F1, GP Giappone 2019: qualifiche rimandate? Ecco i precedenti

F1, GP Giappone 2019: qualifiche rimandate? Ecco i precedenti
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Le qualifiche del Gran Premio del Giappone 2019 di Formula 1 si disputeranno di domenica. È successo altre quattro volte nella storia della F1: eccole
12 ottobre 2019

Il meteo decisamente poco clemente a Suzuka in queste ore ha causato lo spostamento delle qualifiche del Gran Premio del Giappone 2019 di Formula 1 a domenica mattina ora nipponica. Non si tratta di una novità assoluta: la lotta per la pole position è stata posticipata alla domenica altre quattro volte nella storia della massima categoria del motorsport. Per trovare il primo caso di qualifiche rimandate, bisogna risalire all'ormai lontano 2004. 

Proprio come oggi, anche nell'ottobre di quindici anni fa imperversava la stagione dei tifoni in Giappone: l'antenato di Hagibis si chiamava Ma-on, e, esattamente come il suo discendente, portò scompiglio in quel di Suzuka. In quel caso, le forti precipitazioni ebbero inizio nella giornata di venerdì, contribuendo ad una serie di uscite di pista. Si decise dunque di annullare tutti gli impegni della giornata di sabato. Dopo il passaggio del tifone, Michael Schumacher colse pole e vittoria, e si aggiudicò il settimo titolo mondiale della sua carriera. Accanto a lui sul podio c'era il fratello Ralf, per quella che si sarebbe rivelata l'ultima loro doppietta.

Sei anni dopo, sempre in Giappone, la pioggia tornò a sparigliare le carte in tavola, con una differenza importante rispetto al 2004: nel 2010 si cercò disperatamente di trovare una finestra utile per disputare le qualifiche di sabato, ma il compito si rivelò impossibile. Dopo un'attesa interminabile, si decise di posticipare a domenica. Mark Webber, in quel momento leader del mondiale, sperava di mantenere il suo vantaggio in classifica su Lewis Hamilton, Sebastian Vettel e Fernando Alonso vincendo. Non andò così: a cogliere pole e successo fu il suo compagno di squadra, Vettel, che, tre gare più tardi, diventò il più giovane campione del mondo della storia della F1. 

Il weekend inaugurale della stagione 2013 di Formula 1 a Melbourne fu funestato dalla pioggia: le qualifiche furono ripetutamente posticipate per via delle forti precipitazioni, e solo il Q1 fu disputato sabato, prima che l'arrivo imminente dell'imbrunire indusse la direzione gara a posticipare Q2 e Q3 a domenica mattina. A cogliere la pole fu Sebastian Vettel, su Red Bull, ma in gara il tedesco fu beffato da Kimi Raikkonen, all'epoca in forza alla Lotus, che ottenne la ventesima vittoria della sua carriera davanti alla Ferrari di Fernando Alonso e a Vettel. Alla fine di quel campionato, in ogni caso, a sorridere fu Vettel, che colse il quarto e per ora ultimo titolo della sua carriera. 

Due anni più tardi, nel 2015, fu la volta di un weekend bagnato ad Austin: le forti piogge cominciarono già dal venerdì, e le qualifiche di sabato furono rimandate a più riprese, mentre i piloti cercavano di passare il tempo come meglio potevano. Daniil Kvyat e Daniel Ricciardo, all'epoca compagni di squadra, si esibirono in un valzer, mentre la direzione gara decideva sul da farsi. Alla fine fu tutto rimandato a domenica, ma la pioggia, ancora troppo abbondante, causò la cancellazione della Q3. A ottenere la pole, grazie al risultato della Q2, fu Nico Rosberg, ma alla fine a vincere fu l'altro pilota della Mercedes, Lewis Hamilton, che di lì a poco avrebbe ottenuto il suo secondo titolo consecutivo con il team di Brackley.

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