Formula 1 2014: cosa succederà in questa stagione?

Formula 1 2014: cosa succederà in questa stagione?
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Paolo Ciccarone
Si appresta a prendere il via un Mondiale di Formula 1 più enigmatico che mai, in quanto i cambiamenti regolamentari hanno variato i valori in campo. Ma cosa succederà domenica in Australia? | <i>P. Ciccarone</i>
13 marzo 2014

Alzi la mano chi ci ha capito qualcosa. La più grande rivoluzione tecnica che scatta in F.1 a partire da domenica prossima, GP d’Australia (il via alle 7 ore italiane) è di quelle che hanno confuso le idee persino a chi ci lavora. Figurarsi al pubblico che deve districarsi fra power unit, turbo, flussometri, consumi ridotti, penalizzazioni e altro ancora.

Un rebus unico, complicato ma soprattutto costoso. Infatti i bilanci delle scuderie sono aumentati anche del 20 per cento rispetto all’anno scorso e in un periodo in cui mancano soldi, spenderne di più per consumare di meno non è sembrata una grande idea.

A cominciare da Bernie Ecclestone«Non era il momento giusto per farlo e spero che questa formula non rovini lo spettacolo, si poteva attendere e introdurre con calma le varie novità tecniche». Questo il parere del grande boss della F.1, ma le norme le ha fatte la FIA e al tavolo che le scriveva c’erano anche i rappresentanti dei costruttori.

2014: il mondiale delle imprevedibilità (e delle comiche?)

Quindi se male sarà, la colpa va divisa equamente. Quello che è certo, però, è che avendo cambiato i motori e le norme aerodinamiche, sono cambiati gli equilibri in pista. Solo sei giorni di test non hanno permesso di capire chi sia davvero favorito. Si sono visti dei tempi stratosferici di Massa con la Williams Mercedes, ma la Red Bull, nel poco che ha girato, ha mostrato di avere qualità nascoste. La Ferrari non ha mai impressionato anche se non ha mai deluso chiaramente. Insomma, parte il mondiale dell’imprevedibilità e forse anche delle comiche.

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La stagione di Formula 1 2014 si appresta a prendere il via con molte sorprese in serbo. Il nuovo regolamento ha portato a rovesciare i valori in campo e la monoposto Campione in carica sembra essere quella che ha accusato maggiori difficoltà

 

Dice infatti la Magneti Marelli, che fornisce materiale e supporto tecnico ad alcune squadre che «A Melbourne potrebbero ritirarsi tutti viste le difficoltà di questa nuova formula». Forse è un bluff per aumentare l’attenzione, di sicuro il rischio affidabilità è molto alto. Per la semplice ragione che i motori quest’anno sono tre. Uno tradizionale, sei cilindri a V dotato di un turbocompressore e di appena 1600 cc (in pratica la base era quella degli otto cilindri dell’anno scorso, ne hanno tagliati due e ridotto la corsa mantenendo invariato l’alesaggio per avere la cilindrata di 1,6 litri).

Perché non sono più possibili i 1140 CV della BMW da 1.5 litri degli anni '80

Il turbo non può superare una certa pressione. E fin qua sembra di essere tornati all’epoca turbo degli anni 80, quando con motori di 1500 cc la BMW aveva tirato fuori la bellezza di 1140 CV. Oggi non è possibile perché la pressione del turbo è limitata ma soprattutto sono vietate le benzine speciali. Ebbene, a questo motore tradizionale ne sono abbinati altri due elettrici. Uno funziona ricaricato dalla turbina del motore che, girando, ricarica una batteria che spinge l’ERS (si chiama così, abituatevi…) il secondo, il “tradizionale “ KERS (già usato l’anno scorso) viene invece azionato e ricaricato dalla frenata e dal differenziale.

Quindi il primo problema è far andare d’accordo tre motori con caratteristiche di coppia diverse e sistemi di ricarica diversi. E già questo è un bel rebus. C’è poi il problema dei consumi, solo 100 kg di carburante per tutta la gara. Come dire che se l’anno scorso si facevano 1,1 km al litro, quest’anno ne devono fare 2 se vogliono finire la corsa. Ma il controllo del carburante è elettronico, quindi non sarà il pilota  a decidere la condotta o determinarla con lo stile di guida.

E questo, secondo il Presidente della Ferrari Montezemolo«Rischia di trasformare la F.1 in una sfilata di tassisti che se ne staranno tutti in fila per paura dei consumi, sarebbe una cosa ridicola e mi auguro che non avvenga».

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Nel gruppetto degli inseguitori delle vetture motorizzate Mercedes sembra essere la Ferrari quella messa meglio

 

Insomma, la paura è tanta, i rischi pure e non si sa ancora come andrà a finire: «Speriamo che la Ferrari sia da podio alla prima gara» dice Alonso. «Mi auguro di finire la corsa e fare dei punti anche se non ci credo molto» dice il Campione del Mondo Vettel. E a ragione, visto che la sua Red Bull, motore Renault, è sembrata quella più in difficoltà con fermate in pista dopo pochi giri e senza mai aver fatto un collaudo completo.

La Mercedes domina e gli altri inseguono (così sembrerebbe)

E allora, tornando ai favoriti, da quel poco che si è visto pare che i motori Mercedes abbiano 100 CV in più degli altri (meglio dire le power unit) tanto che Mercedes, appunto, ma anche McLaren e Williams hanno sempre dominato la lista dei tempi. Se a casa dei tedeschi Hamilton e Rosberg sono pronti, la McLaren conta su Button anche se le sorprese arriveranno dal debuttante Kevin Magnussen, alla Williams Massa è stato veloce ma chi trascura il giovane Bottas commette un errore.

Nel gruppo degli inseguitori c’è la Ferrari che con Alonso e Raikkonen non ha mostrato grossi difetti ma nemmeno grossi pregi. Fra i due piloti al momento lo spagnolo è stato più incisivo del finlandese, anche se come stile di guida costante Raikkonen forse darà del filo da torcere ad Alonso.

Disastro Red Bull, Vettel non ha praticamente girato, il nuovo arrivato Ricciardo sperava di trovare di meglio dopo i 4 anni di titoli mondiali e invece rischia di andare più piano della sua ex Toro Rosso. Ma qua più che parlare di Red Bull occorre parlare di Renault. E’ stata la prima a presentare il motore turbo, i problemi però sono delle batterie e dei motori elettrici che surriscaldano e vanno a fuoco. E quando tutto funziona non pare nemmeno che sia sto granché. Insomma, un mondiale caotico, difficile da capire e senza favoriti. A qualcuno piace così.

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