Carlos Ghosn, richiesta allerta rossa dell'Interpol per la moglie Carole

Carlos Ghosn, richiesta allerta rossa dell'Interpol per la moglie Carole
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Il Giappone avrebbe richiesto all'Interpol un'allerta rossa per la moglie di Carlos Ghosn, Carole. Nei giorni scorsi era stato spiccato un mandato di arresto nei suoi confronti
10 gennaio 2020

Il Giappone avrebbe richiesto all'Interpol una allerta rossa per la moglie di Carlos Ghosn, Carole: a riportare l'indiscrezione, citando fonti vicine alla vicenda, è l'emittente televisiva nipponica NHK. Questo provvedimento, pur non rappresentando un mandato di arresto internazionale, potrebbe comunque limitare fortemente i movimenti della consorte di Ghosn, che al momento si trova in Libano con il marito. 

Ghosn, 64 anni, è fuggito in maniera rocambolesca a fine dicembre dal Giappone, paese in cui è stato accusato di frode fiscale e di abuso di fiducia aggravato. Introdottosi furtivamente su un jet privato, l'ex numero uno dell'Alleanza Renault-Nissan è riuscito ad approdare in Libano passando dalla Turchia. Per Ghosn l'Interpol ha già diramato un'allerta rossa, anche se al momento il magnate parrebbe al sicuro, visto che non esistono accordi di estradizione tra Libano e Giappone. 

In Giappone, nel frattempo, è stato spiccato un mandato di arresto per Carole Ghosn, accusata di falsa testimonianza nel corso di un'udienza ad aprile dello scorso anno. La moglie di Ghosn è stata vista fin da subito con sospetto dagli inquirenti: gli era infatti stato impedito di vedere il marito, perché le autorità ritenevano che avesse aiutato il consorte a coprire i propri illeciti. Proprio il fatto di non poter vedere la moglie è stato addotto da Ghosn come la motivazione principale per la sua fuga dal Giappone. 

Automotive News riporta le dichiarazioni di una fonte vicina alla famiglia Ghosn, che preferisce rimanere anonima: secondo questa persona, Carole non ha mentito nella propria deposizione e i Ghosn vedono il mandato di arresto nei confronti della donna come una misura intimidatoria da parte della giustizia nipponica. Carole Ghosn sarebbe direttamente implicata in uno degli illeciti del marito: Ghosn avrebbe trasferito cinque milioni di dollari da Nissan ad una concessionaria e poi a diverse società, tra cui una di proprietà della donna, che, dal canto suo, ha negato ogni coinvolgimento diretto nella vicenda. 

Nella giornata di mercoledì, Carlos Ghosn è stato protagonista di una conferenza stampa in Libano, nella quale ha parlato del trattamento riservatogli dalle autorità nipponiche: «Sono stato strappato alla mia famiglia, ai miei amici, dalle mie comunità e da Renault, Nissan e Mitsubishi», ha spiegato Ghosn. «Le mie traversie inimmaginabili sono il risultato delle azioni di un gruppo di individui senza scrupoli e vendicativi. Le accuse nei miei confronti sono prive di fondamento». Ghosn ha anche rivelato di aver avviato una trattativa con John Elkann nel 2017 per una possibile fusione con FCA

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