Ferrari: un nome per molteplici... significati

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Paolo Ciccarone
La squadra più amata? Nessun dubbio: la Ferrari. Il logo più copiato? Sempre Ferrari. Ma in pochi sanno che dire Ferrari, sul web, equivale a dire porno | <i>P. Ciccarone</i>
11 marzo 2013

La squadra più amata? Nessun dubbio: la Ferrari. Il marchio più forte? Anche qui nessun dubbio: Ferrari. Il logo più copiato? Beh, poco da inventarsi, Ferrari anche qui. Ma in pochi sanno che dire Ferrari, sul web, equivale a dire porno.

Eh sì, perché nell’elenco di attrici o pseudo tali il nome Ferrari, magari col marchio del Cavallino o lo stesso logo, si sprecano. Basta digitare su un motore di ricerca e ne vengono fuori a pacchi: da Claudia a Michelle, da Iren a Lolo, tra l’altro deceduta anche da poco. E proprio da quest’ultima parte il casus belli che qualche anno fa portò alla scoperta di questa particolare sintonia fra il marchio del Cavallino e le porno star.

La scomparsa Lolo Ferrari, infatti, oltre al logo e al marchio aveva un’altra caratteristica: aveva il seno più grande al mondo, in ossequio al fatto che una Ferrari dovesse essere  da primato. Altre, invece, hanno preferito l’assonanza col Cavallino Rampante solo per facilità di contatti sul web e sempre perché donne e motori sono sempre un bel connubio.

Altro che imitazioni (in Cina fecero anche le copie fasulle delle auto e delle monoposto, uno anche in Italia ci provò e fu scoperto), il vero business sul falso Ferrari è nel porno e per Maranello è una battaglia persa. Perché se auto e monoposto si possono rintracciare, difendere il marchio e il proprio logo da situazioni scabrose a volte potrebbe dare più risalto alla porno diva di quanto sarebbe utile.

E quindi, visto che il mondo è vario e che bisogna farsene una ragione, meglio lasciar perdere per non dare pubblicità a gente che non lo merita. Ma se il mondo del porno è ricco di richiami a Ferrari, ora nel mondo arabo, specie dopo il parco tematico di Abu Dhabi, Ferrari sta diventando anche il nome di negozi di articoli da regalo (in centro a Doha, ad esempio) o di frutta e verdura (Bahrain e Malesia, tanto per citarne alcuni). In conclusione, anche se non del tutto legittime e anche se in maniera particolare, il copiare marchio e nome anche in situazioni limite, è il segno che al mondo c’è solo un brand che fa sognare e si chiama Ferrari. Ma quello su quattro ruote e motore!

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