F1. Ferrari, ecco l’errore di valutazione alla base del mancato podio di Leclerc a Silverstone

F1. Ferrari, ecco l’errore di valutazione alla base del mancato podio di Leclerc a Silverstone
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Alla base della strategia della Ferrari nel Gran Premio di Gran Bretagna a Silverstone c'è un errore di valutazione. Ecco quale
5 luglio 2022

“In quel momento il buon senso suggeriva di dare la priorità alla macchina al comando, proteggendone la posizione in pista. Non c’è niente di inusuale in questa strategia, diamo sempre la precedenza alla monoposto nella posizione migliore, in questo caso Charles. Aveva le gomme più fresche, e se si fosse fermato, gli avversari avrebbero scelto l’opzione contraria, guadagnando la posizione in pista con gomme hard quasi nuove. Pensate a Lewis Hamilton ad Abu Dhabi lo scorso anno”: così il team principal della Ferrari, Mattia Binotto, ha giustificato a freddo la scelta del muretto nel Gran Premio di Silverstone.

“Allo stesso tempo – ha aggiunto - abbiamo deciso di mettere Carlos sulla strategia opposta, in modo da coprire ogni possibilità. Se non lo avessimo fatto, avremmo rischiato di perdere la gara e consegnarla nelle mani dei nostri avversari”. Alla base della strategia della Ferrari, però, si riscontra un errore di valutazione. Il muretto della Rossa riteneva che le soft avrebbero avuto un degrado decisamente più elevato di quello rilevato nella pratica. Il fatto che la pista fosse gommata e che ci si trovasse sul volgere del termine della gara, con un carico di benzina basso, implicava un degrado inferiore. Inoltre, il delta prestazionale tra Charles Leclerc - con le sue hard impiegate da più di dieci giri - e la concorrenza dotata di soft nuove era molto più elevato rispetto al mezzo secondo individuato dalla Ferrari. 

Fa specie, poi, che Binotto abbia preso ad esempio l’episodio di Abu Dhabi dello scorso anno, visto come sono andate a finire le cose all’epoca. Hamilton aveva mantenuto la posizione in pista, ma, alla ripartenza con Verstappen forte delle gomme soft nuove, nulla ha potuto contro il rivale con le sue hard usurate. In effetti il destino di Leclerc non è stato poi così diverso da quello dell’inglese della Mercedes. Ma la Ferrari, a maggior ragione, non avrebbe dovuto individuare una strategia del genere – peraltro l’unica percorribile per la Mercedes in quel momento, a differenza di quanto disponibile per la Ferrari a Silverstone – come tesi a favore della propria chiamata.

Binotto sostiene che il doppio pit stop non fosse un’opzione praticabile senza trattenere troppo a lungo Sainz ai box. Ma non si trattava di una scelta non percorribile, visto che in corrispondenza dell’ingresso dei box Leclerc vantava oltre 9 secondi di vantaggio su Sainz. Forse la sosta di Monaco ha lasciato qualche strascico sulla fiducia in questo tipo di operazione. Se la Ferrari avesse fermato entrambi, Leclerc e Sainz avrebbero avuto ottime chance di riprendersi le posizioni di comando nel caso in cui Hamilton fosse rimasto in pista con le hard usurate. Ma per configurarsi questo scenario serviva maggiore lucidità sulla performance delle gomme. Ed è questo l’errore alla base del mancato podio di Leclerc. 

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