Per inviarci segnalazioni, foto e video puoi contattarci su info@moto.it
Sotto i riflettori di Yas Marina, è tutto nelle mani di Lando Norris. Il leader della classifica piloti comincia la sua cavalcata verso il suo primo titolo mondiale imponendosi nell’ultimo venerdì di prove libere di una stagione trascorsa a ondate, a seconda delle caratteristiche delle piste e di colpi della sorte. Per vincere il mondiale a Norris non serve un successo nel Gran Premio di Abu Dhabi 2025 di Formula 1, ma Lando sembra pronto a semplificarsi l’esistenza, forte di una McLaren MCL39 particolarmente competitiva nel primo e nel terzo settore e di un passo gara convincente. Vale solo per lui, però.
Oscar Piastri e Lando Norris hanno degli stili di guida complementari, che li portano ad avere fortune alterne a seconda del layout e delle condizioni della pista. Su un tracciato ancora green e quindi con basso grip, Piastri si è nuovamente ritrovato in affanno. Il fatto che non abbia disputato la prima sessione di libere lasciando spazio a Pato O’ Ward non giustifica il distacco di quasi sette decimi rimediato dal compagno di squadra sul giro secco, né tantomeno un passo gara non all’altezza. Può e deve fare un salto di qualità domani se vuole mantenere vive le speranze di un titolo che fino a un certo punto della stagione era saldamente nelle sue mani.
Nell’avvicinamento a questo momento cruciale del campionato, si è discusso parecchio di potenziali ordini di scuderia a favore di Norris, nel caso in cui ce ne fosse bisogno. Ma al netto della reticenza della McLaren nell’imporre gerarchie interne – ribadita da Zak Brown oggi in conferenza – Piastri rischia di ritrovarsi invischiato tra la concorrenza, anziché tallonare il suo compagno di squadra. E Norris, in ogni caso, non può dormire sonni tranquilli, con uno squalo come Max Verstappen alle calcagna, pronto a massimizzare il risultato, come ha dimostrato di saper fare sapientemente nel corso di questa stagione.
Che Max sia staccato di tre decimi da Norris nel venerdì di Abu Dhabi sul giro secco è un dato che racconta solo una parte della storia. La Red Bull, che ha optato per una configurazione relativamente scarica per la RB21, a tutto vantaggio delle prestazioni nel secondo settore, si è concentrata soprattutto sul lavoro relativo al passo gara. Verstappen si è prodotto in una lunga simulazione con le medie, nel tentativo di sfruttare al massimo quell’approccio pistaiolo che sotto la guida di Laurent Mekies la Red Bull ha impiegato per sopperire ai problemi di correlazione che da tempo affliggono Milton Keynes.
Se Max dovesse aggrapparsi alla prima fila domani, domenica potrebbe cercare di tirare la zampata in partenza e regolare il ritmo della gara come aveva provato a fare nel 2016 Lewis Hamilton con Nico Rosberg. Difficile, invece, che Verstappen possa contare sul suo compagno di squadra, Yuki Tsunoda. Resterà pur sempre nella famiglia Red Bull come test driver, ma non è questione di insubordinazione, quanto di mancanza di ritmo. Anche oggi Tsunoda langue ben lontano da Verstappen. Che potrebbe però contare sull’ingerenza di altri rivali.
Tra gli outsider non bisogna mai considerare fuori dai giochi George Russell, con una Mercedes W16 che sembra confermare la tendenza inversa rispetto allo scorso anno ipotizzata nel giovedì di Yas Marina da Andrea Kimi Antonelli. Da asso del giro secco qual è, Russell potrebbe sfruttare la sua monoposto per assicurarsi un posto privilegiato – e chi può dirlo, anche un ruolo determinante – nella lotta per il mondiale. Ma nelle posizioni di rincalzo troviamo anche la Haas di un Ollie Bearman che non si capacitava dell’efficacia della sua VF-25 e le Sauber di Gabriel Bortoleto e Nico Hulkenberg, particolarmente guizzanti nelle curve lente. Ma sono exploit che con tutta probabilità sono destinati a essere ridimensionati nel prosieguo del weekend.
Lontana da posizioni di prestigio è la Ferrari, che continua a languire a centro classifica. La sensazione che restituisce la SF-25 è la stessa del Qatar, fatte le debite proporzioni dovute a un layout che espone in modo minore le mancanze della monoposto della Rossa. Sul passo gara, Charles Leclerc soprattutto sembra convincente. Ma gestire le storture di una vettura nata male diventa più difficile sul giro secco, frangente nel quale la SF-25 sembra decisamente più scomposta. E in una F1 in cui il vantaggio di posizione in pista è cruciale, sembra difficile che i piloti della Rossa possano giocare un ruolo di disturbo nella lotta di cui sarà protagonista Norris, fiero nel primo giorno in pista di un weekend che potrebbe cambiargli la vita.