F1. Ferrari, Vasseur avverte sul 2026: "Ripartiamo da zero, non lamentatevi troppo presto dello spettacolo"

F1. Ferrari, Vasseur avverte sul 2026: "Ripartiamo da zero, non lamentatevi troppo presto dello spettacolo"
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La Formula 1 si prepara a una rivoluzione tecnica nel 2026: nuovi motori, carburanti sostenibili e regolamenti completamente riscritti. Il team principal Ferrari, Frédéric Vasseur, invita alla cautela: “Ripartiamo da zero"
4 novembre 2025

Siamo giunti al ventunesimo appuntamento stagionale, il Gran Premio del Brasile 2025: tra soli tre weekend di gara il mondiale si concluderà e con esso anche l’attuale generazione di vetture ad effetto suolo. Il prossimo anno, infatti, debutteranno nuove monoposto che rappresentano uno degli azzardi tecnici più sofisticati dell’era moderna della Formula 1. A cambiare non sarà soltanto l’aerodinamica e la meccanica esterna, ma soprattutto il cuore pulsante: i motori.

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Ancora oggi, a pochi mesi dall’inizio della stagione 2026, i team non hanno ancora un quadro completamente chiaro di ciò che li attende in pista. I regolamenti restano soggetti a rifiniture mentre le vetture sono già in fase avanzata di assemblaggio. La maggior parte delle squadre ha avviato la produzione dei componenti prima della pausa estiva, lavorando senza sosta per dare forma alle monoposto della nuova era tecnica. Ciò che desta maggiori preoccupazioni, però, sono le power unit, profondamente rivoluzionate per la prima volta dal 2014.

Le unità del futuro saranno progettate per essere più sostenibili, accessibili e spettacolari. Alla base resterà il motore termico V6 turbo 1.6 litri, ma verrà eliminata la componente MGU-H — ritenuta costosa e complessa — mentre la parte ibrida aumenterà in modo significativo: l’MGU-K passerà dagli attuali 120 kW a circa 350 kW, portando il contributo elettrico vicino a una ripartizione 50/50 con la parte termica, che sarà leggermente depotenziata. La potenza complessiva supererà comunque i 1000 cavalli. Inoltre, tutte le monoposto utilizzeranno carburanti al 100% sostenibili, sviluppati per ridurre drasticamente le emissioni e l’impatto ambientale. Questi cambiamenti puntano a contenere i costi, favorire nuovi costruttori e introdurre un terreno tecnico più equilibrato, aprendo un capitolo in cui l’efficienza energetica e la gestione ibrida saranno centrali.

I lavori sulle power unit 2026 sono iniziati concretamente tra il 2021 e il 2022, con un’intensificazione dal 2023 in seguito alla pubblicazione del regolamento definitivo. Nonostante ciò, FIA e squadre nutrono ancora molte perplessità. A confermarlo è la decisione di svolgere la prima sessione di test, in programma a fine gennaio a Barcellona, rigorosamente a porte chiuse: nessun accesso per TV, giornalisti e addetti ai lavori. Segno evidente delle incertezze che circondano le nuove macchine. A rimarcare questa situazione ci sono anche le parole dei team principal, interrogati sulle potenziali disparità tra motorizzazioni, lo spettacolo in pista e l’eventuale necessità di interventi correttivi dal 2027.

Frédéric Vasseur, team principal Ferrari, non ha nascosto la complessità: “È sempre stato così in F1: quando c’è un nuovo regolamento non sai dove stai andando. È successo con il motore Mercedes nel 2014 o con la Brawn GP nel 2009. Ma è anche una sfida. La difficoltà è che ripartiamo da zero in tutto: nuovi pneumatici, nuovo carburante, nuovo motore, nuovo telaio, nuovi regolamenti sportivi. È piuttosto impegnativo, ma fa parte del DNA di questo sport. Non lamentatevi troppo presto dello spettacolo: vedremo il prossimo anno come sarà la situazione”.

Jonathan Wheatley, team principal Sauber-Audi, ha sottolineato invece lo scenario di crescita: “Mi viene voglia di guardare al 2014. Un costruttore aveva fatto un lavoro molto, molto buono, ma guardate quanto è serrato il campionato oggi. Per noi sarà il primo anno come progetto Audi: dobbiamo introdurre telaio e propulsore insieme, costruire un team attorno a questo, e affrontare il più grande cambiamento regolamentare da quando sono in questo sport. È una sfida fantastica, ma è ancora troppo presto per trarre conclusioni sulle corse. La Formula 1 riserva sempre sorprese”. Sulla stessa linea anche Ayao Komatsu, team principal della Haas: “Questi cambiamenti sono nel DNA della F1. Oggi lo spettacolo è fantastico, ma bisogna guardare avanti: con carburante sostenibile, modalità rettilinee e resistenza aerodinamica ridotta. Le intenzioni sono buone, e anche se all’inizio ci sarà discrepanza, è proprio in questi momenti che mostriamo al mondo quanto velocemente ci adattiamo e sviluppiamo. Se ci saranno problemi, lavoreremo insieme per migliorare la situazione”.

In attesa di vedere le vetture in pista, la sensazione è che stia per aprirsi un capitolo tanto affascinante quanto imprevedibile. La Formula 1 si prepara a cambiare pelle ancora una volta. E, come sempre, sarà la pista a parlare.

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