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Indisturbato, non inquadrato, indomito, Max Verstappen si è preso la scena senza farsi notare nel Gran Premio degli Stati Uniti 2025 di Formula 1. Sembra diventato di nuovo tutto semplice per il quattro volte campione del mondo, che aggiudicandosi l’intero bottino di punti disponibile ad Austin sta davvero spianandosi la strada per cogliere la quinta iride in carriera. Che Verstappen sia ormai un pilota maturo, imperturbabile e maledettamente veloce non è una sorpresa. Lo è invece la progressione che gli ha garantito una Red Bull RB21 tanto cresciuta dopo la pausa estiva da consentirgli di rilanciarsi nella lotta mondiale.
Sotto la guida del team principal Laurent Mekies – che, con grande umiltà, non si vuole mai attribuire i meriti che invece ha – la Red Bull ha mostrato una grande crescita anche nell’esecuzione dei weekend di gara. È stato così anche ad Austin, dove alla riapertura del parco chiuso tra Sprint e qualifiche la scuderia di Milton Keynes ha saputo rimediare a quell’eccessiva sensibilità alle asperità del terreno che aveva infastidito un sempre efficace Verstappen. Max ora ci crede davvero, nel mondiale. Ed è giusto così, soprattutto alla luce delle storture di una McLaren che nonostante il secondo posto di Lando Norris esce sconfitta da Austin.
Ad avere la peggio è stato indubbiamente Oscar Piastri, autore di un weekend di gara pessimo. Dopo l’errore in partenza nella Sprint di ieri, oggi è stato semplicemente anonimo, complice un passo gara nettamente inferiore a quello di Norris a parità di mescola. È vero che il Circuit of the Americas non è tra le piste che Piastri preferisce, ma un pilota che aspira a vincere il suo primo titolo mondiale può e deve mantenere uno standard migliore di quello offerto da Oscar di recente. E la mente va allo scorso anno, con quel forte calo di rendimento nell’ultima parte della stagione. Che Oscar non sia ancora abbastanza costante per fare davvero la differenza?
Non c’è dubbio, comunque, che l’errore di Piastri di ieri oltre a un doppio zero ha creato una cascata di difficoltà per la McLaren. La scuderia di Woking non ha potuto lavorare di fino sul bilanciamento approfittando della riapertura del parco chiuso come hanno fatto gli altri team, e le scelte conservative a cui è stata costretta per la mancanza dei dati che avrebbe raccolto nella Sprint si sono ripercosse sull’andamento della gara. La McLaren ha sofferto del graining all’inizio della corsa e Norris ha patito i giri passati all’inseguimento di Leclerc.
Si potrebbe anche eccepire qualcosa a livello di strategia, con quella richiesta inascoltata da parte di Norris per un undercut su Leclerc e l’ennesima sosta lenta, sempre con Norris. Sono fragilità, queste, che stanno emergendo in una fase cruciale della stagione per i due piloti papaya. A non aiutare la McLaren oggi ha pensato anche il forte vento, una condizione atmosferica che – come già visto in Ungheria – disturba molto le prestazioni della MCL39, facendola scivolare troppo, con il conseguente degrado termico delle gomme. Non è così, invece, per la sorpresa di questo weekend di gara, la Ferrari.
Charles Leclerc ha riportato la Rossa sul podio, mettendo a segno una delle sue migliori prestazioni nell’intera stagione. Con la stessa fierezza con cui porta sul petto lo stemma del Cavallino rampante che tanto ama, oggi Leclerc si è difeso strenuamente dagli attacchi di Norris, dopo essersi fatto strada a suoni di sorpassi aggressivi dopo la sua sosta. E audace è stata anche la strategia di montare le soft a inizio gara, prima che diventasse chiaro che sarebbe stato possibile sfruttarla per un lungo stint. Si è parlato tanto delle mancanze della Rossa a livello di esecuzione, ma il lavoro degli ingegneri in pista è stato notevole nel corso del weekend. È evidente dalla progressione mostrata da una SF-25 galvanizzata dal caldo e da quel vento che la fa volare, anziché renderla più capricciosa.
Lewis Hamilton, quarto alle spalle di Leclerc, si è acceso soprattutto nella bagarre con il compagno di squadra prima della sosta di quest’ultimo. Un duello, questo, genuino e divertente, ma che ha complicato l’economia della gara del monegasco. Ma il sottosterzo che ha accusato nel corso della gara sembra averlo penalizzato. Con questo risultato, in ogni caso, la Ferrari riesce a rosicchiare qualche punticino alla Mercedes in classifica Costruttori in un weekend in cui è arrivato anche un attestato di fiducia nei confronti di Vasseur da parte del presidente della Rossa, John Elkann.
La Mercedes, dal canto suo, paga le posizioni perse in partenza da George Russell, mai stato in grado di impensierire Piastri nel corso della gara, e lo speronamento da parte di Carlos Sainz dell’incolpevole Andrea Kimi Antonelli. I 7 punti di vantaggio della Mercedes sulla Ferrari e i 10 sulla Red Bull sono troppo pochi perché a Brackley ci si possa sedere sugli allori. Così come è bene che non lo faccia Oscar Piastri. Questo mondiale è saldamente nelle sue mani. Ma con un Max Verstappen così, anche l’impossibile diventa possibile.