F1. Si inizia a giocare sporco: la Red Bull sabota Norris? Scoppia il caso in griglia ad Austin

F1. Si inizia a giocare sporco: la Red Bull sabota Norris? Scoppia il caso in griglia ad Austin
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In F1 si gioca sporco: la Red Bull interferisce con Norris in griglia e fa scoppiare il caos. Ecco come McLaren ha reagito
20 ottobre 2025

Un allarme nel box della McLaren ha iniziato a suonare. Una sirena di quelle da emergenza nucleare, perché adesso la minaccia si fa concreta. Lo ha ammesso anche Andrea Stella: “Questo mondiale ha una lotta a tre”. Il team di Woking, tra errori procedurali e le famigerate papaya rules, ha sì conquistato il titolo Costruttori con sei gare d’anticipo, ma ha anche messo Oscar Piastri e Lando Norris in una posizione estremamente rischiosa. Max Verstappen ha fiutato la preda sanguinante – la McLaren – e ha iniziato a giocare d’astuzia, risvegliando una Red Bull più viva che mai.

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La disfatta nella Sprint Race di Austin ha messo in luce – se quanto accaduto a Singapore non fosse già bastato – un equilibrio decisamente precario all’interno del team papaya. Con le ripercussioni su Norris – che teoricamente dovrebbe avere un diritto di precedenza sull’australiano per il resto della stagione – e l’errore che ha messo ko entrambe le vetture, l’economia del weekend texano ha preso una brutta piega.

Senza i dati della mini-gara da 100 km, per la McLaren è stato complicato mettere a punto un set-up ideale. È stato invece il jolly giocato da Charles Leclerc che, nonostante una SF-25 meno performante della MCL39, è riuscito a tenersi dietro il britannico per gran parte del Gran Premio degli Stati Uniti 2025. Più complicata, invece, la gara di Oscar Piastri, che ha ammesso di non aver mai trovato il giusto feeling con la monoposto – apparsa scomposta e difficile da guidare, come confermato anche da Andrea Stella – chiudendo solo quinto alle spalle di Lewis Hamilton.

A giovare di questa situazione, complice la rivalsa della Ferrari, è stato Max Verstappen, che ha recuperato punti preziosissimi in Texas in ottica mondiale piloti, riaccendendo una lotta al titolo che sembrava ormai monotona, imbrigliata nelle papaya rules. Con la doppia pole e la doppia vittoria, l’olandese è ora una minaccia concreta per il duo McLaren, distante appena 39 punti dal leader Piastri. Andrea Stella e Zak Brown sono consapevoli di dover reagire nel più breve tempo possibile se vogliono portare a Woking entrambi i titoli. E per farlo hanno iniziato a guardarsi bene le spalle, sventando una giocata – irregolare secondo la direzione gara – della Red Bull.

Lando Norris, per evitare penalità per false partenze, ha adottato da tempo un escamotage che la squadra di Milton Keynes ha intercettato e cercato di sabotare, riuscendoci. In corrispondenza della piazzola di partenza, i meccanici del britannico sono soliti posizionare un nastro sulle barriere che delimitano la pista, così da fornire un riferimento visivo al pilota. Prima del giro di formazione della gara di Austin, alcuni meccanici Red Bull – rimasti sulla pista più del dovuto – tentato di rimuovere quel nastro

Il ritardo con cui hanno lasciato la griglia è costato al team austriaco una multa di 50.000 dollari, non per la rimozione del nastro (procedura non prevista dal regolamento e dunque né vietata né sanzionabile), ma per la mancata osservanza delle tempistiche stabilite.

The Race

In merito all’episodio, Laurent Mekies, intercettato nel post gara dai colleghi di The Race, ha dichiarato: “Abbiamo avuto la sensazione che, durante le procedure di griglia, uno dei nostri ragazzi non avesse seguito le istruzioni dei commissari. Abbiamo parlato con i nostri uomini, e sono molto certi di averle rispettate. Siamo andati a vedere il video con la FIA e sicuramente è qualcosa che possiamo gestire meglio in futuro, ma da parte nostra non abbiamo la sensazione di aver ignorato un’istruzione. È una cosa piccola, ma che comunque affronteremo”.

In sostanza, la vicenda non ha avuto conseguenze sportive, se non una "leggera" ammenda per la Red Bull. Ma evidenzia quanto la tensione sia ormai palpabile: le due squadre iniziano a giocare sporco, guardandosi le spalle in una lotta mondiale che – grazie a Max Verstappen – torna finalmente ad accendersi come merita.

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