"Senza obblighi per gli Stati europei a rischio i target di CO2”. L’allarme di Acea

"Senza obblighi per gli Stati europei a rischio i target di CO2”. L’allarme di Acea
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Lo fanno sapere i costruttori, che segnalano come i piani dell’Unione europea rischiano di non essere rispettati se non saranno accompagnati da obblighi per i 27 stati membri sulla crescita dell’infrastruttura di ricarica per le auto elettriche
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2 dicembre 2021

Secondo l’Acea, l’associazione dei costruttori europei, perché si possa determinare la transizione verso una mobilità a zero emissioni sarà necessario rendere obbligatori gli impegni presi dagli stati membri. Ma potrebbe non bastare, poiché sarebbero necessari almeno circa 7 milioni di punti di ricarica per rendere raggiungibili gli obiettivi sulla riduzione della CO2. In questo modo, gli obiettivi per la riduzione delle emissioni di CO2 stabiliti dall’Unione Europea potranno essere raggiunti solo se accompagnati da prescrizioni obbligatorie ai 27 Stati membri dell'UE su quanti punti di ricarica elettrica e stazioni di rifornimento di idrogeno devono installare.

Inoltre, secondo Thomas Fabian, direttore dei veicoli commerciali dell’Acea, sarà importante sviluppare una rete parallela di stazioni di ricarica e rifornimento che sia adattata alle esigenze dei mezzi pesanti. Entro il 2025 sono attesi in Europa 40mila camion elettrici e a idrogeno, che diventeranno 300mila nel 2030.

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