Vettel vince il GP d'India

Vettel vince il GP d'India
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  • di Maurizio Tanca
Un weekend perfetto quello di Vettel, che vince il GP di Nuova Delhi confermando il sospetto che a questo punto il mondiale sia davvero finito per Alonso... | <i>P. Ciccarone, Nuova Delhi</i>
  • di Maurizio Tanca
28 ottobre 2012

Nuova Delhi - A questo punto il sospetto che il mondiale sia finito è molto forte. Dopo una stagione in perfetto equilibrio e con sette vincitori diversi in sette gare, siamo arrivati al poker di Vettel che anche in India ha vinto. E per la quarta volta di fila. Insomma, è lui il vero campione e a parte Alonso, che ha tirato fuori tutto quello che poteva dalla sua Ferrari, per gli altri non ce ne è.

Basterà il talento di Alonso a vincere il mondiale?

Fernando spera e lotta come un leone, la gente si esalta e si dimentica che è arrivato secondo dietro a Vettel, quindi è stato sconfitto in pista. Eppure la sensazione è quella del vero vincitore, di colui che a dispetto della sua macchina, ci mette sempre il massimo e oltre.


Non sarebbe così, se fosse rimasto dove era, quinto era partito e quinto sarebbe arrivato. Non è consolante, ma basta per tenere accesa la speranza di un mondiale perso nell’ultima parte di stagione: con 48 punti di vantaggio su Vettel, in cinque gare siamo passati a 13 di svantaggio.

 

Red Bull inarrestabili

La marcia della Red Bull è stata paurosa e quando una macchina va così, si cercano i motivi tecnici, che a volte non sono proprio cristallini. Vedere un elemento della sospensione con un attacco idraulico è bastato per far pensare a un correttore d’assetto (vietato), sono bastate poi le scintille sotto al fondo della macchina di Vettel, a dieci giri dalla fine, per far pensare al cedimento del sistema ed è bastato la scomparsa delle scintille per far sospettare l’azionamento del dispositivo incriminato, dimenticandosi che basta un sassolino che si incastra sotto al fondo per fare danni. E una volta grattato il fondo, il sasso va via e quindi tutto torna normale.


Oppure che si rompa un cavetto di supporto del fondo che, strisciando, fa scintille col rivestimento in titanio. Ecco, questa è la spiegazione logica di quello che si è visto, fermo restando un particolare. Conoscendo Adrian Newey e la sua cultura del rischio, di chi va a esplorare zone nuove al limite del regolamento, è più facile pensare a una trovata del genio inglese piuttosto che a circostanze fortuite.

Eppure, per come viaggiano le Red Bull negli ultimi tempi, i sospetti sono certezza: han trovato il modo per sfruttare al meglio la macchina, hanno più carico aerodinamico e sono perfetti. Che sia irregolare il modo in cui lo hanno fatto, è tutto da dimostrare


Eppure, per come viaggiano le Red Bull negli ultimi tempi, i sospetti sono certezza: han trovato il modo per sfruttare al meglio la macchina, hanno più carico aerodinamico e sono perfetti. Che sia irregolare il modo in cui lo hanno fatto, è tutto da dimostrare.

Maranello deve mettere a punto nuovi aggiornameti per la sua monoposto

E se anche fosse, possibile che certe invenzioni le facciano sempre gli altri e mai a Maranello? «Se non succede qualcosa – dice Alonso – c’è poco da fare, ma se si rompe il kers a Webber può capitare anche a Vettel, se io vengo tamponato, può capitare anche a lui.» 

f1 gp india 2012 2
A dispetto della oggettiva inferiorità tecnica della Ferrari, Alonso dimostra di dare sempre il massimo e oltre

Eh sì, vero, ma se si continua ad aspettare il colpo di sfortuna dell’avversario invece che rimontare in proprio, vuol dire che si è messi male, che non si sa più dove tirare fuori qualcosa di più dalla F2012. E allora non resta che aggrapparsi a un primo giro di Alonso che fa paura, con sorpassi da brivido e rischi non presi se non al momento giusto (vedi quando alla seconda curva si è trovato in mezzo alle due McLaren e le ha lasciate passare, salvo infilarle poi una alla volta).

«Il mondiale non è finito – dice Vettel – e io non ho paura a giocarmelo fino all’ultima gara, ci sono abituato. Intanto mi godo il trionfo in India, una pista dove mi trovo particolarmente a mio agio.» Lo aveva detto a Singapore, a Suzuka, in Corea, ora in India e lo aveva già detto ad Abu Dhabi (si correrà lì fra sette giorni). Speriamo gli si inceppi il disco…

 

A seguire l'ordine di arrivo del GP d'india

1-Sebastian Vettel-Red Bull Racing-Renault-1:31:10.744

2-Fernando Alonso-Ferrari-+9.4 sec
3-Mark Webber-Red Bull Racing-Renault-+13.2 sec
4-Lewis Hamilton-McLaren-Mercedes-+13.9 sec
5-Jenson Button-McLaren-Mercedes-+26.2 sec
6-Felipe Massa-Ferrari-+44.6 sec
7-Kimi Räikkönen-Lotus-Renault-+45.2 sec
8-Nico Hulkenberg-Force India-Mercedes-+54.9 sec
9-Romain Grosjean-Lotus-Renault-+56.1 sec
10-Bruno Senna-Williams-Renault-+74.9 sec
11-Nico Rosberg-Mercedes-+81.6 sec
12-Paul di Resta-Force India-Mercedes-+82.8 sec
13-Daniel Ricciardo-STR-Ferrari-+86.0 sec
14-Kamui Kobayashi-Sauber-Ferrari-+86.4 sec
15-Jean-Eric Vergne-STR-Ferrari-+1 giro
16-Pastor Maldonado-Williams-Renault+1 giro
17-Vitaly Petrov-Caterham-Renault-+1 giro
18-Heikki Kovalainen-Caterham-Renault-+1 giro
19-Charles Pic-Marussia-Cosworth-+1 giro
20-Timo Glock-Marussia-Cosworth-+2 giri
21-Narain Karthikeyan-HRT-Cosworth-+2 giri
22-Michael Schumacher-Mercedes-+5 giri
Ritirato-Pedro de la Rosa-HRT-Cosworth

Ritirato-Sergio Perez-Sauber-Ferrari 

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