Autotrasporti: l'UNRAE si appella all'unità lavorativa

Autotrasporti: l'UNRAE si appella all'unità lavorativa
Pubblicità
L'UNRAE richiede alle aziende di trasporto di collaborare per sviluppare le migliori risorse possibili e dare efficienza ad una filiera fondamentale per l'economia del Paese
27 ottobre 2011

I rilevanti investimenti per offrire prodotti e servizi all'avanguardia effettuati da costruttori e distributori di veicoli industriali rischiano di andare in fumo inducendo le aziende di trasporto ad emigrare fuori dall'Italia, se tutte le componenti del sistema non lavoreranno insieme per sviluppare le migliori risorse esistenti e dare efficienza ad una filiera fondamentale per l'economia del Paese.

E' l'appello scaturito dall'incontro 'Uomini e mezzi protagonisti del trasporto merci - tecniche d'avanguardia e coraggio delle scelte' organizzato dall'Unrae per aprire un colloquio sulla fase attuale dell'autotrasporto italiano, durante la quale il mercato dei veicoli industriali ha subito una fortissima contrazione.

Tra i principali problemi sottolineati dal Presidente della Sezione Veicoli Industriali di Unrae Gino Costa, ci sono l'eccessiva polverizzazione del settore e le infrastutture insufficienti. Nell'incontro l'Unrae ha ricordato le proposte per misure "a costo zero" già avanzate nell'ambito della Consulta Nazionale per l'Autotrasporto.

Tra queste, la necessità di interventi normativi e tecnici per il controllo del rispetto delle norme di circolazione e delle condizioni tecniche dei veicoli e di interventi economici e fiscali parametrati sulla sicurezza e sulle emissioni dei veicoli, quali bonus-malus della tassa di proprietà e delle tariffe assicurative ed autostradali, defiscalizzazione degli utili reinvestiti dalle aziende per il rinnovo del parco e defiscalizzazione del lavoro a favore dell'assunzione di giovani conducenti che abbiano partecipato a corsi di formazione specifici.

Nell'occasione, il direttore generale dell'Unrae Gianni Filipponi ha anche sottolineato il peso sempre crescente della fiscalità nel settore, ulteriormente aggravato dalla recente riforma dell'IPT, che comporta un aumento medio di circa 700 euro per veicolo. Massimo Schintu, Direttore Generale di Aiscat, ha sottolineato l'importanza della sicurezza stradale, ricordando che attorno ad essa si muove un universo di ricerca e di innovazione.

La sicurezza è, comunque, un costo ed è anche compito dei gestori delle infrastrutture fare in modo che si trasformi in investimento per una maggiore efficienza. Filippo Moscarini, Presidente di Aiscam, ha ricordato che negli anni passati il punto debole dell'autotrasporto veniva individuato nella combinazione tra veicolo, conducente e strada, mentre ora si è visto che è al conducente che va dedicata la maggiore attenzione, rendendolo un professionista del volante preparato e consapevole, attraverso una intensa attività di informazione, formazione e addestramento.

Il Sottosegretario ai Trasporti Bartolomeo Giachino, che ha concluso i lavori, ha passato in rassegna l'attività del Governo che, attraverso la Consulta Nazionale per l'Autotrasporto sta lavorando alla attuazione degli obiettivi del Piano Nazionale per i Trasporti e la Logistica, al fine di avviare un processo di miglioramento dell'efficienza del sistema logistico italiano, riducendo i costi delle varie inefficienze e avviando un processo virtuoso che contribuisca anche al recupero del Pil.

Giachino ha ricordato che l'impegno del Governo in questi tre anni di lavoro si è articolato in due fasi: la difesa del settore dagli effetti pesanti della peggiore crisi economica del dopo guerra, con l'aumento dei fondi e l'adozione di misure innovative quali l'istituzione del fondo di garanzia per l'autotrasporto, gli incentivi al rinnovo del parco circolante, oltre 200 milioni per l'intermodalità marittima e ferroviaria; il Piano Nazionale della logistica, che lavora per ridurre l'inefficienza logistica del Paese e per l'aumento dei traffici e, quindi, per la crescita economica.

Fonte: Ansa

Argomenti

Ultime da News

Pubblicità