ADD 2019 Verona: intervista a Plinio Vanini [video]

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Il capo di Autotorino, che a Verona è stato voce di tutti i rivenditori auto di fronte alla politica, con il ministro Salvini, parla ai nostri microfoni degli obiettivi che la filiera potrà darsi in un possibile rinnovo normativo. Centomila veicoli l’anno in più grazie agli sgravi fiscali, senza rincorrere l’auto elettrica; tavolo discussione permanente
17 maggio 2019

Parliamoci chiaro. Se il colpo grosso a livello mediatico oltre che di contenuto, per Quintegia, è stata la presenza di Matteo Salvini all’Automotive Dealer Day 2019; il vero riferimento tra i dealer per questo nuovo fronte è il grande capo di Autotorino, Plinio Vanini. È lui che si è affiancato al ministro degli Interni e a Leonardo Buzzavo (entrambi intervistati da Automoto.it) sul palco dell’incontro più atteso.

Come si reputa dopo il primo grande avvicinamento del governo ai dealer, è soddisfato?

“E’ la prima volta che si può intraprendere un percorso con la politica, per la crescita del settore con un progetto serio”.

Il “nodo” italiano, per quasi tutti gli operatori automotive, è quello del parco veicoli da rinnovare, con età media di 10,9 anni e moltissimi anche oltre i 13 anni. iI metodo, invece?

“Si può affrontare la questione con le ideologie o invece con il pragmatismo e il piglio del buon padre di famiglia. L’industria non è pronta a un salto diretto verso l’auto elettrica, mentre i motori Euro6.2 sono un ottima base per lasciar rinnovare il parco anche per le famiglie meno abbienti.”

Proposte?

“La defiscalizzazione delle auto aziendali, con il recupero dell’IVA anche se è temporaneo. Il percorso è virtuoso e incrementerebbe di centomila veicoli l’anno i volumi di vendita. Si tratta di fare quello che avviene anche in Europa e ridurre i costi alle aziende, non solo automotive”.

Quanto si crede al cambiamento prospettato?

“Prima si sceglie una strada insieme, poi la si persegue senza desistere. Non guardiamo solo le intenzioni al momento, ma i numeri e i fatti. Si troverà condivisione di progetti, soprattutto tra imprenditori che rappresentano il fare e quindi poca filosofia, ma fatti.”

Le auto aziendali sono solo un primo step, ma per il resto, quali tempi si prospettano?

“L’inserimento del primo progetto è già previsto con la prossima finanziaria“.

Poi si parla anche di una tavola permanente, fatta per il confronto costante tra il settore automotive e le istituzioni.

“Sarà da costruire e lavorarci sodo, noi ci mettiamo la parte imprenditoriale, fornendo dati e idee innovative per la crescita. Non ci si arriva solo con meccanismi ragionati, ma anche accettando sfide e resilire nei momenti difficili. Al proposito ricordo che il mercato auto rappresenta 11% del PIL e anche un piccolo scostamento sposta molto, soprattutto quando il PIL si muove di piccole percentuali.”

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