F1. “Hamilton? Ho sottovalutato il peso del salto tra Mercedes e Ferrari”: Fred Vasseur riflette sul 2025. E del prossimo anno dice...

F1. “Hamilton? Ho sottovalutato il peso del salto tra Mercedes e Ferrari”: Fred Vasseur riflette sul 2025. E del prossimo anno dice...
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In occasione del tradizionale pranzo di Natale con la stampa, Fred Vasseur ha raccontato il 2025 difficile della Ferrari. E della prossima stagione di Formula 1, al via il 23 gennaio con la presentazione della monoposto 2026, dice..
19 dicembre 2025

“Ogni stagione ha i suoi lati positivi e negativi. Siamo stati forti nelle soste, nelle strategie, nell’affidabilità. È importante capitalizzare su questo per il futuro. Ma ci sono delle aree in cui dobbiamo svolgere un lavoro marcatamente migliore”. Fred Vasseur non ha potuto prescindere dalle difficoltà quando si è presentato davanti ai giornalisti intervenuti al tradizionale pranzo di Natale della Ferrari al termine della stagione 2025 di Formula 1, avara di soddisfazioni per la Rossa. E che la Ferrari potesse faticare è stato subito evidente. “Abbiamo iniziato la stagione un passo indietro in Bahrain, e poi la doppia squalifica in Cina ci ha messo con le spalle contro al muro. In quel momento eravamo arretrati di due o tre decimi rispetto alla McLaren. Abbiamo pagato il prezzo della squalifica per un terzo della stagione”.

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Tra le note negative della stagione 2025 della Ferrari non può che esserci anche Lewis Hamilton, protagonista dal punto di vista statistico – e non solo – del suo peggior campionato in F1 finora. “Lewis ha passato vent’anni con la Mercedes, visto che anche la McLaren era motorizzata Mercedes – ha risposto Vasseur a una nostra domanda sulle mancanze di Hamilton -. Il suo è stato un cambiamento enorme. Personalmente, ho sottovalutato il salto. Non è questione di fare le cose meglio o peggio. È che da noi si fanno diversamente”.

Non si parla solo di cibo e meteo. Ogni software, ogni componente è diverso. Così come le persone che lo circondano. E se non si riesce a gestire tutto al meglio, si perde terreno. A volte per un solo decimo, la differenza con Charles è stata amplificata. Mi viene da pensare a Budapest, quando Charles in Q2 è stato più veloce di un decimo di Lewis, che ha concluso undicesimo. E alla fine Charles si è preso la pole. Non che sia una scusa. Bisogna essere migliori degli altri. Ma si parla di dettagli. È stata dura”.

Ma cosa si può fare affinché Hamilton si trovi più a suo agio in Ferrari all’alba del nuovo regolamento tecnico della Formula 1? “Dobbiamo semplicemente migliorare, anche nella collaborazione con Lewis. E lui deve cercare di tirare fuori il massimo dalla monoposto che ha a disposizione. Facendo l’esempio dei freni, ha usato per 20 anni lo stesso fornitore, prima di passare all’attuale. Ogni dettaglio fa la differenza. È anche questione di mentalità, di comprensione delle sue necessità”.

Sull’andamento del mondiale della Ferrari pesa anche la decisione di aver interrotto lo sviluppo aerodinamico della SF-25 ad aprile. “È stata una scelta difficile – riflette Vasseur - ma penso ancora che sia stata quella giusta. Devo ammettere di averne sottovalutato l’effetto psicologico sul team, piloti compresi. È stata presa per un buon motivo, focalizzarsi sul 2026. Ma quando mancano ancora 20 gare alla fine della stagione in corso e sai già che non ci saranno aggiornamenti aerodinamici fino al termine dell’anno le cose si fanno difficili”.

Il 2026 è per tutti un vero e proprio salto nel buio, tante come sono le novità delle monoposto che vedremo in pista già a fine gennaio. “Il cambio regolamentare offrirà ampie opportunità di sviluppo all’inizio della stagione. E serve il contributo dei piloti, ancora più del solito. Per la prima volta, il cambiamento sarà totale, dal motore al telaio. E poi c’è la gestione dell’energia, che si può affinare al simulatore, passandoci ore. Ciò che è difficilmente replicabile nel virtuale è la lotta in pista. Su questo fronte, mi aspetto una curva di apprendimento veloce nelle prime gare”.

L’ultima volta in cui fu introdotta una power unit completamente rivista, nel 2014, la Mercedes godette di uno slancio sulla concorrenza talmente grande da dominare per lungo tempo. Potrebbe essere così anche il prossimo anno? “Sicuramente se qualcuno dovesse avere un vantaggio di un secondo sulla concorrenza in una determinata area, sarebbe un vero punto di forza per i successivi quattro anni. Ma io mi aspetto una stagione in stile 2022. Non è detto che chi sarà davanti a inizio anno lo sia anche nel 2027. Ma tutti vorranno partire con il piede giusto nel 2026”.

Il 2026 vedrà un regolamento tecnico complesso, in cui l’integrazione tra telaio, aerodinamica e power unit sarà fondamentale. C’è il rischio che qualcuno tiri fuori il coniglio dal cilindro, come successe con la Brawn GP nel 2009? “Dobbiamo metterci nei panni della FIA. È difficile che si arrivi in Bahrain o in Australia senza che nessuno sfrutti una zona grigia del regolamento. Penso che tutti siano consapevoli della sfida che comporta un cambiamento normativo così grande. Potrebbe essere la miglior stagione della storia della F1 o una difficile, ma la questione delle zone grigie rimane. Lo abbiamo visto di recente anche con le ali anteriori”.

I primi passi della stagione 2026 della Ferrari sono già delineati. La presentazione della vettura – sul cui nome Vasseur non si è voluto sbilanciare – è prevista per il 23 gennaio. “Il che – ha sottolineato – vuol dire che finiremo di assemblarla il 22”. Dopo pochi giorni per la nuova nata sarà già tempo di scendere in pista a Barcellona, in una versione che sarà una sorta di “specifica A”, con ulteriori novità da mettere in conto in Bahrain a febbraio. “Penso che tutti faranno così. La priorità iniziale è girare, non cercare la performance. L’affidabilità sarà la chiave”.

È questo il primo, fondamentale obiettivo della stagione secondo Vasseur. “Se vi ricordate, con l’introduzione dei motori 2014 nelle prime gare ci furono moltissimi ritiri. Vogliamo evitare quello che ci è successo nel 2025, con la squalifica a inizio stagione che ci ha tolto punti di riferimento. A Barcellona ci concentreremo sul macinare chilometri e capire dove possiamo migliorare. È fondamentale reagire subito, perché se dovessimo renderci conto di qualcosa solo in Bahrain, non potremmo intervenire in tempo per l’Australia”.

Ma la sfida nel 2026 si giocherà anche sugli upgrade. “Penso che la motivazione per portare un aggiornamento o meno non sarà legata alle ore in galleria del vento, ma al budget cap. Dovremo essere intelligenti e sfruttare al meglio l’allocazione per lo sviluppo. Portare quattro o cinque upgrade nelle prime gare dell’anno, magari spedendo un fondo in Cina o in Giappone, comporterebbe bruciarsi la metà del budget per lo sviluppo. Potremmo invece lavorare in galleria del vento per portare novità quando torneremo in Bahrain. Ragioneremo giorno per giorno”. Passo per passo: così Fred Vasseur vuole costruire il 2026 della Ferrari.

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