F1, il bello e il brutto del Gp della Malesia 2016

F1, il bello e il brutto del Gp della Malesia 2016
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Paolo Ciccarone
I top e i flop del Gran Premio della Malesia secondo il nostro inviato a Sepang, Paolo Ciccarone
2 ottobre 2016

IL BELLO

RICCIARDO. Torna alla vittoria guidando bene, si difende da Verstappen, fa spettacolo sul podio con la moda dello shoey, bere dalla scarpa ma soprattutto la dedica a Jules Bianchi per avergli insegnato molto con la sua scomparsa. Un uomo vero, semplice e di talento. A Maranello uno così, se non lo limitano, farebbe sognare le folle.

VERSTAPPEN. Imbronciato per il secondo posto, avrebbe voluto vincere. Starà pure sulle palle a molti ma ha la mentalità giusta e quindi non si accontenta se può vincere. Si prende la soddisfazione di dare dell’idiota a Vettel per il botto al via e dimostra di saperci fare e, cosa incredibile, stavolta non ha colpe in niente!

MERCEDES. Un motore che esplode, un pilota tamponato, nel giorno in cui dovevano diventare campioni del mondo costruttori, non ha prezzo. Come dite? Negativo? Per loro, ma stupendo per lo spettacolo e per qualcosa di nuovo da dire. Grazie Mercedes.

RED BULL. Alla vigilia Horner diceva che i suoi piloti vanno di più di quelli Ferrari e costano molto meno, in gara hanno fatto una strategia in cui, senza ordini apparenti di scuderia, ha tenuto distinti e distanti i due galletti in lotta per la vittoria. Doppietta nel giorno del KO Mercedes, sono gli unici a crescere.

WOLFF. La disperazione sul volto col motore esploso a Hamilton, poi la flemma di rispondere sempre alle domande delle TV e dei giornalisti, senza mai tirarsi indietro. Un esempio da seguire.

ROSBERG. Tamponato al via, ultimo, rimonta, podio sfumato e poi il suo rivale che si ferma in fiamme. Roba da primato, se anche la fortuna ci mette uno zampino deve essere l’anno di Nico.

IL BRUTTO

VETTEL. Fuori di testa da qualche gara, sbaglia a ripetizione, non mantiene il ritmo di Raikkonen, fa casino alla prima curva proprio con chi aveva criticato in maniera feroce. Tre posizioni di penalità in griglia e due punti in meno sulla patente. Un trionfo. Per gli altri…

RAIKKONEN. Ogni tanto bisognerebbe svegliarlo, vedi ripartenza dopo la virtual safety car, lui dormiva in macchina, Verstappen lo ha passato sul dritto come un pollo. Roba da nascondersi visto che il 18enne è accusato di tutto. Ma a Maranello sanno a chi hanno rinnovato il contratto? Sì, lo sanno e ci dicono che è un campione del mondo. Anche Lauda è un campione del mondo ma la Mercedes non lo mette in macchina…

SALETTE. Hanno speso un botto di soldi, fatto le cucine nuove, gli uffici, l’aria condizionata, di tutto di più. Poi si sono dimenticati i bagni e gli sciacquoni. Risultato: 50 meccanici per squadra più personale vario in due latrine alla turca. In fila dietro alle altre squadre ovviamente…

WILLIAMS. A Massa si è spenta la macchina al via della ricognizione. Sarà andato a massa qualcosa a Massa e dopo gara il team non sapeva ancora cosa fosse successo.

HAAS. Grosjean fuori per un problema ai freni (dice lui). Gutierrez perde la ruota per esplosione del mozzo, erano partiti alla grande, stanno finendo indietro come la coda dei cani. Che succede?

MERCEDES. Avevano preparato una megafesta nelle torri Petronas per celebrare a casa dello sponsor principale il mondiale costruttori. Sono partiti di notte senza dare nell’occhio e scusandosi per l’inconveniente verificatosi in gara. Alla Petronas non ne va bene una…

MONZA. Direte cosa c’entra la cittadina brianzola in Malesia? Si è saputo solo qua che durante il GP non sono hanno rubato obiettivi in sala fotografi, ma tecnici e meccanici della Williams hanno subito il furto di ipad, telefoni, computer e abbigliamento nell’hotel dove alloggiavano. Di solito cose del genere capitavano in Brasile e i primi anni in Ungheria, stavolta a Monza. Dove è l’hotel? Avete presente la rotatoria che porta a Lecco e che va verso quel ramo del lago di Como…

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