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    Prima della pausa estiva, Helmut Marko aveva “spoilerato” che, entro il Gran Premio del Messico 2025, la Red Bull avrebbe comunicato la coppia di piloti per la prossima stagione di Formula 1. L’unica certezza è la presenza di Max Verstappen, mentre non è ancora noto chi occuperà l’altra porzione di box. Con Arvid Lindblad destinato alla Racing Bulls, la famiglia di Milton Keynes dovrà iniziare a restringere il campo: Liam Lawson o Yuki Tsunoda?
Il secondo sedile della Red Bull, da quando Max Verstappen è approdato in squadra, resta un rebus irrisolto. Tutti coloro che l’hanno occupato hanno avuto vita breve, sia nel team che in Formula 1. Da Daniel Ricciardo a Sergio Pérez – che di recente si è scagliato contro le scelte della squadra – passando per Pierre Gasly e Alexander Albon, nessuno ha avuto un percorso semplice. Lo confermano anche Liam Lawson e Yuki Tsunoda che, dopo un periodo positivo in Visa Cash App RB, una volta promossi in Red Bull hanno iniziato a calare nel livello delle prestazioni.
Su questo ha sicuramente un grande impatto l’assetto della vettura che, come rivelato da Pérez, viene stabilito esclusivamente in base alle esigenze di Max Verstappen, mettendo così in difficoltà il secondo pilota. “Non c’è nessun pilota che possa competere con Max, nemmeno Hamilton o Leclerc. Tutto deve adattarsi al suo stile di guida: il bilanciamento della macchina è particolare, e se non la guidi come lui sei completamente perso”, ha dichiarato il messicano in occasione di un incontro con i media nel corso del weekend di gara in casa. A conferma di questo, anche il fatto che Liam Lawson, dopo l’addio alla Red Bull con soli due Gran Premi da pilota della prima squadra, abbia ritrovato prestazioni e fiducia a bordo della monoposto di Faenza, mentre Yuki Tsunoda ha annaspato per la maggior parte della stagione.
            
            
        Nonostante l’apporto del giapponese in termini di punti sia pressoché minimo – 25 punti contro i 321 conquistati da Verstappen – Laurent Mekies, subentrato alla guida della Red Bull nel mese di luglio in sostituzione di Christian Horner, non ha voluto puntare il dito contro Tsunoda. “Penso che Yuki abbia avuto il suo miglior weekend da molto tempo”, ha commentato il team principal al termine della gara messicana. “Lo abbiamo già detto un paio di volte, ma è vero. In qualifica era molto, molto vicino a Max. Credo che in Q2 fosse a due decimi. Anche in gara il primo stint è stato molto forte: due, tre decimi rispetto a Max, nello stesso primo stint molto lungo con le gomme medie. Poi – e giustamente, credo – lo abbiamo lasciato fuori un po’ più a lungo perché avevamo un vantaggio nel farlo, e con un pit stop leggermente più lungo abbiamo eliminato alcuni punti che avrebbe guadagnato con i suoi meriti. Naturalmente, è uno dei motivi per cui vogliamo prenderci più tempo prima di decidere sui piloti”.
Con queste parole, Mekies ha confermato che la Red Bull ha sacrificato la gara di Tsunoda, riconoscendo che i punti che il pilota ha effettivamente in classifica – meno di Lawson, che è a quota 30 – non rispecchiano completamente quelli che avrebbe potuto ottenere. Dunque, questo fattore non basta a determinare chi sarà il compagno di squadra di Max Verstappen nel 2026. “Yuki sta facendo passi avanti, anche gli altri ragazzi stanno crescendo, quindi non abbiamo motivo di affrettare una decisione. Ci prenderemo un po’ più di tempo”.
Il duello che vedrà Tsunoda protagonista, però, non dovrebbe riguardare il sedile in Red Bull, dove pare ormai certa la promozione di Isack Hadjar, capace di stupire la Formula 1 con velocità e costanza in questo suo anno da rookie. Bisognerà dunque capire chi prenderà il suo posto a Faenza, dove è atteso Arvid Lindblad. “Penso che abbia fatto un ottimo lavoro. È così difficile dare il massimo nelle FP1 – è molto diverso dai test: non hai molte gomme, non hai molti giri, e lui ha fatto un ottimo lavoro. L’avete visto dalle classifiche, ma è stato molto calmo, ha dato tutti i feedback giusti, non ha sbagliato un colpo, non ha danneggiato la macchina. Quindi, onestamente, ci ha impressionato in quella FP1, non c’è dubbio. E non vediamo l’ora di rimetterlo in macchina verso fine anno. Come abbiamo detto, accettiamo che tutti vorrebbero una decisione immediata, ma la verità è che non abbiamo fretta”.
            
            
        “Ci prenderemo tutto il tempo necessario per dare a questi ragazzi tutte le possibilità per dimostrare in pista chi è il migliore”, ha voluto sottolineare ancora una volta il francese, soprattutto per permettere ai piloti di vivere senza distrazioni questo finale di stagione, sia in Formula 1 che in Formula 2. “Avete ragione nel dire che c’è anche un elemento di attenzione nella nostra decisione di rinviare – ha ammesso Mekies – Non abbiamo bisogno di distrazioni ora. Ma la posta in gioco è alta. Il parametro, l'unico, è la costanza. Siamo abbastanza fortunati da poter scegliere liberamente, ma dobbiamo scegliere”.
Sicuramente, ha rivelato il team principal, non si ripeterà la storia dello scorso anno, quando Sergio Pérez ha saputo del proprio licenziamento immediato al termine della stagione: “Sapranno della nostra decisione prima del Gran Premio di Abu Dhabi”, ha chiosato Mekies.