Emma Watson sospesa dalla guida per eccesso di velocità: sei mesi senza patente per l’attrice di “Harry Potter”

Emma Watson sospesa dalla guida per eccesso di velocità: sei mesi senza patente per l’attrice di “Harry Potter”
Pubblicità
Esattamente come il famoso incantesimo "wingardium leviosa" per far spostare gli oggetti, Emma Watson vede volare la sua patente per ben 6 mesi
19 luglio 2025

Dai banchi di Hogwarts alle aule di giustizia: Emma Watson, celebre interprete di Hermione Granger nella saga di Harry Potter e più di recente studentessa di scrittura creativa all’Università di Oxford, è stata ufficialmente interdetta dalla guida per sei mesi nel Regno Unito a causa di ripetute infrazioni per eccesso di velocità.

Secondo quanto riportato dalla BBC e da fonti internazionali, l’ultima violazione è stata registrata a Oxford, dove Watson è stata sorpresa da una telecamera mentre percorreva una zona urbana a 38 miglia orarie, ben oltre il limite consentito di 30 mph (circa 48 km/h contro un limite di 32). Un’infrazione apparentemente lieve, ma che è costata cara all’attrice britannica.

L’eccesso registrato nel 2024 ha portato l’aggiunta di tre punti alla patente della Watson, che già ne contava nove. In Inghilterra, il limite massimo è fissato a dodici punti, oltre i quali scatta automaticamente il ritiro della patente. La corte ha quindi disposto la sospensione della licenza di guida per sei mesi, accompagnata da una multa che ha attirato l’attenzione tanto quanto l’infrazione stessa: circa 1.400 dollari (oltre 1.200 euro). Una cifra ben superiore alla media delle sanzioni per violazioni simili.

 

Una multa da capogiro, proporzionata al reddito?

La somma elevata della sanzione potrebbe essere spiegata da un particolare del sistema giudiziario britannico, che può commisurare le multe per eccesso di velocità fino al 75% del reddito settimanale dell’imputato. Con un patrimonio stimato attorno agli 85 milioni di dollari, è possibile che l’ammenda inflitta a Watson tenga conto del suo status economico, benché la cifra finale sembri relativamente contenuta rispetto alle sue possibilità. Un’altra ipotesi è quella dell’accumulo di maggiorazioni e penali dovute al ritardo nel pagamento della multa originale.

In perfetto stile Hermione, Watson ha pagato la multa senza contestazioni e ha rinunciato a presenziare in aula, evitando così l’assalto mediatico che avrebbe potuto colpire la tranquilla cittadina universitaria di Oxford. La decisione ha consentito di chiudere la vicenda in modo discreto, senza particolari clamori, se non per l’impatto mediatico inevitabile quando si tratta di una figura pubblica di questa portata.

 

Naviga su Automoto.it senza pubblicità
1 euro al mese

Celebrità e velocità: un binomio ricorrente

Quello di Emma Watson non è certo un caso isolato. Numerose celebrità sono state protagoniste di episodi simili: da David Letterman, che amava sfrecciare sulla sua Porsche tra il Connecticut e Manhattan, fino a Lindsay Lohan, multata per aver toccato le 59 mph in una zona da 30. Eric Clapton ha persino raggiunto i 134 mph in Francia, guadagnandosi il divieto di guida nel Paese. Persino Elon Musk e Johnny Depp sono stati fermati mentre testavano i limiti di una Tesla Model S.

Tuttavia, nel panorama degli “eccessi da VIP”, la violazione di Watson appare decisamente contenuta. Nessun inseguimento ad alta velocità, nessun comportamento pericoloso: solo qualche chilometro orario di troppo, ripetuto più volte nel tempo. Quel che è certo è che, almeno per i prossimi sei mesi, Emma Watson dovrà lasciare le chiavi della sua Audi in un cassetto.

Argomenti

Pubblicità