F1, GP Messico 2022: Ferrari due indizi fanno una prova

F1, GP Messico 2022: Ferrari due indizi fanno una prova
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  • di Massimiliano Amato
La Ferrari come ad Austin ha confermato di essere tornata terza forza del campionato, accusando un gap di oltre un minuto e trenta secondi da Max Verstappen e Lewis Hamilton
  • di Massimiliano Amato
31 ottobre 2022

Nuovo show e record di Max Verstappen nel Gran Premio del Messico, conquistando la quattordicesima vittoria stagionale e diventando il pilota ad aver ottenuto più successi in Formula 1, superando Michael Schumacher e Sebastian Vettel. Proprio la gara di ieri ha ricordato quelle dei due tedeschi, Verstappen girando sempre con lo stesso passo sia con le soft che con le medie, e candidandosi come loro ad aprire un ciclo. L'olandese ha confermato anche di essere di essere un cannibale e che non ha nessuna voglia di fermarsi ai due titoli mondiali vinti, non concedendo nulla a Lewis Hamilton, che anche per una strategia sbagliata si è dovuto accontentare di nuovo del secondo posto, così come il compagno di squadra Sergio Perez del gradino più basso del podio nella corsa di casa. Fra i bocciati della gara messicana George Russell che ha perso due posizioni con una brutta partenza e venendo nuovamente sconfitto in gara da Hamilton, ma soprattutto la Ferrari. Carlos Sainz e Charles Leclerc, i quali a causa di una F1-75 che continua a fare passi indietro, hanno potuto solo limitare i danni Prestazione che come possiamo vedere dai dati, fa scattare un nuovo campanello d'allarme dopo quello di Austin. 

Se la Ferrari in qualifica aveva illuso di aver sacrificato il giro, per evitare i problemi di degrado gomme delle ultime gare, fin dalla partenza si è capito che non è stato così. Sainz e Leclerc non sono mai riusciti a tenere il passo non solo di Verstappen e Hamilton, ma anche di Perez e Russell. Oltre che per un motore con molti cavalli in meno di Red Bull e Mercedes per evitare problemi d'affidabilità, anche di un assetto che ha costretto sia Sainz che Leclerc a continue correzioni, e rischiare più volte di perdere il controllo della macchina. Invece Verstappen effettuava un'altra magia, ed è proprio nel primo stint che costruirà la sua vittoria. L'olandese dimostra che non ha solo un gran talento e piede ma è un maestro nella gestione dei pneumatici facendo il pit stop soltanto al 24° giro. Hamilton che aveva una mescola di svantaggio, era riuscito a tenere il suo passo nella prima parte di gara,  e sembrava poter lottare per il successo, visto che  quando il rivale ha effettuato la sosta aveva un distacco di appena un secondo e mezzo. 

Proprio il pit stop sarà il momento chiave del Gran Premio del Messico. Verstappen con le medie continua a martellare sull'1.22 basso, mentre Hamilton con le hard fatica venendo messo sotto pressione da Perez. Infatti come già successo in altre occasioni, con le gomme bianche non darà quella marcia in più ad Hamilton come capitato tante volte negli anni passati, ma anzi non solo fatica a rispondere come nel primo stint ai tempi di Verstappen, ma è costretto a difendersi da Perez. La strategia della Mercedes denota un errore di sottovalutazione degli avversari, visto che la RB18 ha più volte dimostrato di essere una vettura gentile con le gomme, e difficilmente sarebbe crollata nel finale, permettendo ad Hamilton di riavvicinarsi a Verstappen. Per quanto riguarda la Ferrari la situazione non cambia con le medie, con Sainz e Leclerc che pur riducendo il gap rispetto al primo stint, accusano sette decimi da Verstappen a parità di mescola. 

Quello che preoccupa più rispetto alla gara Spa è che la gara più brutta della stagione è arrivata su una pista sulla carta favorevole alla F1-75. Invece come la scorsa settimana a preoccupare non è tanto il distacco nel passo gara complessivo di quasi un secondo da Verstappen che nuovamente ha confermato di essere lui a fare la differenza ma non la RB18, ma quello sulle Mercedes. Ancora una volta considerando quanto vantaggio aveva ad inizio stagione sulla Mercedes, si capisce che al di là della TD39 la Ferrari è tornata ad avere i soliti problemi cronici che si porta dietro da anni, mancata correlazione fra pista e fabbrica che con il nuovo simulatore sembrava aver risolto che sta causando difficoltà a trovare il set-up, e tenere il passo nello sviluppo degli avversari. Proprio per questo Interlagos diventa fondamentale, per capire definitivamente se la Ferrari indietro al 2019 ed è tornata terza forza, o può nella prossima stagione prendersi la rivincita. 

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