Duro colpo degli USA per Stellantis: triplicate le multe per le auto che inquinano troppo

Duro colpo degli USA per Stellantis: triplicate le multe per le auto che inquinano troppo
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Gli Stati Uniti cambiano le normative per i costruttori che producono auto inquinanti. Per Stellantis è un colpo durissimo, mentre Tesla se la ride (e potrà vendere dei crediti agli altri costruttori)
30 marzo 2022

Il provvedimento era già nell’aria dai tempi dell’amministrazione Obama, ma durante il mandato di Donald Trump le nuove sanzioni erano state congelate. Adesso invece l’NTHSA (National Highway Traffic Safety Administration) degli Stati Uniti ha quasi triplicato le multe ai costruttori per ogni veicolo troppo inquinante costruito dal 2019 in poi. La NHTSA ha spiegato a Reuters che “questa decisione incentiva i produttori a migliorare il risparmio di carburante”. Nel concreto, la multa passa da 5,5 dollari per auto prodotta dal 2019 al 2021 a 14 dollari, mentre per i m.y. 2022 si sale a 15$. Un provvedimento che potrebbe aumentare i costi fino ad un miliardo di dollari l’anno, che per la sola Stellantis - secondo una stima della società stessa - potrebbe costare fino a 572 milioni. Il tutto non farà che aumentare il costo dei crediti che società come Tesla possono elargire agli altri costruttori. Si, perché le case che invece di superare i limiti di emissioni ne rimangono al di sotto hanno la possibilità di vendere dei bonus a chi ne ha necessità.

NHTSA ha anche specificato che le case che non hanno previsto un budget aggiuntivo nel biennio 2019-2021 per far fronte alle sanzioni pensando che non sarebbero aumentate, “lo hanno fatto a proprio rischio e pericolo”. Resta tuttavia una diatriba sull’inflazione: se le case avessero pagato nel 2019 la cifra sarebbe stata pari a 115,4 milioni di dollari, mentre adesso dovranno pagarne 294 milioni. Un rappresentante dei costruttori ha anche ribattuto che si potrebbe ottenere un risultato migliore se le sanzioni “fossero investite per nuove auto a basso impatto ambientale, batterie o infrastrutture dedicate alla ricarica invece di scomparire tra i fondi del Tesoro”.

Stellantis, da parte sua, ha dichiarato a Reuters che vorrebbe “lavorare con l’amministrazione e il Congresso per utilizzare i proventi delle sanzioni per sostenere investimenti in nuove tecnologie ed infrastrutture necessarie al mercato statunitense dei veicoli elettrici”. Tesla, nel frattempo, sorride in silenzio.

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