Per inviarci segnalazioni, foto e video puoi contattarci su info@moto.it
Per la prima volta dall’inizio del suo mandato, l’amministratore delegato Antonio Filosa ha incontrato i rappresentanti delle principali sigle metalmeccaniche per discutere del futuro industriale del gruppo in Italia. Al suo fianco, il capo Europa Emanuele Cappellano, il responsabile HR globale Xavier Chereau e il direttore delle risorse umane Italia Giuseppe Manca.
Al tavolo, i segretari generali Michele De Palma (Fiom), Ferdinando Uliano (Fim), Rocco Palombella (Uilm), Roberto Di Maulo (Fismic-Confsal), Antonio Spera (Ugl Metalmeccanici) e Giovanni Serra (Associazione Quadri Fiat), insieme ai responsabili del settore automotive.
Filosa ha aperto il confronto con un messaggio chiaro: "Serve rivedere la regolamentazione europea, che non tiene in debito conto della realtà del mercato e del contesto industriale". Il numero uno di Stellantis ha chiesto apertamente il sostegno delle organizzazioni sindacali nella battaglia per una revisione delle regole Ue sull’auto, definite “irrealistiche” rispetto alle tempistiche di transizione.
"È un obiettivo collettivo – ha spiegato –. Stiamo lavorando intensamente con l’Acea e direttamente con la Commissione Europea. Ma per farlo abbiamo bisogno del supporto di tutti gli stakeholder, a partire da voi qui in Italia, dove abbiamo un grande piano che si chiama Piano Italia". Secondo Filosa, gli obiettivi ambientali fissati da Bruxelles hanno “spiazzato domanda e offerta”, imponendo scadenze troppo ravvicinate e mettendo a rischio la competitività industriale del continente.
L’ad di Stellantis ha rilanciato la necessità di aprire al principio di neutralità tecnologica, che permetta di valorizzare non solo l’elettrico ma anche le soluzioni ibride e a combustione pulita. "Servono misure che incoraggino il rinnovo del parco auto, serve sostenere il segmento delle piccole vetture e rivedere i target sui veicoli commerciali, che oggi non sono raggiungibili", ha aggiunto.
Filosa ha poi voluto rassicurare il fronte sindacale sul futuro della presenza industriale del gruppo nel Paese. "Oggi voglio ribadire con fermezza il nostro impegno nei confronti dell’Italia, un Paese al centro della nostra visione strategica. Il Piano Italia è solido e confermato, e sta rispettando le tempistiche annunciate", ha dichiarato.
I primi esempi concreti non mancano: a Mirafiori è in partenza la produzione della nuova Fiat 500 ibrida, prevista per novembre, che affiancherà la versione elettrica (l’obiettivo è raggiungere 100.000 unità l’anno dal 2026). A Melfi, intanto, prosegue la conversione alla piattaforma STLA Medium: la Jeep Compass full hybrid e 100% elettrica entrerà in produzione entro fine ottobre, seguita da DS7 e Lancia Gamma nel 2026.
Restano tuttavia diverse criticità: Cassino è in attesa della piena transizione alla piattaforma STLA Large, rallentata dalla decisione di affiancare alle versioni elettriche anche varianti ibride, con slittamento dei lanci al 2027. Pomigliano, sostenuta dalla produzione della Fiat Pandina, inizia a mostrare segnali di rallentamento, mentre Maserati vive una fase complessa che ha portato al recente arrivo di Jean-Philippe Imparato come nuovo ceo del marchio.
Il dossier più delicato resta Termoli, dove sarebbe dovuta sorgere la gigafactory di Automotive Cells Company (ACC) per la produzione di batterie. Il progetto appare ormai arenato, anche se da Stellantis e dai partner non sono arrivate comunicazioni ufficiali di cancellazione.
Da parte loro, i sindacati hanno accolto positivamente l’apertura al dialogo, ma chiedono azioni concrete. "È indispensabile costruire relazioni sindacali solide e costruttive – ha dichiarato Ferdinando Uliano (Fim) – per affrontare le difficoltà del gruppo e del settore. L’obiettivo deve essere garantire a ogni sito produttivo una prospettiva industriale certa, senza chiusure o licenziamenti".
Le sigle chiedono inoltre un rafforzamento del piano di investimenti annunciato nel dicembre 2024, per invertire il crollo dei volumi, stimato attorno alle 300 mila unità. Il confronto tra Stellantis e i sindacati segna un passaggio cruciale nella nuova gestione Filosa. La sfida principale resta quella di conciliare la competitività industriale con gli obiettivi ambientali, trovando un equilibrio tra transizione ecologica, sostenibilità sociale e salvaguardia dell’occupazione.
Nel frattempo, il ceo ha tracciato la rotta: "Solo con regole più realistiche e una transizione condivisa potremo garantire un futuro solido per Stellantis e per l’industria italiana dell’auto".
Fonte: ANSA, MilanoFinanza