Caso Ghosn: in Giappone i due americani che favorirono la fuga dell’ex capo di Renault-Nissan

Caso Ghosn: in Giappone i due americani che favorirono la fuga dell’ex capo di Renault-Nissan
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Secondo l’accusa, i due hanno organizzato il viaggio in Libano (nascosto dentro uno scatolone all’interno di un jet privato) dell’ex manager che intendeva fuggire dal territorio giapponese dopo essere finito nei guai per gravi reati finanziari
3 marzo 2021

Si chiamano Michael e Peter Taylor, rispettivamente padre e figlio, i due americani che sono stati consegnati in queste ore al Giappone con l’accusa di aver favorito la fuga da Tokio dell’ex capo del gruppo Renault-Nissan, Carlos Ghosn. L’ex manager di origini libanesi, lo ricordiamo, era stato accusato di gravi reati finanziari in Giappone pur avendo sempre respinto le accuse e riferendo di essere stato a sua volta vittima di un complotto ordito dalla stessa Nissan con le autorità giapponesi. Una delle vicende più articolate e complesse, al limite dello spionaggio, nella storia recente dell’automotive e che, ora, si arricchisce di un nuovo colpo di scena.

La consegna al Giappone da parte degli Stati Uniti di Michael e Peter Taylor, infatti, ha suscitato grande clamore in america, visto che il legale della famiglia dei due accusati ha fatto presente che, insieme alle porte delle carceri giapponesi, probabilmente per i due si aprirà anche un periodo di torture e violazioni dei diritti. I due, secondo le accuse, avrebbero favorito la fuga in libano di Ghosn nascondendolo all’interno di uno scatolone poi caricato a bordo di un jet privato.

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