.248 chilometri in totale, suddivisi in 9 Tappe. Non c’è giornata di riposo, in compenso il Silk Way Rally non rinuncia alla Tappa Marathon, prevista tra Hovd e Haltai i giorni 7 e 8 Luglio. Rally “totale”, il Silk Way ospita Moto, Auto e una nutrita formazione di Camion.

Dopo la cerimonia di partenza di Omsk, città che ha ospitato anche la “reunion” di tutti i partecipanti e le verifiche preliminri, il Rally inizia su un tono indulgente. Se la Tappa che porta a Novosibirsk, infatti, è lunga, oltre 600 chilometri, la Speciale corrispondente è poco più di un “riscaldamento”, meno di 90. In questi casi, per portare subito i concorrenti a mettere a fuoco la “densità” dell’impegno, non c’è niente di meglio che una tappa “blanda” con un po’ di navigazione. Più di un Equipaggio, infatti, si è svegliato bruscamente.

Tra le auto la prima a scrivere il proprio nome sul “registro” del 2021 è la Mini 4WD degli autoctoni Krotov-Zhiltov, che non si sono risparmiati al contrario del di solito irruente Al Rajhi che, in coppia con Orr sulla prima delle Toypta Hilux, si è accontentato di seguire la tappa da lontano. Nessun buggy in corsa, le due ruote motrici tedesche sono in riarmo dopo la partenza degli Assi Peterhansel e Sainz in direzione di Audi. Terzo Chicherit, che torna ai Rally in una pausa del suo progetto energetico rivoluzionario per la Dakar, con un buggy CR6 e insieme al navigatore Winocq.

Formazione di rilievo per i nostri colori, Eugenio Amos e Paolo Ceci si sono presentati, come da programma, con un Can-Am Maverick del South Racing Team. Già in bella evidenza in Kazakhstan, Amos e Ceci sono partiti con l’idea di trarre il massimo profitto alla lunga distanza, dunque la top ten iniziale, confortata dal secondo posto tra i T4, è già moltissimo. Ceci, navigatore e… telegrafista del Can-Am numero 402, ci ha trasmesso questo messaggio in codice direttamente dall’abitacolo:

Paolo Ceci (Eugenio Amos sullo sfondo). “Bene, eccoci. Ciao a tutti. È la prima tappa Silk Way Rally. Terminata bene e con ottime sensazioni. La Speciale era corta, appena 87 km, iniziava in un campo militare dissestato e era caratterizzata da una navigazione molto complicata. Infatti dopo appena 6 km… ci siamo ritrovati in un bel gruppo. Il resto della prova era in aperta campagna tra campi coltivati e boschi di betulle. Bella e, per quanto possibile, quasi rilassante. Tanta polvere ma alla fine siamo contenti di aver concluso al 10° posto assoluto con il 2° nella T4. Eugenio è in gran forma. Ora stiamo affrontando il lungo trasferimento di 560km fino a Novosibirsk.”

Altri Equipaggi italiani in gara. I “pacifici” Cinotto-Dominella e Gaspari-Salvatore, entrambi con un Polaris, e il loro fortissimo angelo custode Marco Piana, in coppia con Davide Giovannetti, “giustamente” ultimi visto che sono al lavoro e non a divertirsi o gareggiare.

La Gara delle Moto è non meno interessante. Tutte le Squadre che contano hanno mandato la loro rappresentanza eccellente per cui, se quantitativamente il Rally non si può dire al completo, il livello di “intervento” è comunque massimo. Ha vinto Franco Caimi, l’argentino neo-acquisto Hero, che ha messo in fila le due Yamaha del “novellino” Ross Branch e del “testimonial” Adrien Van Beveren. Indietro Walkner, KTM, Howes, Husqvarna, e Sanders, GasGas. Tanto per citare alcuni dei pezzi da 90 attesi all’azione nei giorni prossimi.

Ancora più indietro, ma in questo caso la filosofia di partecipazione è rovesciata, Aldo e “Andy” Winkler, genealogia torinese da corsa, in pieno svolgimento del tema e programma della stagione: partecipare insieme, padre e figlio, alla…

Nei Rally le cose vengono da sé, ed ecco che i Winkler sono inseriti nella formazione del Team McDonalds-Nikon di cui fa parte Massimo Camurri. Tutti in corsa con una KTM. Da solo, invece, e niente male con una Honda “marchiata” RS, ovvero Agazzi, Carlo Cabini, oggi migliore degli italiani.

Silk Way Rally è ambiente, geografia, fascino e grande Corsa. Una fortuna per chi c’è!

 

© Immagini Kazakhstan Rally – Red Bull Content Pool - WESTx1000

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