Bologna, vai a 40 all'ora? Multa da 1.000 euro e patente sospesa

Bologna, vai a 40 all'ora? Multa da 1.000 euro e patente sospesa
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Simone Lelli
  • di Simone Lelli
La riforma del codice stradale va in contrasto con la viabilità di Bologna, rischio di multe e patenti sospese
  • Simone Lelli
  • di Simone Lelli
22 settembre 2023

Il nuovo codice della strada non sembra essere d'accordo con la viabilità a 30 km/h nelle città: l'esempio è a Bologna, dove andare a 40 km/h potrebbe comportare il ricevere una multa da 1.000 euro e la sospensione della patente.

Il testo afferma: "Si incrementa la sanzione amministrativa pecuniaria (ora prevista fra 173 a 694 euro) ad euro fra 271 e 1084 e si introduce la sanzione amministrativa accessoria della sospensione della patente di guida da 15 a 30 giorni, ma esclusivamente nei casi in cui la violazione dei limiti di velocità (inquadrata dai 10 ai 40 kmh, ndr) avvenga all’interno del centro abitato per almeno due volte nell’arco di un anno". Di base viaggiare a 40 km/h per due volte in un anno comporta una sanzione decisamente esagerata.

Stefano Cavedagna, capogruppi di Fratelli d'Italia, ha commentato: "Il combinato disposto creerà problemi. Il disegno di legge inasprisce giustamente le sanzioni per chi viaggia oltre i limiti o è distratto alla guida, a dimostrazione del fatto che il governo tiene alla sicurezza dei cittadini, ma la scelta intrapresa da Lepore di farci andare tutti a 30 all’ora ha ancora meno senso e sarebbe una vessazione nei confronti dei bolognesi. Lepore sta dicendo che da gennaio, se viaggi a 40 all’ora, puoi prendere oltre mille euro di multa e vederti sospesa la patente. Questa è semplicemente una follia, un’avversione ideologica contro chi ha un’auto o uno scooter. Chi si muove con il mezzo non lo fa per vezzo, ma per esigenze di lavoro e personali. Se un autista di autobus, per rispettare i tempi, tocca i 40 orari, incappa in una sospensione e non può più lavorare? Un cittadino di un’altra città che viene a Bologna per lavoro, rischia queste sanzioni, magari senza neanche saperlo. Bisogna che Lepore fermi questa delibera: una scelta imposta senza aver dialogato con la città. Quando Galeazzo Bignami disse che era doveroso un confronto con le categorie, le imprese e i lavoratori, la sinistra rispose che c’era stato. Invece scopriamo ora che non solo non c’è stato dialogo, ma sempre più voci si schierano contro la Città 30"

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